Cellule staminali per ricostituire il disco intervertebrale

pinnagiovanni
Dr. Giovanni Pinna Neurochirurgo

All'Ospedale Marino di Cagliari il dr. Giovanni Pinna neurochirurgo, ha eseguito il primo impianto di cellule staminali autologhe per rigenerare il disco intervertebrale in un paziente precedentemente operato per ernia del disco lombare.

Il disco intervertebrale con gli anni si può lesionare, causando dolori lombari e sciatica dovuta ad un conflitto meccanico tra disco e radici nervose.Con tale metodica, usata fino ad ora negli stati uniti, si sono prelevate delle cellule staminali condrocitiche dal disco intervertebrale lesionato.

Mandate in coltura in Germania dopo circa 2 mesi, si sono potute impiantare nel disco con un intervento di iniezione in anestesia locale, con regime di day surgery nel paziente che è stato dimesso in giornata. I pazienti fino ai cinquanta anni sono i candidati ideali per essere sottoposti a tale metodica.

Le indicazioni, oltre che i pazienti sottoposti a discectomia, è anche per coloro che hanno protrusioni discali (bulging), per i quali il prelievo dal disco delle cellule, da cui verranno ricavate in coltura le staminali, viene eseguito pure in anestesia locale.

Lo scopo è rigenerare il disco che cosi si riforma ex novo.
Una tecnica innovativa e autologa che comporta un ricovero in day surgery.

 

Dr. Giovanni Pinna

Neurochirurgo

 

Data pubblicazione: 21 giugno 2012

26 commenti

#1

Esprimo un parere del tutto personale,ma ritengo che la terapia dell'ernia discale con le staminali,seppur concettualmente valida, sia destinata a scarsi successi.
Di tale metodica non comprendo nè quale possa essere il vantaggio reale per il paziente, nè quando applicarla,nè che possa soppiantare le altre terapie (mediche o chirurgiche) dell'ernia del disco.

E' chiaro che tale metodica consiste nel prelevare le cellule staminali condrocitiche dal disco e attendere mesi per la coltura.
Mi chiedo: quando si deve procedere? Alle prime avvisaglie di lombalgia e/o lombosciatalgia?
Effettuato il prelievo in caso di protrusione non si rischia,nell'attesa, che il disco erni ancor di più,ponendo la necessità di rimuoverlo anche con sollecitudine?
Nel caso di ernia espulsa in conflitto meccanico con la radice, come si agisce? Prelevando solo le cellule e lasciando la compressione per oltre due mesi? E una volta avuta la coltura cellulare,queste si iniettano nello spazio discale, non rimuovendo il tessuto precedentemente erniato?
Ammesso comunque,senza tener conto dei problemi su accennati, che si iniettino le cellule nello spazio discale (vuoto per una pregressa discectomia) ottenendo una rigenerazione del "disco" (nucleo polposo,anulus o entrambi?)esso non ha poi le medesime possibilità di erniare? E se succede,cosa si fa? Un nuovo impianto?
Ma nel caso di protrusione (che può non diventare mai ernia)il cui nucleo è ancora ben idratato e quindi non vi sono segni di degenerazione, quale sarebbe il vantaggio dell'impianto di staminali?
Grazie
Dr.Giovanni Migliaccio,Neurochirurgo-Milano

#2
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Dr. Giovanni Pinna

Come tutte le terapia vi sono indicazioni differenti da caso a caso.
Tale metodica viene applicata quando oltre il sintomo (lombalgia o lombosciatalgia) vi è un riscontro neuroradiologico di alterazioni del disco.
Se vi è ovviamente una ernia del disco con un conflitto neuroradicolare tale, da dare dei sintomi neurologici ingravescenti, è sottinteso che il paziente è un candidato ad una terapia neuromicrochirurgica di erniectomia e/o discectomia.
Anche nel bulging bisogna valutare le immagini e la situazione clinica.
Ad esempio in un giovane paziente trattato recentemente ho eseguito una microdiscectomia per un conflitto radicolare, inviato le cellule in coltura e dopo tre mesi, quando la cicatrice era oramai stabilizzata ho impiantato le cellule staminali conservate in azoto liquido per tutto il periodo di attesa.
In altri casi si possono prelevare frammenti di disco per via percutanea e quindi dopo coltura impiantarli, sempre per via percutanea dopo un mese.
La possibiltà che un disco possa erniare in un futuro c'è sempre, ma dico io, anche questo avviene con i dischi intervertebrali con cui siamo nati!!!!
Riuscire a rigenerarli è un passo ed un arma in più rispetto alla sola terapia di asportazione
Ovviamente se i dischi son ben idratati...non vi sono indicazioni di impianto di staminali, ma semmai sarei propenso per esecizi fisioterapici di rinforzo della muscolatura e lombare ed addominale
In conclusione non vi sono motivi per negare ad un paziente, aprioristicamente, un trattamento da cui trarrebbe beneficio.
A presto
Dr Giovanni Pinna, Neurochirurgo

