Antidepressivi ssri

Volevo chiedere se è possibile ricevere danni permanenti al sistema nervoso dopo un trattamento con SSRI. Si leggono cose non belle su suddetti farmaci, (disturbi sessuali, etc etc) Oppure dopo il trattamento, terminata l'azione tutto torna come prima?...Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

Lei si riferisce alla sindrome sessuale o ad altro quando dice danno neurologico ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Alla sindrome sessuale e altro.
Adesso soffro di:ansia,mioclonie,fascicolazione,disturbi sessuali,brividi.....possibile che l'interruzione brusca di questi farmaci possa scatenare questi sintomi, è possibile un danno a livello di recettori oppure una "confusione", qualcosa che non si è resettato...diciamo....?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

vedo dal consulto precedente che ha inquadrato la cosa come assunzione e astinenza, ma questo schema non torna. Astinenza dopo un mese di assunzione è improbabile, e comunque se il medicinale le aveva aumentato ansia e sintomi corporei, direi che più che altro la cosa apparirebbe una scia di quel tipo di reazione.
In pratica non ha fatto un trattamento, ha solo provato un medicinale che non sembrava tollerare bene in un tempo entro cui di solito si riesce a valutare se è adatto o no.

Non è chiara la diagnosi di partenza, perché riferisce l'antefatto della fine della relazione ma non la diagnosi sulla quale è stata indicata la paroxetina.

Il resto, che non mi sembra essere ristretto all'aspetto sessuale ma ad una serie di sintomi di vario tipo, verosimilmente non è da riferirsi ad un paradigma tipo assunzione-astinenza (manca la prima fase di abitudine, anzi, c'è stata una intensificazione dei sintomi durante l'assunzione).
[#4]
Utente
Utente
Mi è stato indicato come rimedio temporaneo a una problematica di stress con una ragazza.
Il farmaco che ho assunto non mi ha rilassato per niente, anzi....e comunque l'ho dovuto interrompere bruscamente...i sintomi che ho avuto sono stati chiari di astinenza....e poi dopo 2-3 settimane circa sono spariti, ma mi è rimasta questa attivazione fisiologica, oltre a tutti questi sintomi ho anche le transaminasi alterate, prima dell'assunzione non c'erano, e quando ero sotto stress non mi si erano modificate....come mai?

Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

Capisco, questo lo ha detto, ma la diagnosi formale è importante per capire che tipo di situazione c'è. Comunque, premesso che il farmaco funziona dopo un mese, non prima, e che nel primo periodo i sintomi possono peggiorare, non vorrei fosse semplicemente una questione di tempi più lunghi. Oppure di medicinale che non tollera bene da subito, nel qual caso sarebbe logico provare un medicinale diverso.

Le transaminasi: di che valore stiamo parlando ?
[#6]
Utente
Utente
La diagnosi formale non c'è stata, mi è stato indicato per contrastare uno stress dovuto a una relazione andata male.
Le transaminasi sono AST e ALT, entrambe sono diventate sballare dopo il trattamento.Prima erano normali.
E' possibile che sia dovuto ad una maggiore energizzazione dei muscoli?
Questi farmaci una volta interrotti, lasciano strascichi?....Mi sembra di avere il corpo ancora "carico" a distanza di mesi...
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

"sballate" mi dice poco, chiedevo quali valori fossero. Per il resto sta ripetendo la stessa domanda, se lasciano strascichi, ma temo che faccia confusione tra i sintomi e i medicinali, attribuendo ai primi i sintomi del suo disturbo, che possono anche essere cambiati e evoluti dopo aver preso il farmaco, ma questo dipende sostanzialmente dal cervello che c'era prima.
[#8]
Utente
Utente
Mi sembra 80 AST e 60 circa l?ALT,,,
A cosa potrebbe essere dovuto; le mie domande mi sembrano chiare...
Cioè, la dismissione del farmaco può provocare questi disturbi? Non capisco perchè ogni sintomo fisico deve essere imputabile al mio disturbo.
Prima dell'assunzione non avevo queste noie, ma solo stress e difficoltà a dormire...è una coincidenza allora che si siano aggravate subito dopo la dismissione?

