Puss da ciste sacrocoggicea appena operata

Buongiorno, sono una donna di 29 anni, il 12 maggio ho subito un intervento con anestesia spinale per rimuovere una ciste piloneale sacro coggigea. L'intervento sembra andato bene, ma ad oggi, nonostante le innumerevoli medicazioni svolte sia a casa che in ospedale, la situazione non sembra migliorata.
La ferita è stata chiusa con dei punti di sutura e pochi giorni dopo averli rimossi tutti ho iniziato a sentire molto male (esattamente come quando avevo la ciste e si infiammava), poi dopo 2 giorni dalla parte terminale della ferita (quella parte non si è ancora ben chiusa) ha iniziato ad uscirmi tantissimo puss, cosa che avviene ormai da due giorni.
Mi preoccupa molto la cosa, per vari motivi: innanzitutto perchè a quasi 3 settimane dall'intervento non vedo una fine dell' "avventura" e poi perchè da quando ho sentito male ho avuto gli stessi sintomi di quando avevo la ciste (dolore forte fino a che non usciva il puss).
Mi chiedo: ma tutto questo è normale? I medici mi dicono di sì, ma considerando che quando vado a fare le medicazioni in ospedale ce n'è sempre uno diverso, inizio a non fidarmi più.
Non dovrei prendere degli antibiotici? E' possibile che la ciste mi si sia già riformata?
Ma soprattutto: quando finirà questa scocciatura??? Non mi avevano avvertito che la convalescenza sarebbe stata così lunga.
Grazie
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
In linea di massima e' ipotizzabile che la ferita guarira' per seconda intenzione, cosa che succede con una certa frequenza: i tempi sono piu' lunghi ma l' esito a distanza andra' valutato in seguito. Ulteriori indicazioni possono essere date solo da chi la segue personalmente. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Utente
Utente
grazie per la risposta. ieri mi hanno messo uno zaffo nella ferita...ma non è che cosi non cicatrizza?
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Dr.ssa Maria Morena Morelli Chirurgo generale 719 12
Gentile Signora,
‘zaffare’ la ferita è necessario al fine di ‘riempire’ la cavità, favorire il drenaggio del pus ed impedire che la cavità stessa possa chiudersi lasciando delle zone ove eventuali raccolte purulente possano persistere mantenendo lo stato di infezione e rallentando la guarigione. Come gìà detto dal Dott. Favara, la ferita da Lei descritta sta andando incontro ad un processo di cicatrizzazione per seconda intenzione (frequentissimo in caso di cisti sacro coccigea); il tessuto di granulazione (tessuto sano che porterà alla cicatrizzazione) ricoprirà il fondo della ferita e la guarigione procederà dal ‘basso verso l’alto’. La cicatrizzazione sarà più lenta ma ci sarà, stia serena.

Cordialmente
Dott.ssa M.M.Morelli