#3

Caro Pinna,
ti ringrazio della risposta e mi complimento per l'impegno in questa ricerca.
Io però rimango ancora perplesso. Che necessità ci sarebbe dell'impianto staminale una volta che, operando un bulging con giusta indicazione,il paziente sta bene?
In una protrusione solitamente il disco è ancora ben idratato.

In sostanza la procedura implica comunque almeno due interventi,anche se per via percutanea, oppure un primo intervento di microdiscectomia e uno successivo per via percutanea.
Il più delle volte è sufficiente un solo intervento di microdiscectomia che,come sappiamo, è tutto sommato poco invasivo,dura meno di una qualsiasi procedura percutanea, non vi è necessità di molti controlli radioscopici intaoperatori.
Credo che ancora ci sia molta strada da percorrere e che i pazienti candidati a tale procedura debbano essere selezionati con rigore.
Per quanto riguarda i costi? Non sono molto elevati?

Ti ringrazio
Giovanni

#4
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Dr. Giovanni Pinna

Infatti i pazienti son selezionati con rigore.
Lo scopo dell'impianto è ricreare le condizioni inziali di quando il disco era integro.
Sono sicurissimo che anche tu, hai o avrai avuto dei pazienti che dopo discectomia chirurgica lamentano lombalgia da sovracarico delle facette articolari o sciatalgia da sindrome del forame di coniugazione.
Se per questi pazienti si trovasse una soluzione che non sia solo un intervento di stabilizzazione vertebrale posteriore con eventuale gabbietta intersomatica ma che, se idonei, possa dopo impianto di cellule staminali, ricreare il disco vertebrale "ex novo".La tecnica percutanea di impianto é in anestsia locale, qiundi con paziente sveglio, dura 10-15 minuti. Ma ripeto il paziente è sveglio e coricato comodamente in posizione prona.

C'è sempre molta strada da percorrere ancora, su qualsiasi procedura che possa venirmi in mente.
Io son dell'opinione che tale strada debba essere percorsa. Questa è la storia e la innegabile evoluzione di tutte le materie scientifiche, tecnologiche quindi della medicina.
I costi? Certo, cio che non viene fatto non ha alcun un costo.

#5
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Utente 257XXX

Buongiorno, stavo leggendo questo articolo, io sono d'accordo con il dottor Pinna è una possibilità in più che si dà a chi come me ormai rischia di arrivare ad un intervento di stabilizzazione vertebrale e ho solo 40 anni. Sono reduce da 2 operazioni una fatta nel 1993 nucleoaspirazione 2 ernie l4,l5 l5,s1 e un'altra fatta nel 2008 per un ernia l4,l5 che mi aveva causato la paralisi della dorso flessione piede dx, dopo 3 mesi dall'operazione ho avuto la prima ricaduta e da lì l'inferno, ora mi ritrovo dopo l'ennesimo blocco e l'ennesima risonanza a vedere che ho anche una microistabilità vertebrale, ho la sciatica rimasta lesionata purtroppo, i dischi degenerati e ora le vertebre che si muovono pure!!! Beh certo è vero anche se si rifà un disco nuovo c'è sempre il rischio che si rierni, ma di sicuro non si tratta di mettere le viti nella schiena e non farla muovere più definitivamente!!! Quindi sono d'accordo in pieno.!

