Tossina botulinica e depressione: un po’ di chiarezza
Nel corso dell’ultimo anno sono stati pubblicati nella letteratura scientifica internazionale alcuni lavori che analizzano l’uso della tossina botulinica in ambito estetico per la correzione delle rughe d’espressione e i risvolti che essa può avere sull’umore di una persona. I risultati clinici ottenuti sono stati rivisti in ambito giornalistico fornendo articoli e commenti contradditori, allarmistici e non veritieri senza un’analisi critica effettiva degli studi in questione.
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=14407
http://salute.ilmessaggero.it/prevenzione/notizie/botox_e_alto_rischio_depressione/266189.shtml
http://www.repubblica.it/scienze/2013/04/11/news/il_botox_ci_fa_deprimere-56420742/
Gli studi che ho preso in analisi, citati nei quotidiani di cui sopra, sono stati condotti da M.B. Lewis, psicologo dell’Università di Cardiff nel Regno Unito, e da M.A. Willmar, psichiatra dell’Università di Basilea in Svizzera.
Entrambi gli studi si basano sulla teoria darwiniana per cui l’espressione facciale generata dalla contrazione della muscolatura mimica relativa a una particolare emozione comporta una successiva e immediata rielaborazione emotiva a livello mentale che influenza la nostra esperienza sentimentale (cosiddetto facial feedback). Ciò riflette l'idea che un’espressione del viso non solo comunica emozione e stati emotivi alle persone che ci osservano e ci ascoltano, ma condiziona anche la propria attività mentale intensificando l’entità dell’emozione provata. Questa retroazione facciale può avere effetti positivi o negativi quando la contrazione dei muscoli mimici responsabili delle rughe d’espressione viene diminuita dall’azione della tossina botulinica.
Nel primo studio lo psicologo di Cardiff dimostra come il facial feedback sia in grado di creare emozioni diverse a seconda dei muscoli utilizzati: la tristezza deriva dalla contrazione dei muscoli corrugatori delle sopracciglia responsabili delle rughe verticali glabellari; la sorpresa deriva dalla contrazione del muscolo frontale responsabile delle rughe orizzontali in tale sede; il disgusto deriva dalla contrazione della parte nasale del muscolo elevatore del labbro superiore responsabile delle rughe laterali del naso (bunny lines). Recentemente lo stesso autore ha presentato al congresso della società britannica di psicologia uno studio clinico coinvolgente 25 pazienti (di cui non c’è ancora riscontro nella letteratura scientifica) in cui osserva che l’utilizzo della tossina botulinica:
- per le rughe verticali glabellari, diminuisce la possibilità di esprimere e provare tristezza avendo così un effetto migliorativo sui sintomi depressivi;
- per le cosiddette “zampe di gallina”, rughe situate nella coda dell’occhio e date dalla contrazione della parte orbitaria del muscolo orbicolare, impedisce la possibilità di esprimere un sorriso pieno che peggiora i sintomi depressivi;
- per le cosiddette “bunny lines”, diminuisce la possibilità di esprimere e provare la sensazione di disgusto avendo un effetto migliorativo sui sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo.
L’autore ritiene pertanto che bloccare singoli gruppi muscolari comporti degli effetti sulle nostre emozioni e percezioni sia in positivo che in negativo oltre a creare un miglioramento dell’aspetto estetico del volto.
Nel secondo studio i ricercatori svizzeri attraverso uno studio clinico randomizzato hanno osservato degli effetti positivi sull'umore nei soggetti sottoposti a trattamento con tossina botulinica per la sola correzione delle rughe verticali glabellari con un miglioramento complessivo dei sintomi depressivi. Quindici pazienti sono stati trattati con tossina botulinica tipo A e altrettanti sono stati trattati con iniezioni di soluzione fisiologica (placebo). I sintomi legati alla deflessione del tono dell’umore sono stati valutati mediante la Hamilton Depression Rating Scale. I sintomi depressivi nel gruppo di trattamento sono diminuiti del 47% dopo sedici settimane dall’iniezione. Il gruppo placebo ha avuto un 9% di riduzione dei sintomi. L'autore ritiene pertanto che il trattamento con tossina botulinica delle rughe glabellari sia in grado di interrompere il facial feedback che sviluppa e mantiene le emozioni negative, sottolineando l’importanza della muscolatura mimica facciale nell'identificazione e regolazione degli stati d'animo.
Personalmente credo che le espressioni del volto siano direttamente collegate alle emozioni che proviamo.
In nessuno studio descritto è stato affermato che la tossina botulinica provochi depressione, messaggio presente nei titoli degli articoli citati tratti dai più quotati giornali italiani.
Le interessanti ricerche analizzate ancora una volta sottolineano l’importanza di ricorrere alla tossina botulinica per migliorare il proprio aspetto rivolgendosi a specialisti seri, competenti e professionali in grado di eseguire un trattamento estetico quando indicato e nel modo più naturale possibile cercando di mantenere un’elasticità e facilità di espressione. Il miglioramento del proprio aspetto esteriore può farci sentire bene, riducendo le emozioni negative e promuovendo una sensazione di benessere. Allo stesso tempo un volto “paralizzato” non solo risulta innaturale, ma può appunto causare problemi emotivi e mentali.
Fonti PUBMED
MB Lewis
MA Willmar