Neoplasia renale: operare o monitorare?

MASSE RENALI DI PICCOLE DIMENSIONI: POSSIAMO TENERLE SOTTO OSSERVAZIONE?

Nonostante il trend di un continuo e costante aumento nel riscontro di masse renali, grazie allo sviluppo di mezzi diagnostici sempre più accurati e diffusi come l'ecografia e la TAC spirale, non cè stata di pari passo una riduzione della mortalità per tumore renale. Queso dato sottointende che molti tumori renali, soprattutto di picccole dimensioni e nei soggetti anziani, vengono trattati con metodiche invasive ma probabilmente potrebbero essere solo tenuti in osservazione.

Uno studio americano ha dimostrato recentemente che, ad un follow up di 5 anni, un terzo dei pazienti di età superiore ai 70 anni affetti da neoplasia renale, muore per altre cause. E' stata pertanto proposta la sorveglianza attiva, definita come il monitoraggio delle dimensioni del tumore mediante i comuni mezzi diagnostici, riservando l'intervento solo nei casi di progressione indipendentemente dalle dimensioni iniziali del tumore.

La progressione viene definita come il raddoppio delle dimensioni iniziali, il raggiungimento di un diametro di 4 cm ( dimensione correlata con il rischio di metastasi) o l'insorgenza di metastasi.

Esiste inoltre una correlazione diretta tra dimensioni del tumore e rischio di metastasi che coinvolgono comunque solo l'1% dei casi di tumore di diametro inferiore ai 3 cm.

Pazienti anziani, con masse renali di diametro ridotto e con comorbidità potrebbero essere solo sottoposti ad un regime di sorveglianza attiva, senza pregiudicare la loro storia clinica

Data pubblicazione: 10 gennaio 2013

Autore

mauro.seveso
Dr. Mauro Seveso Urologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 20467.

Esperto in urologia con specializzazione all’Università degli Studi di Milano, vanta oltre 30 anni di esperienza clinica e ricerca, focalizzato su tumori renali, prostatici e della vescica. Pioniere nelle tecniche mini-invasive laparoscopiche e nella litotrissia extracorporea, ha pubblicato più di 150 lavori scientifici su riviste internazionali. Primario presso Istituto Clinico Città Studi di Milano, è autorevole nel trattamento conservativo e riabilitativo dell’incontinenza urinaria maschile e femminile

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2 commenti

#1
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Dr. Roberto Mallus

"Nonostante il trend di un continuo e costante aumento nel riscontro di masse renali, grazie allo sviluppo di mezzi diagnostici sempre più accurati e diffusi come l'ecografia e la TAC spirale, non cè stata di pari passo una riduzione della mortalità per tumore renal" .
Qs le tue parole ,ma credo che ci sia un errore di trascrizione perchè solo dall'avventi dell'ecografia ( fine anni 70) mediante il reperto frequente di tumori occasionalmente scoperti la mortalità è crollata.
Per il resto molto interessante e la stessa logica andrebbe seguita
per la terapia dell'adc prostatico in età avanzata...in verità avviene che la sorveglianza attiva quasi sempre si traduce nel trovare un medico disponibile sempre ad agire!!
Convieni?
Un saluto

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