Grazie
[#9]
Utente
Utente
Per essere più precisi ci potrebbe essere rimasto un ipertono adrenergico rimasto sui muscoli...? Oppure anche questi sintomi sono ansia...
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

Le sue domande sono chiare ma i presupposti sembra li abbia già stabiliti Lei. Il disturbo si è aggravato durante l'assunzione del medicinale, e adesso rimane irrisolto. La cosa anomala in tutto questo è che non sia in atto una cura alternativa, visto che il primo medicinale non è andato bene. Questo mi sembra il percorso logico.
Il resto sono preoccupazioni un po' sproporzionate rispetto al tipo di cura fatta. Inoltre lascerei stare questa tendenza a usare termini tecnici secondo un significato che è tutto suo (ipertono adrenergico parlando di muscolatura, maggiore energizzazione dei muscoli etc). Si rischia di parlare di cose che lei ha già assegnato a questo o a quell'organo tralasciando invece il cervello.
I valori delle transaminasi lievemente superiori alla media possono non aver significato, e non necessariamente sono persistenti. Sul fatto che valga la pena o meno fare altri esami o ripeterli deve sentire il medico.
[#11]
Utente
Utente
per fare una nuova cura, dovrei capire se i sintomi che ho siano di natura psicosomatica, derivate da mie preoccupazioni o ansia, oppure se possibile derivati dalla dismissione del farmaco precedente...

Grazie
[#12]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

No, questo spetta al medico, esiste apposta per giudicare questo. I sintomi non sono derivati dall'ansia, i sintomi provengono dal cervello.
Lei continua a insistere però solo sulla dismissione, anziché sull'assunzione "sopra" un disturbo che non ha risposto e può essersi modificato con aumento dei sintomi.
Questo è abbastanza poco comprensibile, visti i presupposti di questa assunzione limitata nel tempo (la cosa le è già stata detta, ma non sembra tenerne conto).
[#13]
Utente
Utente
Scusi ma che significa provengono dal cervello?
in sostanza come gli dovrei interpretrare? è chiaro che poi deve essere il medico....lo sto chiedendo a lei...
Comunque, io avevo delle noie, poi terminata l'assunzione questi disturbi persistono...anzi peggiorano....quindi non è il farmaco...giusto?

Non capisco il discorso del cervello...

Grazie
[#14]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

Mi scusi, dal cervello sicuramente, da dove deve provenire l'ansia ? Anche altri sintomi possono essere ascrivibili al cervello. Siamo in psichiatria, quindi stiamo parlando di cervello, non di "ansia" (un sintomo) che produce non si sa bene in quale luogo altri sintomi, se mai è accompagnata da altri sintomi. Il discorso del cervello è tutto qui. Sarebbe come se lei chiedesse se la diarrea produce il vomito, se mai l'apparato gastrointestinale produce diarrea e vomito. Idem per il cervello, cosa produce l'ansia o la sensazione di rigidità muscolare ? Nei disturbi cosiddetti somatoformi, o d'ansia, o nella depressione, è il cervello.

Le ripeto, la prima idea che viene a sentire questa storia così come Lei la ha riassunta adesso, viene semplicemente in mente che ha un disturbo al momento non trattato e che quindi può ad esempio essersi aggravato.
[#15]
Utente
Utente
Ho capito grazie dottore, però sono preoccupato per quello che si dice in giro sui farmaci SSRI, anch'io purtroppo ho dei sintomi, lei può garantire che non producono disfunzioni irreversibili sul cervello?...

Grazie
[#16]
Utente
Utente
Scusi dottore se insisto, lei crede alla PSSD?...Grazie
[#17]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

Non siamo qui per garantire niente in nessuna forma. Men che meno per "credere". Ci sono alcuni dati in merito all'ipotesi PSSD, che riguarda casi non attinenti al suo, e comunque rimane un'ipotesi da verificare su una casistica limitata.

