Prof. Bruno Silvestrini
Farmacologo a Roma
Medico, esperto in farmacologia con oltre 500 pubblicazioni scientifiche e numerosi brevetti, ha sviluppato farmaci di rilievo internazionale come il trazodone, leader tra gli antidepressivi USA. Ha fondato il primo Dipartimento Italiano di Farmacologia delle Sostanze Naturali alla Sapienza di Roma, dove è Professore Onorario. Riconosciuto per il contributo alla medicina naturale e alla bioetica, guida progetti innovativi di Green Economy e salute pubblica.
Contatti
Informazioni professionali
Laurea e titoli conseguiti
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1955 presso Università di Bologna. Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma.
Perfezionato in: Farmacologia
Identità validata e profilo certificato sul portale FNOMCEO.
Curriculum vitae
Dettagli personali
Bruno Silvestrini è medico, accademico e cultore della Farmacologia e della Bioetica. Si batte per la medicina che sfrutta e valorizza le risorse della natura. Ha realizzato farmaci di rilievo internazionale, ha accompagnato e introdotto nel mondo del lavoro numerosi giovani di talento. Vanta numerosi lavori scientifici, brevetti e trattati. È Professore onorario dell’Università Sapienza di Roma e Presidente onorario di Noopolis.
Biografia
Consegue nel 1949 la maturità classica presso il Liceo Torricelli di Faenza. Nel 1955 si laurea con lode in Medicina e Chirurgia all’Università di Bologna, dopo avervi frequentato da allievo interno gli Istituti di Patologia medica e di Fisiologia.
Vi conduce le sue prime ricerche che gli valgono una borsa di studio presso l’Istituto Superiore di Sanità. Vi si trasferisce il primo settembre 1955, un mese dopo la Laurea. È assegnato al Laboratorio di Chimica terapeutica dove Daniel Bovet, Premio Nobel per la medicina, lo addestra cooptandolo nel proprio lavoro sperimentale. Cinque delle pubblicazioni di quel periodo “felice e fecondo” portano le firme di entrambi. Le parole virgolettate sono tratte dalla dedica di un suo libro, conservato come un cimelio.
Nel 1957 è assunto col ruolo di ricercatore dalla Lepetit S.p.A. di Milano, successivamente confluita nel Gruppo Lepetit S.R.L.. Vi si insedia dopo essersi unito in matrimonio con la compagna della sua vita e, idealmente, con l’Università Sapienza di Roma. Nella cui Cappella, appositamente aperta in una afosa giornata d’Agosto, officia la cerimonia Don Achille Silvestrini. Sarà ancora lui, prossimo al Porporato, a celebrarne 25 anni dopo il ritorno da cattedratico.
Nei Laboratori Lepetit Bruno Silvestrini trova un clima propizio alla ricerca, con in più l’attenzione galileiana per le sue ricadute pratiche: “La luce della scienza cerco e ‘l beneficio”. Nel giro di meno di due anni vi pubblica nove lavori scientifici, che prefigurano ben due farmaci innovativi: un analettico e un anti-tosse. Vi acquisisce le competenze, in termini di metodologia, controllo di qualità e protocollazione dei risultati, che gli consentiranno di registrare i suoi farmaci anche in paesi, come gli Stati Uniti d’America, dove il vaglio amministrativo è rigoroso.
È premiato con la nomina a Capo della Sezione di neurofarmacologia, sennonché è contattato dalle Aziende Chimiche Riunite Angelini Francesco (ACRAF) di Roma. “Per reggere la concorrenza e crescere io ho bisogno di farmaci originali”: così esordisce nel primo incontro Igino Angelini titolare dell’ACRAF. “All’Istituto Superiore di Sanità mi hanno parlato bene di lei: se la sente di procurarmeli?” È una scelta rischiosa, perché la Lepetit è un gigante rispetto all’ACRAF di allora, ma il giovane ricercatore accetta la sfida.
Nel febbraio del 1959 si trasferisce a Roma, in qualità di Direttore del Reparto di Farmacologia dell’ACRAF. Vi trova un laboratorio e una squadra di ricercatori minuscoli, ma è affiancato da Giuseppe Palazzo, un Chimico di valore che gli sintetizza centinaia di molecole nuove, mai studiate in precedenza. Si circonda di giovani di talento, entusiasti del proprio lavoro. Per citarne alcuni, Bruno Catanese, Valerio Cioli, Romeo Lisciani e Patrizio Scorza Barcellona pubblicheranno assieme a lui decine di lavori. Il record lo raggiunge C.Y. Cheng, che di lavori congiunti ne conta, a tutt’oggi, una novantina. Inoltre, instaura un intenso rapporto di collaborazione scientifica con numerosi Centri di ricerca, italiani ed esteri. I risultati non mancano, anzi si moltiplicano.
Farmaci innovativi sviluppati
- Oxolamina, nota in Italia come Perebron e Uniplus, in Francia come Prilon. Interviene non sul centro della tosse, strettamente collegato con la respirazione, ma sull’infiammazione e sullo spasmo bronchiale all’origine del disturbo.
