La secchezza vulvo-vaginale

silviasuetti
Dr.ssa Silvia Suetti Dermatologo, Medico estetico

Questo segno cutaneo, appartiene ad un grande capitolo della dermatologia genitale femminile.

La Secchezza vulvare e dell'Introito vaginale, difatti, è uno dei segni che più frequentemente possono essere riscontrati in corso di situazioni para-fisiologiche e patologiche della donna in corso di visita Dermo-Venereologica.

In questa news vorremmo focalizzare alcune delle principali cause di secchezza vulvo-vagniale, che molto spesso sono cagione di grave disagio sociale e sessuale:

L'ambiente vulvare e dell'introito vaginale, appartengono ad una zona di confine di tipo cutanea, semi-mucosale e mucosale (in un termine muco-cutanea): anatomicamente si distinguono dall'esterno alla zona più interna in:

- Monte di Venere

- Grandi labbra

- Piccole labbra (o ninfe).

- Vestibolo della vagina

- Ghiandole vestibolari maggiori (o ghiandole di Bartolino) e ghiandole vestibolari minori.

- Clitoride

- Bulbi del vestibolo

 

L'ambiente vaginale è caratterizzato inoltre da una numerosissima partecipazione nervosa periferica (nervo pudendo e plesso lombare) e da numerosissimi corpuscoli sensoriali

Le cause principali di secchezza vulvo-vaginale sono pertanto imputabili a:

1. disordini citoarchitetturali (patologie muco-cutanee) primitivi (geneticamente determinati) od acquisiti

2. diminuzione degli ormoni femminili (possibile in stati menopausali naturali o iatrogeni)

3. alterazione del film-idrolipidico senza altre evidenze patologiche

Il primo caso, è compatibile con una serie di condizioni patologiche dell'ambiente vulvo-vaginale che può rispondere

a cause geneticamente determinate come ad esempio:

- la Dermatite atopica

- alcune Ittiosi cutanee

od acquisite come ad esempio:

- Lichen scleroatrofico vulvare

- Eczemi (psoriasici, irritativi, allergici da contatto, altre forme eczematose)

- Vulvo-Vagniti Infettive (vulvo-vaginiti batteriche in primis)

Il secondo caso, corrisponde invece, alla diminuzione degli ormoni femminili ed è direttamente proporzionale alla diminuzione della rappresentazione del comparto secretivo ghiandolare che rende ragione del buon mantenimento idrolipidico e secretivo dei genitali esterni femminili

Il terzo caso è invece rappresentato da una alterazione del film idrolipidico senza altre evidenze patologiche od ormonali: le cause di questa condizione sono appannaggio di molteplici evidenze ma fra tutte è utile citare:

- terapie topiche prolungate di tipo empirico

- detersione intima non corretta e/o eccessiva

Solitamente in tutte e tre le condizioni citate, il sintomo preponderante nella donna è il prurito, seguito dal bruciore o da altre sensazioni neurosensoriali (fastidio, cociore, sintomi puntori); a questi sintomi segue spesso il grattamento della zona, segnale che automantiene ed esacerba qualsiasi condizione fra quelle sopraccitate.

E' pertanto sempre opportuno in caso di secchezza vulvo-vaginale di tipo persistente, effettuare una visita Dermo-Venereologica al fine di valutare ed escludere le tante cause dermatologiche e venereologiche possibili.

Data pubblicazione: 25 febbraio 2013 Ultimo aggiornamento: 09 settembre 2013

Autore

silviasuetti
Dr.ssa Silvia Suetti Dermatologo, Medico estetico

Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1999 presso Università di Roma .
Iscritta all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 51296.

Specialista con laurea e specializzazione con lode in Medicina e Dermatologia presso La Sapienza di Roma. Master internazionale in Dermatoscopia e Imaging cutaneo. Esperta in dermatologia plastica, laserterapia, fotodermatologia, allergologia professionale e ambientale. Competente in prevenzione e cura delle malattie sessualmente trasmissibili e tecniche avanzate di ringiovanimento estetico facciale.

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