"disfunzioni irreversibili sul cervello" invece è un concetto che comprende tutto e nulla, non si capisce a cosa si riferisca.
[#18]
Utente
Utente
La ringrazio, ma scusi allora quali sarebbero le ipotesi PSSD fondate?
Perchè non potrei avere anch'io quella sindrome, ho dei sintomi strani che sembrano corrispondere al disturbo....la mia sessualità non è più quella di prima, e prima anche con tutta l'ansia del mondo non si era modificata...
E' difficile far capire quando non ti senti più lo "stesso"..

Grazie
[#19]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

Forse non ci siamo capiti. La PSSD è l'ipotesi, ma al momento risulta ad esempio che la maggior parte delle segnalazioni raccolte allo scopo di caratterizzare frequenza e tipologia di questa ipotetica sindrome, sono in realtà problemi che non hanno attinenza con la definizione.
Lei non ha effettuato un trattamento con ssri, ha semplicemente provato un ssri e lo ha smesso dopo il tempo minimo per valutare la risposta.
[#20]
Utente
Utente
Io non ho effettuato un trattamento, forse come da manuale prevede, però ho assunto il farmaco, che mi ha dato astinenza anche se non è previsto dalla pratica, non sarà la stessa cosa però...da lì sono comparsi tutti i miei problemi, prima non avevano queste dimensioni.


Grazie.
[#21]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

" che mi ha dato astinenza anche se non è previsto dalla pratica, "

Cosa che lei continua a riportare come tale nonostante i commenti ricevuti, e non è chiaro perché. Sembra ignorare ogni altro ragionamento, forse si sta ossessionando per la questione, ovvero ci pensa in una maniera a senso unico che non la aiuta a comprendere il problema, magari le fa semplicemente scambiare un disturbo che si è aggravato per qualcosa che ha a che fare con una cura praticamente presa e smessa dopo poco.
[#22]
Utente
Utente
Mi scusi dottore, ma potrei rigirare il commento....perchè non viene presa in causa l'ipotesi di una mia crisi di astinenza al farmaco anche se preso in poche dosi e per poco periodo di tempo?....magari parlarne come dire se fosse, allora ci sarebbero queste alternative oppure potrebbe succedere questo o quello...almeno dire "nel caso fosse"...invece si nega proprio l'ipotesi....ogni fisico è soggettivo, quindi a me potrebbe essere successa una cosa simile....non per fare polemica ci mancherebbe, anzi la ringrazio per le sue risposte....

Grazie.
[#23]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

Viene presa in considerazione e commentata, questo abbiamo fatto. Lei invece continua a esprimersi dando per scontato che il presupposto sia quello.
Nessuno nega l'ipotesi, diciamo che è un'ipotesi che non torna, mentre ce ne sono altre più verosimili. Ora, detto questo, stupisce che però nel riesporre il problema riparta dallo stesso presupposto rivolgendosi a chi le ha già commentato come esistano altre più probabili spiegazioni.
[#24]
Utente
Utente
Dottore ho una grande paura, per me e il mio futuro, non mi sembra di essere lo stesso di prima dall'assunzione...anche se come dice lei le cause potrebbero essere altre...
Ho paura di modifiche permanenti al mio sistema nervoso.

Grazie.
[#25]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

E' l'unica cosa evidente che sia uno stato di preoccupazione per danni permanenti al sistema nervoso, ovvero "aver perso il controllo del futuro" e di ciò che lo determinerà, per questo dico che somiglia più ad una (frequente) sindrome da peggioramento iniziale durante una cura ad esempio per un disturbo ossessivo, che non per una (ipotetica) sindrome da sospensione (di cui non ha né i presupposti, né il decorso).
[#26]
Utente
Utente
La preoccupazione è tanta, dolori addominali, al fegato (di cui le transaminasi sono alterate),formicolii alle gambre , brividi, dermatiti, sono i sintomi che mi preoccupano di più....non voglio insistere, ma ho l'impressione che il mio futuro non sia bello...mi scusi....
Perchè se fosse una sindrome da sospensione, ho dei valori totalmente sballati a livello epatico, cosa mai vista prima, e se il mio sistema nervoso è sregolato, non so se e quando ritornerà al normale funzionamento. Lei ha mai "assistito" a una sindrome di sospensione, se s con quale decorso...