- Benzidamina, inibisce l’infiammazione in assenza degli effetti collaterali che contraddistinguono gli aspirino-simili. Presente in numerosi Paesi, in Italia è nota come Tantum.
- Proxazolo, in Italia Toness, è un antispastico miolitico papaverino-simile.
- Trazodone, noto in Italia come Trittico, altrove come Desyrel, Beneficat, Deprax, Molipaxin, Thombran, Trazorel, è il prototipo della terza generazione degli antidepressivi. Sopravanza gli anti-MAO e i triciclici per il diverso meccanismo d’azione e la maggiore sicurezza d’impiego.
Il trazodone nasce dall’ipotesi di lavoro che la depressione sia legata non tanto a una mancanza di energia vitale, come suggerirebbe il nome, quanto piuttosto a una sofferenza mentale, che superati certi limiti spinge al suicidio. Tuttavia, negli Stati Uniti d’America la sua origine scientifica italiana è stata oscurata, ammantandola con la bandiera statunitense. A chi se ne rammaricava, un funzionario dell’Azienda che ne aveva avuto la licenza di distribuzione, rispose così: “Conosci la sigla NHI? Non significa National Institute of Health. Significa Not Invented Here, non inventato qui. Non ci piace nemmeno la teoria del dolore mentale”. Quest’ultima fu riproposta in termini di interazione con la serotonina, per l’occasione trasformata in ormone della felicità, che scientificamente non regge, perché il trazodone è un anti-serotoninergico. Verrà mai a galla la verità scientifica? A Bruno Silvestrini, che è un medico, è rimasta la soddisfazione di avere così curato molti più depressi di quelli che diversamente avrebbe potuto raggiungere di persona.
L’atteggiamento dei funzionari dell’FDA è stato diverso. “Bene, noi abbiamo bisogno di antidepressivi nuovi”, così commentarono l’esposizione della rivoluzionaria ipotesi di lavoro e dell’evidenza clinica raccolta in Italia e in Canada. “Chiediamo, però, una conferma dell’efficacia e della sicurezza clinica da condurre in paragone con un antidepressivo convenzionale”. Così fu fatto, con risultati positivi che ne consentirono rapidamente l’approvazione negli Stati Uniti d’America.
Sotto il profilo nazionalistico, il Giappone si è comportato diversamente. La Benzidamina è stata promossa alla classe medica con lo slogan “Un antinfiammatorio della ricerca italiana”. Lo scopritore conserva la locandina che annunciava le sue conferenze come un cimelio, accanto al libro di Daniel Bovet.
Altri farmaci da lui sviluppati includono:
- Dapiprazolo, un alfa bloccante provvisto di molteplici indicazioni, che dall’oculistica si spingono fino alla sindrome di astinenza e al morbo di Parkinson.
- Bendazac e il suo sale di lisina Bendalina, che intervengono sulla denaturazione proteica, la causa primaria della cataratta e di altre malattie conformazionali.
- Bindarit, un potente succedaneo di Bendazac, modello di riferimento nella ricerca di base.
- Lonidamina, nata come contraccettivo maschile, diventata prototipo degli antitumorali energolitici puntati sul “mitocondrio condensato”. Si tratta di una sorta di “turbo” che, in assenza del contatto diretto col sistema sanguigno, garantisce allo spermatozoo e alla cellula tumorale l’energia richiesta rispettivamente per raggiungere e fecondare l’ovulo o per metastatizzare.
Ventisei lavori sulla lonidamina sono co-firmati da Aristide Floridi, che in questo settore di ricerca occupa una posizione apicale; due di essi, il 183 e il 219, sono cofirmati da Albert Lehninger, candidato al Premio Nobel per le sue ricerche sul mitocondrio condensato.
Durante gli anni di appartenenza alla ricerca di sviluppo industrial, Bruno Silvestrini intrattiene uno stretto contatto col Mondo accademico. Nel 1959 consegue la Libera docenza, l’istituto abilitativo all’insegnamento abolito in Italia nel 1970. Negli anni successivi svolge un’intensa attività didattica tenendo lezioni, corsi di insegnamento, seminari e conferenze in Italia e all’estero (McGill University di Montreal, Columbia University di New York, Università di Cracovia, etc.). Alla Sapienza Università di Roma tiene, da Professore incaricato, il Corso di Farmacologia applicata.
Nel 1962 scoppia il caso dell’azione teratogena della talidomide, un farmaco di sintesi estesamente impiegato dalle donne incinte come blando sedativo. Le immagini dei neonati focomelici, con le manine direttamente attaccate al torace, fanno il giro del mondo suscitando un’enorme emozione. Poco dopo una famosa giornalista pubblica Primavera silenziosa, che denuncia lo sconvolgimento degli equilibri ecologici causato dal DDT. Il farmaco di sintesi, grande protagonista dei successi della medicina e dell’agricoltura moderna, disvela in questo modo le incognite e i pericoli insiti nell’impiego di molecole estranee alla composizione dei processi viventi. Da allora le sostanze di sintesi sono sottoposte a severi controlli tossicologici, nell’animale e nell’uomo. Questi controlli ne migliorano la sicurezza, ma col passare del tempo diventano talmente impegnativi, costosi e lunghi da rallentarne e, infine, arrestarne lo sviluppo.