#6
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Ex utente

Mi chiamo Simone ho 41 anni sono di Milano.
Sono interessato ha questa nuova metodica attuata dal dr Pinna.
Espongo brevemente il mio problema, da anni soffro di dolore lombare dovuto alla degenerazione dei dischi L5-S1 L4-L5, no ernie solo dischi "neri e appiattiti"....può essere il mio caso? A milano vi è qualcuno che la esegue?
Grazie.
Cordiali saluti

#7
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Utente 261XXX

Mi chiamo Francesco ho 40 anni e sono di Milano.
Sono anch'io molto interessato ha questa nuova metodica attuata dal Dr. Pinna.
Soffro da anni di dolori lombari ed ho varie protusioni ed ernie da L2-L3 a L5-S1. Nella zona di Milano esistono strutture in grado di valutare il mio caso ed eventualmente in grado di esegure la terapia descritta dal Dr. Pinna.

#8
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Dr. Giovanni Pinna

Per porre indicazioni sull'uso di questa metodica bisogna farsi valutare da uno specialista neurochirurgo. E' impossibile porre indicazioni in un blog. Sono certo che nelle vostre regioni c'è qualche centro che può valutare il tutto.

dr. Pinna
www.giovannipinna.info

#9
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Utente 263XXX

Da NON medico, mi sento infastidito dai medici che postano solo per criticare i colleghi. Il dolore non rende cretini e anche i NON medici sanno trovare non solo i curriculum ma anche le pubblicazioni rilevanti di chi divulga novità sul tema. Questo è solo un ottimo blog divulgativo sulle novità e non una terapia per i casi clinici. Coraggio con la ricerca che voglio tornare in bici,

Nunzio

#10
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Utente 205XXX

Egr. Dr Pinna, mi permetto di chiederle gli esiti di questi impianti, o meglio cosa è successo al disco degenerato una volta impiantate le nuove cellule?? Nel caso come credo nella maggioranza delle discopatie lo spazio risulti ridotto cosa avviene dopo aver impiantato le cellule??? Si ricrea lo spazio?? Oppure il tessuto che si rigenera può non trovare sufficiente spazio per svilupparsi debordando così e creando nuove protrusioni e/o ernie???

#11
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Dr. Giovanni Pinna

L'intervento non viene proposto a pazienti anziani. La rigenerazione del disco comporta una nuova idratazione normale dello stesso. le cellule vengono impiantate al centro del disco dove c'é il nucleo polposo. Rigenerandosi è qiundi esposto alle possibili patologie di un disco sano.

#12
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Dr. Giovanni Migliaccio

Scusami Pinna, ma non ho ben capito! Hai scritto: < le cellule vengono impiantate al centro del disco dove c'é il nucleo polposo >.
Ma se il nucleo polposo,erniato, viene asportato, come si impiantano le cellule in qualcosa che non c'è più?
Forse ti riferisci a un disco ancora contenuto, ma disidratato?
Una situazione del genere non è di maggiore osservazione nel paziente anziano piuttosto che nel giovane?
Graie!

#13
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Utente 263XXX

Ho 36 anni. Avevo una protusione nella L5-S1 nel 2005 dovuta ad un incidente. Da quel giorno faccio fisioterapia per prevenire crisi di dolore. Nella risonanza magnetica del 2011 il mio neuruchirurgo mi spiegava che ormai quel disco si é assottigliato e disidratato 'come quello di una persona anziana'(parole del medico). Mi chiedo se forse é questo il tipo di profilo per questo tipo di intervento.
Vorrei capire, con parole semplici, l'aspetto meccanico di questo nuovo disco rigenerato: dopo che lo spazio tra le vertebre si é ridotto negli ultimi 6 anni come puó un intervento in un giorno fare il nuovo spazio tra i dischi senza che questi non tendono a schiacciare di nuovo?
Che tipo di post operatorio é previsto?

