Febbre ipertermia.

Febbre e ipertermia: due termini che non sono equivalenti

brunonicora
Dr. Bruno Nicora Palliativista, Anestesista, Neurofisiopatologo

La febbre e l'ipetermia sono la stessa cosa? Analizziamo le principali cause dell'aumento della temperatura corporea e vediamo le differenze tra questi due termini.

Cos'è la temperatura corporea?

La temperatura corporea è uno degli indicatori vitali più importanti del nostro organismo.

In condizioni normali, la temperatura interna si mantiene intorno ai 36.5 e 37.5 grazie a un complesso sistema di regolazione che coinvolge il cervello, i vasi sanguigni, la pelle e gli altri organi.

Perché aumenta la temperatura corporea?

L'ipertermia

L'ipertermia consiste in un aumento passivo della temperatura e si verifica quando il corpo assume più calore di quanto riesca a disperdere, senza che vi sia un cambiamento dal punto di vista della regolazione ipotalamica.

Il nostro termostato interno che ha sede nell’ipotalamo, infatti, rimane invariato, ma il nostro corpo si surriscalda per cause esterne.

Per esempio: a stare ore sotto il sole cocente il corpo si surriscalda rapidamente non per un meccanismo interno, ma da un effetto esterno.

Le cause dell'ipertermia quindi sono:

  • la temperatura ambientale aumentata,
  • un'attività fisica intensa condotta in condizioni di caldo e umidità,
  • indossare abiti caldi e non traspiranti
  • oppure l'assunzione di alcuni farmaci che impediscono la sudorazione.

Se non trattata l’ipertermia può portare a complicanze gravi come il colpo di calore, convulsioni, danni agli organi e in casi estremi alla morte.

👉🏻L'esperto risponde: Il colpo di calore può avermi causato danni al cervello?

Sono un corridore amatoriale, ho corso sotto il sole a una temperatura di 40 gradi e penso di aver avuto un colpo di calore. Ora ho paura che possa causarmi danni cerebrali.

La febbre

La febbre invece consiste nell'aumento della temperatura corporea dovuta a una regolazione attiva da parte dell’organismo. In presenza di alcune condizioni, i centri termoregolatori del cervello alzano il punto di regolazione della temperatura come se si volesse impostare un nuovo livello di normaltà.

Quando il corop rileva la presenza di agenti estranei, come virus e batteri, il nostro sistema immunitario produce delle sostanze, pirogeni, che agiscono sull’ipotalamo che risponde settando la temperatura corporea a un livello più alto, per impedire la proliferazione dei microrganismi e favorire la risposta immunitaria.

Le cause della febbre sono:

  • le infezioni virali, batteriche, fungine o parassitarie,
  • infiammazioni, come per esempio artrite reumatoide o il lupus,
  • reazioni a farmaci o vaccini,
  • patologie neoplastiche,
  • disidratazione soprattutto nei bambini e negli anziani.

Per approfondire:Ondate di calore: un pericolo per bambini e anziani

Quali sono le differenze tra la febbre e l’ipertermia?

Differenze tra febbre e ipertermia

La febbre ha un’origine interna, mentre l’ipertermia esterna.

Nella febbre l’ipotalamo ha aumentato il suo punto di regolazione e c'è una risposta immunitaria attiva, mentre con l’ipertermia il punto di termoregolazione resta stabile e c'è un sovraccarico termico.

Si trattano in maniera differente:

  • la febbre si tratta con antipiretici e la cura della causa (es. antibiotici),
  • nell’ipertermia va trattata con un raffreddamento rapido e idratazione.

Anche i sintomi si distinguono:

  • brividi, malessere generale e aumento della temperatura corporea in caso di febbre,
  • pelle calda e secca, confusione, tachicardia (nei casi gravi si arriva al coma) in caso di ipertermia.

Entrambe le condizioni devono essere trattate, altrimenti possono scadere in condizioni peggiori.

Febbre e ipertermia: guarda il video

Data pubblicazione: 21 giugno 2025

Autore

brunonicora
Dr. Bruno Nicora Palliativista, Anestesista, Neurofisiopatologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2001 presso PAVIA.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Alessandria tesserino n° 4449.

Oltre quindici anni di esperienza in terapia intensiva come anestesista-rianimatore, con un approccio clinico e umano “first aid oriented”. Ha diretto per dieci anni il Piccolo Cottolengo di Tortona, accompagnando bambini con disabilità gravi. Esperto in medicina palliativa, ricerca scientifica, management sanitario e innovazione tecnologica applicata alla clinica, con formazione manageriale EMMLOS all’Università di Pavia.

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