Inventata in Italia la nuova macchina della verità.

robertofantasia
Dr. Roberto Fantasia Psicologo, Psicoterapeuta

E' una "macchina della memoria" l'ultima evoluzione della superata "macchina della verità"  realizzata dal professor Giuseppe Sartori, ordinario di Neuroscienze Cognitive e direttore della Scuola di Neuropsicologia dell' Università di Padova, che ha lavorato al progetto con 5 ricercatori della facoltà di Psicologia. A differenza della precedente, che riconosceva il "bugiardo" attraverso la misurazione di parametri fisiologici (come la frequenza del battito cardiaco, respirazione, sudorazione cutanea, e potenziali evocati) l'attuale sistema misura i tempi di risposta alle domande, che attraverso un software, confronta i risultati con i tempi di risposta a domande sicuramente vere tipo " Il nome di tua mamma è ...?" fatte in precedenza all'esaminato. Il software è in grado di creare una sorta di codice  di tempi medi alle risposte certe, che appartiene solo a quella persona. Questo codice viene criptato e crea una sorta di "firma digitale" che non può essere cancellato e verrà confrontato con le risposte dello stesso soggetto, a qualsiasi altra domanda. L'assunto di base è che si risponde più velocemente ai ricordi veri piuttosto che a quelli falsi. E' dimostrato, infatti, che il cervello fa un lavoro in più per creare una bugia: devono attivarsi due aree del lobo frontale, il giro cingolato che lavora per "trattenere" la risposta vera e la corteccia frontale dorso-laterale che deve lavorare per inventare la bugia e verificarne la coerenza logica. Il risultato è un inevitabile ritardo nella risposta falsa.

La macchina della memoria è stata sperimentata su più di 2000 persone in Europa e supera i limiti del suo antenato americano, che non riusciva a distinguere la persona innocente che si faceva prendere dall'ansia di non essere creduta!

La macchina della memoria ha fatto il suo ingresso nei Tribunale in Italia, proprio lo scorso 29 Agosto, quando, grazie al suo utilizzo, il giudice ha condannato a 20 anni anzichè all'ergastolo una donna di 28 anni che ha ucciso la sorella in seguito a un disastro finanziario. Grazie a Sartori e all'uso della sua macchina, è stato possibile riconoscere il vizio parziale di mente (disturbo di amnesia dissociativa) dell'imputata che non ricordava di aver ucciso la sorella! Disconfermando così la tesi del CTU, che aveva valutato "sana di mente" l'imputata.

E' il primo caso in Italia, uno dei primi al mondo, in cui le neuroscienze vengono utilizzate per valutare l'imputabilità. Proprio per questo, la sentenza basata sulla macchina della memoria, è stata subito riportata sul sito di Nature.

Fonte:  http://www.ilgiornale.it/interni/ha_inventato_macchina_che_smaschera_mentitori/11-09-2011/articolo-id=545059-page=0-comments=1



Data pubblicazione: 30 settembre 2011

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