#14
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Ex utente

buon giorno dr. pinna ho 39 anni e le espongo brevemente la mia storia.
A seguito di una mielopatia spondilogenetica sono stato oggetto di corpectomia c5 discectomia cc34 con innesto di cage e placca e viti in c3 c6.
Sto bene rispetto alla situazione pre operatoria e miglioro in quelle che sono ancora le criticità come ad esempio il "formicolio" e la zoppia arto inferiore dx dovuta forse più ad un aspetto psicologico che altro.
Mi incuriosisce molto la sua tecnica dato che i miei dischi sono, nessuno escluso, destinati a darmi problemi anche nel proseguire della mia vita a causa di una forma di artrosi che ho; leggendo qua e la poi ha visto (non so se erroneamente o no) che il tipo di intervento a cui sono stato sottoposto nel medio periodo può creare problemi alle vertebre ed ai dischi lombari.
Posso essere secondo le sue ricerche un candidato ad un intervento di quel tipo?
Se si come posso attivare l'iter terapeutico?
La ringrazio anticipatamente per la risposta.
cordiali saluti
Francesco Aliboni

#15
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Utente 299XXX

buona sera Dottore,
sono un ragazzo di 22 anni e negli ultimi 7 anni sono stato operato per tre volte di ernia discale: nel giugno 2006 di ernia discale l4-l5 e l5-s1, a dicembre dello stesso anno si è reso necessario un nuovo intervento su l4-l5 sempre di ernia discale, nel luglio 2011 intervento per ernia discale su l3-l4. nell'intevento del 2011 mi fu proposto di subire, oltre all'erniectomia-discectomia, un intervento per stabilizzare la colonna bloccando le vertebre con una, da loro definita, "sintesi ibrida" per evitare lo scivolamento delle vertebre ma io preferii aggirare questo tipo di operazione favorendo quello su l'ernia per non rimanere bloccato già all'età di 19 anni. mi dissero, però, che in futuro, pur con tutte le precauzioni del caso, esercizi fisioterapici, nuoto e quant'altro, dovrò necessariamente subire questa soluzione, pur volendola evitare. ora che sono venuto a conoscenza di questa tecnica molto promettente, vorrei sapere se il mio sarebbe un caso sottoponibile al trattamento con le cellule staminali. attualmente sto bene e non risento di alcun sintomo ma ho paura delle conseguenze che potrei avere in futuro non avendo 3 dischi...

la ringrazio cordialmente per l'attenzione che vorrà rivolgermi e la saluto speranzoso
dario de tullio

#16
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Dr. Giovanni Pinna

Celllule staminali per i dischi vertebrali
La procedura, potrebbe far rigenerare le cellule del nucleo polposo discale. Ci sono ultimamente diversi lavori scientifici che dimostrano in vitro la moltiplicazione delle cellule.
dr. Pinna
www.giovannipinna.info

#17
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buongiorno
ho una grave discopatia lombare (disco nero)a livello L4-L5 e L5-S1 candidabile ad intervento di stabilizzazione del rachide lombare.
Nel mio caso si può intervenire con le staminali rigenerando il disco?
grazie
cordiali saluti
giuseppe

#18
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Utente 325XXX

Buongiorno dott pinna,sono mauro di 41anni e da tempo che soffro di mal di schiena ora sono quasi due mesi che sono a casa dal lavoro,volevo chiederle se sono candidato per una cura con le staminali.discopatia degenerativad11 d12 d12 l1 con modesta protusione discale d12 l1 a livello cervicale minuta ernia c4 c5 impronta il sacco durale,accenno a bulging c3 c4 e c5 c6. Attendo con ansia una sua risposta grazie

#19
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Utente 325XXX

Buongiorno dott pinna,sono mauro di 41anni e da tempo che soffro di mal di schiena ora sono quasi due mesi che sono a casa dal lavoro,volevo chiederle se sono candidato per una cura con le staminali.discopatia degenerativad11 d12 d12 l1 con modesta protusione discale d12 l1 a livello cervicale minuta ernia c4 c5 impronta il sacco durale,accenno a bulging c3 c4 e c5 c6. Attendo con ansia una sua risposta grazie