Nel 1983 Bruno Silvestrini abbandona l’industria e passa all’Università Sapienza di Roma prima da Professore Associato, dal 1986 da Professore Ordinario. È il terzo cambiamento di lavoro della sua vita, anzi il quarto mettendo in conto il lavoro prestato in nero da borsista, ma il tempo del lavoro fisso, quando una persona faceva lo stesso mestiere per tutta la vita, è finito. Il farmaco naturale si sta avvicendando a quello di sintesi. Questa è la lezione che nei vent’anni successivi impartisce dall’Università Sapienza di Roma.
All’Università Sapienza fonda il Dipartimento di Farmacologia delle Sostanze Naturali e di Fisiologia Generale, poi confluito nel Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia "Vittorio Erspamer", e il Dottorato di ricerca in Farmacologia, Farmacognosia e Tossicologia, poi confluito nel Dottorato in Farmacologia e Tossicologia. Vi accoglie decine di giovani, che vi sperimentano le loro capacità e attitudini nella ricerca.
Alcuni, come Maura Palmery, Luciano Saso e Annabella Vitalone, gli succedono nell’insegnamento. Altri, come Laura Braghiroli, Maria Luisa Casini e Maria Grazia Leone, vi conseguono un titolo che dischiuderà carriere di rilievo all’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). I lavori e le pubblicazioni scientifiche si moltiplicano, co-firmati da decine di giovani ricercatori. Con Vittorio Erspamer, ormai fuori ruolo, intrattiene un rapporto di amicizia, che gli fornisce spunti di ricerca preziosi. A volte scendeva nel suo piccolo laboratorio, dove da pensionato continuava a lavorare, per fare quattro chiacchiere che inevitabilmente finivano per toccare la ricerca.
“Mi chiamano il pellaro”, disse un giorno sorridendo, “perché cerco i trasmettitori umorali del sistema nervoso nella pelle degli anfibi. Non sanno che il sistema nervoso centrale dell’uomo nasce da una introflessione di quello ectodermico, che nell’anfibio è ancora disteso sulla superficie corporea. È lì, di conseguenza, che si trovano in quantità più facilmente rilevabili i mediatori che dai mammiferi in poi sono stati racchiusi nel cervello”. Lo ricorda con gratitudine in uno dei suoi ultimi articoli, riguardante l’apparato cutaneo. Si scontra con scienziati arroccati nella difesa di un mondo che sta scomparendo, ma raccoglie anche molti consensi. Si riconosce, soprattutto, nella Green Economy con la quale sta emergendo l’idea di una nuova alleanza tra uomo e natura, volta a salvaguardare l’ecosistema.
Attività post-pensionamento e pubblicazioni recenti
Il 2003 è l’anno del pensionamento, ma non del riposo. La “Carta del Benessere” è un progetto di Noopolis, finanziato dal CONI, che monitora lo stato di salute dei giovani d’età scolare, responsabilizzandoli nella compilazione di un questionario collegato con un DATABASE informatico. “Immunokinetics: a new approach to vaccines. A working hypothesis”, anticipa sugli Annali dell’Istituto Superiore di Sanità una nuova classe di vaccini, teoricamente estensibili ai tumori. “Physiopathology and treatment of collagen carential disease” illustra una nuova entità morbosa in termini fisio-patologici e terapeutici.
Dopo Malati di droga (Sperling & Kupfer, 1995; Edizioni RED, 2009) e Medicina naturale (Franco Angeli, 2007), nel 2014 pubblica Il Farmaco Moderno. Un patto esemplare tra uomo e natura (Carocci), il suo terzo libro a carattere divulgativo. Vi prefigura un’industria farmaceutica fondata sulla rivalutazione in chiave scientifica del farmaco naturale. I modelli di riferimento sono i vaccini, attuali protagonisti della guerra contro il Covid-19, e i principi nutrizionali ispirati al principio ippocratico: “Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”.
Il libro è presentato, all’IRCCS San Raffaele Roma, da esponenti di rilievo della Comunità scientifica: Enrico Garaci, Massimo Fini, Silvio Garattini, Gian Franco Gensini, Luca Pani, Sergio Pecorelli e Mirella Taranto. Attualmente Bruno Silvestrini è impegnato, assieme a Luca Silvestrini e Alice Silvestrini, nello sviluppo di un’impresa fondata su questi principi: “I rimedi del Professore”.
Attività su Medicitalia
Il Prof. Bruno Silvestrini è specialista di medicitalia.it dal 2015.
Indice di attività:Recensioni
4
17-05-2024Risposta chiara alla domanda
10-02-2024Commento utilissimo!
06-12-2023Grazie per la risposta esaustiva.
16-11-2023La risposta del prof. b.silvestrini mi sembra essere molto equilibrata, di buon senso, oltre che di grande competenza clinica. mi farebbe veramente molto piacere se il professore potesse esprimere il suo prezioso parere anche sul mio quesito relativo
13-10-2023Il dott. è stato veloce nella risposta esaustivo, preciso e rassicurante. grazie
05-08-2023