Grazie mille
[#27]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

Le transaminasi sono lievemente mosse, e l'aumento delle transaminasi non è segnalato da dolori al fegato, che nelle epatiti sono di ben altra portata. Per fegato presumo intenda "dalla parte dove sta anche il fegato).

Si sta preoccupando di valori lievemente alterati e di sindromi da sospensioni non diagnosticate, il nesso tra le due cose peraltro mi sfugge.
Se mai, un'intossicazione ormai in fase calante, se c'è stata.

Il sistema nervoso può essere sregolato, infatti, ma è per questo che ha iniziato la cura un mese e passa fa, e adesso sarebbe il caso infatti di farsi rivisitare alla luce di questo decorso e di farsi prescrivere una cura. Il giudizio sull'allarme e sul da farsi se mai lo darà il medico, che presumo sappia la cosa e abbia già visto esami e lei di persona.
[#28]
Utente
Utente
Mi scusi dottore, ma perchè solo in questo ramo della medicina non si crede a quello che un paziente le dice.
Forse perchè le cose non si vedono a occhio nudo e ci si attiene solo a ciò che dicono i testi di letteratura o la sperimentazione scientifica, senza minimamente considerare credibili le cose che un paziente dice, anzi si rigira il discorso, un pò come "è nato prima l'uovo o la gallina".
Se fossimo in ortopedia e io le dicessi che mi fa male un ginocchio facendo un movimento brusco, mi visiterebbe il ginocchio oppure il braccio perchè lei dice che non è possibile?...
Se io le dico che ho avuto una crisi di astinenza alla dismissione e sintomi da sospensione, invece di credermi continua a dire che non è possibile, si potrebbe anche dire "in quel caso allora si potrebbe fare questo oppure quell'altro"...oppure nel caso fosse potrebbe succedere questo o quell'altro....invece si nega a priori.
Perchè in psichiatria qualsiasi cosa che viene detta sembra sempre rigirata contro chi la dice?....

Grazie
[#29]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

Per risponderle alla lettera, perché in questo ramo della medicina alcune delle facoltà a poter essere alterate sono proprio quelle che consentono la lettura e la sistemazione delle informazioni acquisite dalla realtà. La psichiatria si occupa anche, ad esempio, di deliri e di allucinazioni, e presumo che Lei convenga che non si tratta in questo caso di "credere" al paziente, ma di saper riconoscere un delirio.
Al di là di questo, esistono diverse altre condizioni in cui "credere" e basta significherebbe non fare il proprio mestiere, ossia ignorare e far finta di non vedere alcuni atteggiamenti, modalità di formulazione e sistemazione degli elementi di una realtà che sono evidentemente "rigidi" o "insistenti" in determinate direzioni senza averne i presupposti.
Non si tratta di una contrapposizione, se mai è verissimo che a partire da alcune supposte diagnosi, come ad esempio questa, la quasi totalità di chi pone il problema lo fa in maniera molto diversa da chi, ad esempio, pone il problema di una diarrea, di un problema di cuore, e anche di una depressione.
Ci sono persone che prima si documentano sulla base di competenze che non hanno, e che non possono avere del resto, e poi si offendono se i commenti dei professionisti non sono tutti in linea con le "domande" poste, che più che domande sono risposte già pronte.

Nessuno nega a priori. E' Lei ad esempio che in questo caso afferma a priori, e non so neanche fino a che punto se ne renda conto, fatto sta che come se niente fosse non sembra interessato ad una spiegazione secondo le nozioni che abbiamo anche noi, ma solo a inseguire una e una sola ipotesi, nonostante le si dica che non è quella che viene in mente e che è più logica.
[#30]
Utente
Utente
Ok, dottore visto che da questo empasse dialettico non ne usciamo, sarò molto chiaro.
Dimentichi tutto quello che è stato detto fino ad adesso, il mio caso etc etc, le mie domande sono:

1 Smettere di colpo uno ssri può causare danni permanenti oppure temporanei?
2 Nel caso di una crisi di astinenza ssri come ci si deve comportare? è possibile che possa creare problemi? duraturi oppure nel tempo regrediscono?

Spero si possa sbilanciare rispondendo a questi semplici quesiti.

Grazie.
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