La Violenza Sulle Donne: cosa spinge a rimanere in silenzio?

Il fenomeno del maltrattamento alle donne ha raggiunto dimensioni preoccupanti. Sono infatti sempre più numerose le donne che subiscono violenze di vario genere, e che nonostante il grande lavoro di sensibilizzazione non trovano il coraggio di denunciare.

Spesso si tratta di violenza familiare. Un fenomeno molto diffuso quanto nascosto.

Alcuni studi hanno messo in evidenza che il 33,9% di coloro che hanno subito violenza da parte del partner, e il 24% di coloro che hanno subito maltrattamenti da individui diversi, tenderebbero a nascondere tale disagio.

Sono tanti i motivi per cui molte vittime di violenza decidono di non denunciare:

- L’amore nei confronti del partner e la speranza che con il tempo possa cambiare

- L’amore nei confronti dei figli e il desiderio di non farli crescere senza un padre

- Il timore di una reazione aggressiva da parte del partner in seguito alla denuncia

- La vergogna e il timore del giudizio sociale

- La paura per il percorso che si dovràaffrontare in seguito alla denuncia

- Il timore di non essere tutelate dalla legge

- Suggerimenti di non denunciare da parte di parenti e amici

- Motivi economici

Alcune vittime arrivano a sviluppare la “sindrome della donna maltrattata”: in una prima fase tendono a negare di essere vittime di violenza e a giustificare il comportamento del partner.

In alcuni casi si verifica una vera e propria scissione tra gli aspetti accettabili del proprio compagno, e quelli inaccettabili legati al maltrattamento. Questo consente di non provare un profondo senso di fallimento e dolore all’idea di dover interrompere la relazione.

Le donne che subiscono violenze e non hanno il coraggio di denunciare spesso si nutrono di fantasie ed illusioni allo scopo di soddisfare il proprio bisogno d’amore. Tutto ciò può essere rafforzato dal comportamento del compagno, che dopo aver messo in atto il maltrattamento chiede scusa. E ciò illude la donna che il maltrattamento non si ripeterà in quanto si è trattato solo di un fatto fortuito.

La donna in tali circostanze in modo del tutto immotivato può provare un’emozione di colpa. A tale scopo cercherà di modificare il suo comportamento, nella speranza che la parte migliore del proprio compagno prenda il sopravvento e tutto torni alla normalità.

Ciò che avviene in molte donne maltrattate, soprattutto se ci riferiamo a situazioni di maltrattamento cronico, è la perdita di un proprio punto di vista obiettivo. Questo spiega cosa spinge molte donne a rimanere con il proprio carnefice: la perdita di capacità di valutare correttamente le minacce subite e comprenderne la gravità.

Un altro meccanismo di difesa che porta a rimanere con un partner violento, è l’ambiguità. Quando iniziano i comportamenti violenti la vittima èc onfusa. Il trovarsi in uno stato di ambiguità può influenzare un già fragile equilibrio psichico, e indurla a legarsi a questo legame patologico e allo stesso tempo ad allontanarsi da rapporti sani.

Un ulteriore meccanismo di difesa consiste nello spostare il limite del possibile. In questo caso la donna accetta la violenza senza reagire, quasi come se si trattasse di un incidente trascurabile, minimizza il pericolo e puòarrivare ad accettare senza reagire l’escalation di violenza.

Qualora la donna non riesca a reagire alla prima violenza con fermezza facendo anche una scelta drastica come allontanare il partner, èprobabile che il limite verrànuovamente infranto.

Spesso queste donne provengono da contesti familiari dove hanno già subito violenza, e in questi casi èpiùprobabile abbiano purtroppo imparato a sopportarla.

Un ulteriore fattore di rischio è l’intensità dell’amore provato dalla vittima. Più è forte il sentimento, più sale la probabilità di sopportare i maltrattamenti. Gli uomini maltrattanti infatti, sono rafforzati nel loro ego dalla devozione delle proprie compagne e si convincono che durerà per sempre. Se poi la donna decide finalmente di interrompere la relazione, sarà piùfacile il passaggio alla violenza.

Tali dinamiche possono chiaramente variare da situazione a situazione, in quanto non esiste un elenco di cause specifiche che possa spiegare il silenzio di molte vittime.

C’è da considerare che ammettere la presenza del problema e fare tutto ciòche ènecessario per sottrarsi a tale situazione, richiede uno sforzo psicologico non  da poco.

Oggi a tale scopo sono molti i centri anti-violenza che offrono numerosi servizi e possono sostenere la donna per ogni sua necessità.

In tali casi anche la figura dello psicologo padova è molto importante. Questi può aiutare la donna ad elaborare e superare il dolore vissuto, ed accompagnarla verso una nuova consapevolezza di sè.

Affinchè riesca a recuperare stima per se stessa, e comprenda che  un rapporto sano si basa su ben altri  presupposti e non contempla sofferenza e annullamento.

 

 

Data pubblicazione: 13 febbraio 2015

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