Induratio penis plastica cronica

Buonasera
Ho 36 anni e soffro di ipp da quando ne avevo 29 (almeno da quando si è manifestato l'incurvamento).
Col passare degli la malattia ha fatto il suo corso , infischiandosene della quantità dei farmaci che ho assunto nel vano tentativo di arrestarne l'evoluzione.
Adesso il pene , oltre ad essersi accorciato di parecchi cm , non riesce a raggiungere una erezione sufficente per il coito.
Vorrei sapere, visto che per ora non prendo in considerazione l'ipotesi di protesizzazione, se può esistere una qualche terapia chimica o fisica che faccia riprendere tono e funzionalità ai corpi cavernosi , arrestando magari l'infiammazione e permettendo il ripristino del normale turn-over del collagene in modo da poter avere di nuovo rapporti sessuali (magari usando il viagra ).
L'incurvamento è ancora presente ma non tale da compromettere (se il pene fosse ancora rigido) un eventuale rapporto.
Il pene è ora molto piccolo ma anche questo particolare, che scoccia assai, viene in subordine al deficit erettile, Esito devastante e finale della malattia.
Saluti
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 172 12
caro signore, gli schemi terapeutici per la ipp sono ormani abbastanza standardizzati , anche se con risultati non molto confortanti, in alcuni centri stanno sperimentando una terapia di somministrazione di calcioantagonisti tramite ionoforesi ma non si hanno ancora risultati definitivi.
prima però di arrendersi è consigliabile un consulto andrologico per valuatare a pieno la sua situazione
Cordiali saluti
Dott. Giuseppe Quarto

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

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Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Caro signore di certo la situazione di una progressione così spinta della sua malattia ha influenzato pesantemente anche la sua psiche oltre che la sua quotidiana attività di tipo sessuale. Le terapie mediche dell'IPP esistono ma hanno risultati purtroppo molto controversi, perciò da alcuni anni si stanno rivalutando trattamenti di diverso tipo come l'ESWL sulle placche o l'ipertermia delle stesse, ambedue allo scopo di ammorbidirle. L'uso di farmaci rivascolarizzanti dei corpi cavernosi come i derivati del viagra è certamente raccomandato per mantenere buono il trofismo dei corpi cavernosi stessi, ma va comunque prescritto dall'urologo.
La chirurgia di placca o addirittura quella protesica devono essere le ultime spiagge.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

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