Vivere incatenati: gli attacchi di panico

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Dr. Amleto Petrarca Psicologo, Psicoterapeuta

Sempre più persone incombono nella terribile esperienza dell' attacco di panico. Si ritrovano a vivere secondi o minuti in cui la loro persona è sottoposta ad uno stress eccessivo guardando in faccia le proprie terribili paure quali la malattia, la morte e la follia. La paura di ri-vivere questa terribile esperienza, riduce la persona ad uno stato di autoreclusione. Vivere incatenati , appunto.

Non ho voglia di uscire, altrimenti....

All'attacco di panico seguono poi una serie di accertamenti medici, a cui la persona si sottopone, ed è assolutamente giusto, escludere eventuali malfunzionamenti fisici. La tempistica con cui si arriva a richiedere una consulenza psicologica, rappresenta un fattore di grande importanza. Allontanare la persona da situazioni stressanti aiuta ad evitare un ri-presentarsi della sintomatologia, e quindi un cristallizzarsi. E' necessario considerare l'attacco di panico come un segnale importante di un qualcosa che esiste sotto, per poi affrontarlo con un professionista. Troviamo anche numerose persone che vivono attacchi di panico,in maniera occasionale, dovuta alla situazione o al momento di vita che stanno affrontando.

Si assiste in molti casi, in un isolamento sociale in cui  vengono evitati diversi eventi sociali, quali l'invito ad una festa, ad una serata tra amici, a recarsi in centro commerciale per fare spese. Questo magari avviene per vergogna di esplicitare una nostra difficoltà, o magari, come spesso succede, non vi è la capacità dell'altro di dare il giusto peso al disagio dell'amico, del familiare o della persona amata. Magari si è convinti che con un semplice supporto si possa dare aiuto, e poi si finisce col pensare che il rifiuto dell'aiuto offerto possa essere una mancanza di fiducia.

Quali sono i sintomi nell'attacco di panico?

 

  • difficoltà respiratoria
  • tachicardia
  • palpitazioni
  • capogiri,stordimento, debolezza con l'impressione di perdere i sensi
  • parestesie,più comunemente rappresentate da formicoliì, o intorpidimenti nelle aree delle mani, piedi e del viso
  • tremori

 

Quale la via d'uscita?

E' possibile. Tramite un buon percorso terapeutico si impara a collegare i sintomi ai fattori scatenanti, per acquisire il controllo della crisi, prevederla. Troviamo anche numerose tecniche di rilassamento, come il Training Autogeno, specifiche per gestire l'ansia. mettersi in discussione e poter osservare nel proprio profondo, cosa succede dentro di noi. Qual'è la richiesta che ci facciamo, il bisogno per noi inappagato, a cui non diamo una risposta.

 

Data pubblicazione: 08 ottobre 2012

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