L'intervento chirurgico: preconcetti, paure,false rappresentazioni

In numerosi consulti degli Utenti traspare, spesso con molta evidenza, l'idea che un intervento chirurgico possa essere quasi una libera scelta o del medico o del paziente.
Niente di più errato e anche pericoloso.
Un intervento chirurgico è un atto terapeutico, cioè una terapia che, diciamo, si fa con il bisturi e non con il farmaco, contrariamente a ciò che avviene con la terapia medica.
Le due terapie non sono tra loro alternative allorchè una delle due ha la specifica e principale indicazione.

Tale concetto è tendenzialmente più frequente nelle patologie della colonna vertebrale e, in particolare, in quella discale.
Questo può derivare dal fatto che la sintomatologia con cui si presentano tali forme cliniche raramente hanno caratteristiche di urgenza e anche dal fatto che buona parte di tali affezioni hanno un decorso nel tempo, direi, altalenante con periodi di acuzie e di remissione del dolore.

E' ben comprensibile, pertanto, che un paziente, seppur ha trascorso un periodo più o meno lungo di sofferenza, nel periodo successivo di "quiescenza" dei sintomi, non vedrà di buon occhio l'aggressione chirurgica.

Questo atteggiamento può essere condiviso dal medico e dal paziente, ma il medico deve spiegare che il dolore che scompare non sempre è indice di guarigione o definitiva remissione o scomparsa della patologia, poichè, trattandosi di coinvolgimento di strutture nervose funzionali, come è una radice cervicale,dorsale o lombare, questa, a causa della prolungata compressione, può perdere la propria funzione cui è deputata ed esprimersi clinicamente con deficit, per esempio, della forza muscolare.

In tali casi, anche in assenza del dolore e in presenza di soggettivo benessere che non motiverebbe il paziente a subire un intervento chirurgico ovvero un atto terapeutico, è necessario far comprendere, certamente i rischi operatori (che comunque al giorno d'oggi sono senz'altro inferiori), ma soprattutto i benefici della procedura, di gran lunga superiori al rischio del non intervento.

E' importante e irrinunciabile il rapporto di fiducia medico/paziente e perchè questo sia saldo e duraturo deve basarsi sulla chiarezza espositiva già dal primo incontro nello studio del professionista.
Data pubblicazione: 12 dicembre 2010

Autore

giovannimigliaccio
Dr. Giovanni Migliaccio Iscritto decedutoNeurochirurgo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1979 presso UNIVERSITA' DI NAPOLI.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31889.

Specialista in Neurochirurgia Consulente medico-legale

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