Assuefazione betabloccanti

Buongiorno,
recentemente ho fatto una visita di controllo cardiologica.
Dall'ECG e dalla visita l'esito è stato: nessuna cardiopatia. ECG nella norma.

Mi ha pero' rilevato 106 BPM e pressione 150/80.
Solitamente a casa faccio un pochino di fitness utilizzando un cardiofrequenzimetro ho mediamente a riposo una pulsazione di 80 bpm (arrivo a 155/160 sotto sforzo).

Il cardiologo (che era la prima volta che mi visitava) mi ha suggerito quanto segue:

- effettuare emocromo per scrupolo per verificare assenza di probemi derivanti dalla tiroide (esami che ho fatto ma non ho ancora i risultati);
- iniziare, esclusi problemi alla tiroide, una cura con Atenololo 100mg (1/4 di compressa al dì) per un periodo di tempo non ancora determinato (parlava di qualche mese) e mi ha fatto programmare un ECG dinamico per i primi di maggio.
Premetto che ho evidenziato al medico anche problemini tipo il sentire il battito ogni volta quando mi corico nel letto ed in generale una certa ansia quando ho a che fare con la mia salute.

La mia perplessità sta nel fatto se sia già opportuno prendere questo tipo di farmaco da subito o fare altri approfondimenti. Oltretutto ho letto che questi farmaci possono poi essere difficili da interrompere per una sorta di assuefazione.....è possibile?
E' meglio fare altri approfondimenti prima di iniziare la terapia o vado tranquillo?

Grazie mille.
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 140
Dato il riscontro all'ECG di tachicardia ed il riferito cardiopalmo trovo sicuramente indicato l'utilizzo di betabloccanti.
Però, viste le Sue perplessità ed il fatto che l'intervento terapeutico non riveste di sicuro carattere di urgenza, si potrebbe anticipare l'esecuzione dell'ECG Holter, cioè effettuare la registrazione prima di iniziare la terapia. In tal modo non solo si otterrebbe conferma dell'indicazione alla terapia stessa, ma si potrebbe monitorarne gli effetti ripetendo l'esame dopo qualche settimana di trattamento.
Infine, non vi è nessuna "assuefazione" quando si utilizzano i betabloccanti: bisogna semplicemente fare in modo che qualdo il medico decide di terminare la terapia, le dosi vengano per qualche giorno progressivamente ridotte fino alla sospensione (ma a dosaggi minimi, come quello consigliatoLe, in genere non c'è necessità).
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

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dopo
Utente
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Grazie mille per la cordiale e pronta risposta.

Saluti.