L'Io e i suoi bisogni

giorgia.digiacomo
Dr.ssa Giorgia Di Giacomo Psicologo, Psicoterapeuta

“Come mi vedo, come vedo il mondo, come vedo me nel mondo”. Questi elementi, che si formano nei primi anni della nostra vita, riassumono non solo la nostra capacità di essere al mondo, ma nel momento in cui arrivano alla nostra consapevolezza, determinano il nostro modo di “esistere nel mondo”. Tutte le nostre esperienze passate, tutte le situazioni che sperimentiamo nel presente e tutto ciò che è per noi sconosciuto, influenzano “come ci vediamo, come vediamo il mondo, come vediamo noi nel mondo”. Ogni volta che entriamo in contatto con l’ambiente che ci circonda e con noi stessi facciamo “esperienza”. Contattare l’ambiente che lo circonda in modo sano è ciò che permette all’individuo il suo benessere psicofisico. Un contatto sano deriva da uno scambio comunicativo e fluido tra sè e tutto ciò che è altro da sè, cioè il diverso, cioè l’ambiente. L’uomo è un organismo vivente che ha bisogno del mondo per soddisfare i propri bisogni. Ciò che permette allora questo scambio fluido tra organismo e ambiente e quindi ciò che fa entrare in contatto l’individuo con l’ambiente e poi ne permette il ritiro, è l’Io. L’Io è la funzione integrativa della nostra personalità che consiste nel dirigere le nostre azioni per soddisfare i nostri bisogni. E’ chiaro che per soddisfare i nostri bisogni dobbiamo conoscerli, esserne consapevoli; a volte, infatti, il disagio mentale è strettamente legato a un accumulo di esigenze e bisogni non riconosciuti e quindi non soddisfatti. Sono infatti i nostri bisogni che ci spingono ad interagire con il mondo ma, dal momento che i bisogni di ognuno di noi sono innumerevoli, essi non possono essere tutti soddisfatti nello stesso momento. Ecco perché abbiamo la necessità di riconoscere a quali dare la priorità. Solo una volta soddisfatti i bisogni più pressanti, questi lasceranno il posto agli altri. Purtroppo, però, questo non è sempre facile perché le situazioni ambientali spesso non sono del tutto favorevoli e così il “bisogno non soddisfatto” preme fastidiosamente sempre di più per trovare il suo naturale completamento. Creare la propria personalità è un percorso faticoso: una continua ricerca che ci consente di emergere dal Kaos per diventare un qualcosa di definito, sempre comunque pronto al cambiamento e alla “rimessa in discussione”, attraverso un processo di scelta e di selezione delle nostre caratteristiche individuali. Un sano sviluppo psicofisico, dipende allora da una buona interazione tra Sè e Diverso da sè e dalla propria responsabilità di riconoscere dove finisco Io e dove inizia Altro da me; vuol dire sapere cosa sono, cosa voglio, cosa faccio per ottenere ciò che voglio, cosa voglio essere o diventare.

(tratto da appunti e lezioni di gestalt - SIG)

Data pubblicazione: 22 maggio 2011

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