#20
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Utente 330XXX

Buon giorno dott. Pinna
Sono un uomo di 50 anni e nel 2010 sono rimasto bloccato con la schiena.Fatto radiografia il 6/12/2010 con seguente diagnosi:
Accenno a scoliosi destro concavadel tratto dorsale prossimale esaminabile.Rettilineizzata la fisiologica lordosi cervicale.Ridotto in modo asimmetricoa dx lo spazio intersomatico C5-C6 con segni di artrosi uncovertrebale destra.Megapofisi trasversale di C7.
Ridotto in ampiezza 4° forame di coniugazione a destra,3,4 e 5 a sinistra.
RX RACHIDE DORSALE
Accenno a scoliosi dstro concava del tratto prossimale.
Non cedimenti somatici.
RX RACHIDE LOMBO-SACRALE
Cifosi al passaggio L1 L2.
Regolare morfologia somatica dei primi 5 elementi con vertebra sovrannumeraria e dismorfica di passaggio.Schisi arco posteriore di S1.
E Risonanza Magnetica il 10/12/2010 con seguente diagnosi:
Quesito Diagnostico: lombosciatalgia.
I somi vertebrali sono sostanzialmente allineati sul piano sagittale e mantengono un altezza nei limiti della norma;si apprezza alterazione della statica per tendenza all'inversione della fisiologica lordosi con fulcro in L1-L2.
Non si riconoscono grossolane alterazioni a carico delle radici della cauda.
In L1-L2 è presente protrusione discale ad ampio raggio con piccola ernia sottolegamentosa paramediana destra.
A livello di L2-L3 il disco protrude improntando il sacco durale ed impegnando la porzione inferiore di entrambi i forami di coniugazione.
Protrusione ad ampio raggio con lieve impronta sul sacco durale ed impegno della porzione inferiore di entrambi i forami di coniugazione è evidente in L3-L4 ed L4-L5.
In L5-S1 non si riconoscono immagini suggestive per ernie discali.
Ho fatto tutti trattamenti del caso con scarsi risultati,certo non sono più bloccato ma grazie a Voltaren e Muscoril..e visto questa nuova terapia mi chiedevo se il mio caso può rientrare nella terapia.Sono disposto anche a venire in suo ospedale e nel caso ci fossero delle spese a sostenerle se non eccessive(Faccio il Tramviere)..Sperando in una sua risposta la ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti
Bottani Massimiliano

#21
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Utente 572XXX

Buonasera, chiedo cortesemente, se possibile, un nominativo di un medico che effettui il trattamento con cellule staminali a Brescia. Grazie, Marina

#22
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Ex utente

Buon giorno,
sono stato operato 10 anni fa 2 volte per ernia discale L5 S1
da molto tempo soffro di dolori alla sciatica piuttosto forti tanto da non riuscire ad eseguire molte cose, dopo una visita da un neurochirurgo a Brescia che mi ha prescritto una cura e rinforzo muscolare con la piscina la qualità della vita non è migliorata, il medico dice che dovrei eseguire un intervento di stabilizzazione della colonna che credo sia piuttosto invasivo visto che non ho nemmeno 40 anni.
Vorrei sapere se a Brescia o Milano vengono effettuati questi interventi con le cellule staminali in quanto il mio disco risulta ormai degenerato da qui la proposta di intervento di stabilizzazione.
Ringrazio in anticipo visto che non riesco a trovare molte notizia al riguardo.
Cortesemente,
Oscar

#23
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ci sono novità circa questa terapia oppure si avranno risultati tangibili solo tra un gran numero d'anni?

#24
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Utente 378XXX

Dottor Pinna, francamente non capisco a quali specialisti lei si riferisca per sapere se si sia adatti ad un intervento simile o no, visto che io ho chiesto ad un fisiatra ed a un neurochirurgo e mi hanno risposto fondamentalmente così: "l' uso delle cellule staminali per il trattamento delle patologia del disco vertebrale non è una procedura scientificamente convalidata" il che a mio parere è un modo gentile (o un po ruffiano) per dire che per loro è pseudoscienza. Io per esempio sarei ancora alle fasi iniziali di tale patologia e sono relativamente giovane ma di sicuro prima che questa querelle scientifica trovi un soluzione non rientrerò piu nella fascia di età dei pazienti curabili.

#25
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Utente 446XXX

vorrei sapere se l'operazione e' mutuabile o deve pagarla il paziente.
saluti

#26
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Utente 465XXX

Buongiorno dr. Pinna sarei interessato ad approfondire l'argomento chiedo se lei visita in Veneto o c'è un suo collega specialista o un centro dove viene applicata questa metodica. Potrei essere un possibile candidato ho protusioni in l4-l5 e l5-s1 di cui quella in l4-l5 già operata due anni fa con coblazione, fatta risonanza poche settimane fa dopo ritorno del dolore su schiena e gamba sx e purtroppo il disco l4-l5 appare tutto nero. Grazie attendo riscontro.

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