Come chiedere consulti internet sugli esami di laboratorio

Come vanno riportati i risultati degli esami quando di chiede un consulto online? Scopriamo insieme come sono importanti sia i valori contrassegnati come fuori norma che quelli regolari per poter dare maggiori informazioni agli specialisti che proveranno a offrirci il loro parere online. Spesso si tende a segnalare solo i valori "sballati", ma poiché ogni laboratorio ha i propri parametri, avere una panoramica completa di tutti i valori aiuta ad inquadrare meglio la situazione.

Perché non basta copiare i numeri con l'asterisco

Esami di laboratorio e telematica: gli esami di laboratorio rappresentano un potenziamento della visione del medico fino a livello cellulare e molecolare. Non esiste disciplina medica che oggi possa fare a meno, in qualche tappa del suo percorso, degli esami di laboratorio.
La telematica (Internet, usenet, il web , i forum) offre possibilita' di interazione medico-paziente le cui modalita' e i cui limiti sono in fase di esplorazione ad opera di medici e pazienti "pionieri" in questa forma di nuova sociologia. 

Qual e' la maniera giusta di riferire le analisi di laboratorio quando si chiedono "secondi pareri medici" online?

Apparentemente sembra la cosa piu' facile del mondo: quasi tutti sono dei numeri - basta copiarli. Ebbene, l'esperienza pratica, maturata guardando come i pazienti citano le loro analisi, suggerisce invece che le cose non sono affatto cosi' banali.

Innanzitutto ci sono considerazioni di bassa ortografia: bisogna copiare bene e tutto perche' nulla e' scontato. Bisogna fare attenzione alle virgole decimali, riportare sempre le unita' di misura, e i valori di riferimento del referto. Per molti esami, specie biochimici tradizionali, esiste standardizzazione interlaboratori di metodi e unita', ma per molti altri (immunochimici e ormonali) invece no. Da come un laboratorio presenta le analisi si capisce anche come lavora, che metodi impiega, e quale affidabilita' generale hanno le sue risposte.

Ma trascrivere lunghi elenchi di analisi e' noiosissimo. A volte e' noioso perfino per chi legge! Ecco allora scattare regolarmente la tentazione di semplificarsi la vita e trascrivere nel messaggio di richiesta solo i numerini asteriscati, quelli anormali - se gli altri sono normali, non riguardano i miei problemi, pensa il paziente.

 

Trascrivere solo i valori asteriscati è un errore

Anche i valori normali apportano informazioni. Quando un paziente va dal medico con dei problemi e il medico richiede delle analisi, non pensa mai a una cosa sola, ma ha in mente uno spettro di possibilita' diagnostiche, che con tali analisi va a esplorare in modo piu' o meno esaustivo. Gli esiti normali ci dicono di non perdere tempo lungo certi percorsi diagnostici, e hanno la stessa dignita' informativa degli esiti anormali, che invece ci dicono quali percorsi approfondire, o ci portano direttamente alla diagnosi.

E' solo vedendo tutto l'insieme delle analisi chieste dal curante, al di la' degli esiti, che il medico online ricostruisce i sospetti diagnostici maturati dai colleghi dal vivo, capisce a che punto di approfondimento e' arrivato il paziente, evita di ripetere vecchie ipotesi e si concentra su ipotesi residuali oppure rivaluta alla luce della sua esperienza i dati di fatto raccontati - e in definitiva puo' arrivare a fornire una risposta di una qualche utilita'.

Ci sono poi almeno altri due elementi da ricordare quando si da' troppa importanza agli asterischi.

Il primo e' che gli asterischi (ossia le deviazioni dalla norma) non sono tutti uguali. Alcuni esami sono piu' pesanti (piu' importanti e informativi) degli altri: un'emoglobina ha ben altro peso di una "percentuale di pastrine grandi". Il paziente che guarda solo gli asterischi rischia di riferire banalita' e omettere informazioni critiche. Nel dubbio, e non avendo la preparazione per riassumere gli elementi essenziali, come farebbe un medico parlando con un collega, bisogna rassegnarsi a trascrivere tutto.

Il secondo elemento e' che gli asterischi, cioe' la decisione degli intervalli di normalita' / anormalita', non sono verita' ferree, ma sono convenzionali e vanno interpretati in senso statistico. Ripetendo la stessa analisi un valore puo' risultare a volte dentro, a volte fuori dell'intervallo di riferimento, senza che questo implichi miglioramenti o peggioramenti clinici.

Piu' degli asterischi, ha importanza l'andamento storico - anche se i numeri restano dentro la "normalita' statistica" della popolazione. Ad esempio se le piastrine nella popolazione sono normali da 150 a 400 migliaia a microlitro, e' piu' preoccupante un signore che per quattro mesi di fila passi da 350 a 300 a 250 a 200, ossia mostri un calo costante pur senza mai venir asteriscato, che non un altro signore avente le piastrine basse di natura, che oscilli fra 140 e 160, risultando asteriscato un po' si' e un po' no, ma risultando sostanzialmente stabile.

Ecco perche' usare gli asterischi come elementi di selezione e' a volte fuorviante.

 

Riassumendo:

1) Le analisi vanno copiate correttamente, comprese unita' di misura e valori di riferimento.

2) Le analisi vanno copiate tutte, anche quelle normali, e non solo quelle con l'asterisco.

3) Per facilitare la lettura ed evitare fraintendimenti, e' desiderabile scrivere una analisi per riga, allineando su quattro colonne il nome dell'analita, il risultato numerico, l'unita' di misura e i valori di riferimento.

 

 

Articolo a cura del Dr. Pietropaolo Bianchi, medicina di laborario.

Data pubblicazione: 19 marzo 2012

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