Oppiacei contramal
Salve,
Mi serviva un parere da uno specialista, è da 3 anni che prendo il contramal. Mi è presa la dipendenza da quando mi hanno fatto l'intervento al ginocchio ai legamenti, dopo l'operazione hanno assunto giorno dopo giorno contramal. E il corpo si è abbituato! Adesso abbiamo provato di tutto con i dottori, a scalare gradualmente ecc ecc... Ma niente! Non riesco a smettere, se lo sospendo sto male. Voi come mi consigliate di smettere? cosa posso fare?? stò male fisicamente se non lo prendo, sudo, mal di testa atroce, tintinnio alle orecchie, non riesco a dormire, agitazione ecc. Ho solo 21 anni, e questo farmaco mi limita la vita. I miei genitori non vogliono darmi la macchina, mi dicono che se faccio qualche incidente e fanno gli esami risulta che faccio questo farmaco e mi ritirano la patente è vero?... cosa faccio? grazie!
ps: faccio 100mg al giorno.
Mi serviva un parere da uno specialista, è da 3 anni che prendo il contramal. Mi è presa la dipendenza da quando mi hanno fatto l'intervento al ginocchio ai legamenti, dopo l'operazione hanno assunto giorno dopo giorno contramal. E il corpo si è abbituato! Adesso abbiamo provato di tutto con i dottori, a scalare gradualmente ecc ecc... Ma niente! Non riesco a smettere, se lo sospendo sto male. Voi come mi consigliate di smettere? cosa posso fare?? stò male fisicamente se non lo prendo, sudo, mal di testa atroce, tintinnio alle orecchie, non riesco a dormire, agitazione ecc. Ho solo 21 anni, e questo farmaco mi limita la vita. I miei genitori non vogliono darmi la macchina, mi dicono che se faccio qualche incidente e fanno gli esami risulta che faccio questo farmaco e mi ritirano la patente è vero?... cosa faccio? grazie!
ps: faccio 100mg al giorno.
[#1]
Gentile utente,
La riduzione graduale di un farmaco a cui si è assuefatti non comporta particolari problemi, se è appunto graduale. Ci potranno essere sintomi astinenziali, ma di solito se è semplicemente questo la persona senza particolare fretta riesce a proseguire. Il problema è un altro: se si è instaurata una dipendenza da contramal nel senso di attaccamento patologico al farmaco, e se questa è la ragione per cui ha proseguito l'assunzione al di là dell'uso per il dolore e delle dosi prescritte, la questione è allora quella di trattare la dipendenza da contramal partendo dal meccanismo che la spinge ad assumerlo nonostante le sue intenzioni di sospendere questa abitudine. Rientriamo in questo caso nell'ambito delle dipendenze, come da altre sostanze.
E' possibile rivolgersi a servizi pubblici o privati, innanzitutto per chiarire la diagnosi, dopo di che la procedura di disintossicazione può essere praticata più rapidamente in ospedale o in una casa di cura. Ma come le dicevo può darsi che non sia questo il centro del problema.
La riduzione graduale di un farmaco a cui si è assuefatti non comporta particolari problemi, se è appunto graduale. Ci potranno essere sintomi astinenziali, ma di solito se è semplicemente questo la persona senza particolare fretta riesce a proseguire. Il problema è un altro: se si è instaurata una dipendenza da contramal nel senso di attaccamento patologico al farmaco, e se questa è la ragione per cui ha proseguito l'assunzione al di là dell'uso per il dolore e delle dosi prescritte, la questione è allora quella di trattare la dipendenza da contramal partendo dal meccanismo che la spinge ad assumerlo nonostante le sue intenzioni di sospendere questa abitudine. Rientriamo in questo caso nell'ambito delle dipendenze, come da altre sostanze.
E' possibile rivolgersi a servizi pubblici o privati, innanzitutto per chiarire la diagnosi, dopo di che la procedura di disintossicazione può essere praticata più rapidamente in ospedale o in una casa di cura. Ma come le dicevo può darsi che non sia questo il centro del problema.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Grazie tante dottore, è proprio questo il problema, di attaccamento al farmaco l'ho continuato a prendere anche dopo quando i dolori sono passati. Ero partito da dosi basse 50mg e sono arrivato a stabbilizarmi a 100mg da molto tempo, se diminuisco non lo sento e sto male. Può essere pure che è fissazione mia, questione di cervello.
Ma i sintomi li sento chiari:
- Mi sento agitato
- Ansia, nervosismo e debbolezza
- Non riesco a dormire la notte
- Sudori freddi
- Ho disturbi allo stomaco e senso di vomito
- Attacchi di panico
- Rumore alle orecchie (tintinnio)
E sono davvero brutte queste sensazioni, che pur impegnandomi a sospenderlo mi portano a farlo sennò impazzisco.
Adesso mi rivolgo a qualche centro, me ne consiglia qualcuno in particolare? io sono di Reggio Calabria, ne conosce uno qui? cosi vado? grazie ancora di cuore.
Ma i sintomi li sento chiari:
- Mi sento agitato
- Ansia, nervosismo e debbolezza
- Non riesco a dormire la notte
- Sudori freddi
- Ho disturbi allo stomaco e senso di vomito
- Attacchi di panico
- Rumore alle orecchie (tintinnio)
E sono davvero brutte queste sensazioni, che pur impegnandomi a sospenderlo mi portano a farlo sennò impazzisco.
Adesso mi rivolgo a qualche centro, me ne consiglia qualcuno in particolare? io sono di Reggio Calabria, ne conosce uno qui? cosi vado? grazie ancora di cuore.
[#3]
Gentile utente,
lei descrive i sintomi di quando prova a ridurlo, e questo aspetto è chiaro. Il perché non è chiaro è perché comunque non riesca, perché solitamente chi non riesce a operare una riduzione graduale di medicine a cui è legato è chi ha sviluppato la cosiddetta dipendenza nel senso proprio del termine, che non è una questione di astinenza, viene prima, cioè viene al momento in cui lei ha proseguito l'assunzione senza ovviamente cercare allora un metodo o farsi seguire nella sospensione. Stiamo parlando di tre anni di prosecuzione di un'assunzione non terapeutica, il che è il primo aspetto curioso della faccenda.
Ogni SerT di zona dovrebbe poter gestire casi come questo, così come ogni ospedale pubblico.
lei descrive i sintomi di quando prova a ridurlo, e questo aspetto è chiaro. Il perché non è chiaro è perché comunque non riesca, perché solitamente chi non riesce a operare una riduzione graduale di medicine a cui è legato è chi ha sviluppato la cosiddetta dipendenza nel senso proprio del termine, che non è una questione di astinenza, viene prima, cioè viene al momento in cui lei ha proseguito l'assunzione senza ovviamente cercare allora un metodo o farsi seguire nella sospensione. Stiamo parlando di tre anni di prosecuzione di un'assunzione non terapeutica, il che è il primo aspetto curioso della faccenda.
Ogni SerT di zona dovrebbe poter gestire casi come questo, così come ogni ospedale pubblico.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 26.7k visite dal 15/07/2010.
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