Ringraziamento al Dr. Alberto Gobbi
Sono una donna di 51 anni, professionista molto attiva e madre di quattro figli. Ho cominciato a soffrire di artrite infiammatoria dopo la prima gravidanza a 28 anni e, sebbene mi sia sempre curata, mi sono ritrovata nel giro di pochi anni con le ginocchia distrutte (niente più menischi, cartilagine consumata, osso eroso) e pesantissimi problemi di deambulazione. L’assunzione di un nuovo farmaco biologico, l’Enbrel, ha bloccato l’avanzare della patologia a partire dal 2005, ma il fatto di non poter camminare con un certa disinvoltura aveva gravemente compromesso la mia qualità di vita e di lavoro.
L’unica alternativa sembrava essere rappresentata dalle protesi ad entrambe le ginocchia, un intervento mutilante e non risolutivo alla mia età. Ho girato i principali centri del Nord Italia per sentirmi dire che non c’era più nulla da fare e stavo per sprofondare in una seria depressione quando all’inizio del 2007 ho incontrato il dr. Alberto Gobbi di Milano presso il policentro medico O.A.S.I.
Consapevole della gravità della mia situazione e fiducioso nelle possibilità della medicina rigenerativa, il dr. Gobbi mi ha proposto un intervento in artroscopia di pulizia articolare e microfratture. Nel giro di sei mesi mi ha operato entrambe le ginocchia con un netto miglioramento in tutti e due i casi. Successivamente ho cominciato sempre nel suo centro un trattamento conservativo, che continuo a tutt’oggi, con infiltrazioni bilaterali di P.R.P., o gel piastrinico, grazie al quale, a distanza di oltre cinque anni dagli interventi chirurgici, riesco ancora a muovermi senza dolore e con scioltezza, seppur con più prudenza.
Non avrei mai creduto possibile dopo tanti anni di invalidità che sarei tornata a fare le scale senza problemi e a passeggiare come mi è sempre piaciuto. Sono ormai votata alla causa della bio-ortopedia e guardo al futuro con fiducia nelle possibilità terapeutiche che si stanno via via dispiegando.
Ho voluto scrivervi la mia storia nella speranza che possa essere utile ad altre persone che si trovano in difficoltà simili alle mie perché non si perdano d’animo.
Lettera firmata Cristina Paganoni
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