Idoneo con limitazioni fino a 3 kg

Sono stato sottoposto alla visita medica di idoneità alla mansione (movimentazione manuale carichi, lavoro notturno) presso il medico competente della mia Azienda e il giudizio è stato il seguente: “idoneo con le seguenti limitazioni: non deve movimentare manualmente carichi (per carico si intende un peso superiore a 3 kg)”.
Con riferimento al D. Lgs. 81/2008 comma 2-a (…movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico…), ho chiesto all’Ufficio Sicurezza della mia Azienda a quanto corrisponde un peso sollevato di 3 kg riferito ad un peso trainato o spinto: la risposta è stata vaga, nel senso che il responsabile di tale ufficio mi ha chiesto tempo per far elaborare dal medico competente tutti i dati; da allora sono passate tre settimane e ancora non so nulla, intanto io continuo a trainare e spingere carrelli manualmente (non avendo il patentino per utilizzare il sollevatore meccanico) del peso lordo di 6-7 q.
Come posso comportarmi con il mio datore di lavoro, rimanendo nella correttezza?
Devo interpellare l’AUSL competente?
Soprattutto è possibile sapere qual è il limite di peso trainato o spinto riferito alla mia limitazione?
Ringraziando per il servizio offerto, porgo i migliori saluti e rimango in attesa.
[#1]
Medico del lavoro, Medico di medicina generale, Medico di base, Medico osteopata attivo dal 2008 al 2009
Medico del lavoro, Medico di medicina generale, Medico di base, Medico osteopata
Caro signore

Non è semplice calcolare quello che emerge dalla sua richiesta, perchè
tali calcoli contengono tali e tante variabili che, se si sconoscono,
non si può effettuare nessun calcolo.
L’intervento ergonomico parte sempre dall’analisi delle attività, e
quindi del sistema di lavoro,cioè della combinazione di persone e
attrezzature di lavoro, che agiscono insieme nel processo di lavoro,
per eseguire il compito lavorativo, nello spazio di lavoro all’interno
dell’ambiente di lavoro, sotto le condizioni imposte dal compito
lavorativo. L’attività viene scomposta in compiti semplici, per ognuno
dei quali si studiano caratteristiche (monotonia,ripetitività,
alternanza), e la distribuzione nel corso del turno (pause di recupero,
rotazione degli operai). Con l’osservazione diretta e tramite la
videoripresa è possibile studiare la postura, applicando anche software
videografici, calcolare la frequenza ed il numero complessivo dei gesti
tecnici svolti con i due arti superiori, per valutare il livello di
ripetitività delle azioni e verificare il corretto dislocamento delle
interfacce e dei piani di lavoro.
Vengono valutati inoltre fattori complementari, di carattere ambientale
o psicosociale. I fattori di rischio così rilevati vengono utilizzati
per il calcolo del livello di rischio, con metodi che possono risultare
quantitativi (come il Niosh per la movimentazione manuale e l’Ocra per
le attività ripetitive) o quali-quantitativi. Il livello di rischio
viene solitamente espresso in fasce di gravità, che corrispondono a
diverse esigenze di intervento preventivo o correttivo.

Per le azioni di spinta e trazione ci si avvale della registrazione dei
parametri dimensionali relativi alla manovra (distanza del tragitto
implicante la spinta o trazione, altezza delle maniglie del carrello,
frequenza dell’azione) e della misurazione strumentale della forza
applicata tramite dinamometro, per il controllo con i valori limite
riportati in letteratura.

In base alle caratteristiche dell’azione le tabelle riportate da
Snook e Ciriello ( 1991 ) forniscono le linee guida per le azioni di
spinta, trazione e trasporto, indicando i valori limite di peso e di
forza per una specifica percentuale della popolazione lavorativa
maschile e femminile.

Per l’utilizzo del modulo per il calcolo occorre immettere le seguenti
informazioni, a seconda del compito che si intende analizzare.

SPINTA/TRAZIONE
• Altezza delle mani
• Distanza di spinta/trazione
• Frequenza della spinta/trazione

TRASPORTO
• Altezza delle mani
• Distanza del trasporto
• Frequenza del trasporto

Comunque nel documento della valutazione dei rischi tali parametri
calcolati da personale qualificato ci dovrebbero essere.

Cordialmete
[#2]
dopo
Utente
Utente
Egr. dott. Costa, la ringrazio per la risposta.
Dopo aver consultato qua e là in rete in merito alle tabelle di Snook e Ciriello, mi pare di aver capito che al di sotto di 3 kg di peso movimentato manualmente non è possibile fare calcoli, perchè qualsiasi sforzo per trainare o spingere supererebbe tale soglia di forza applicata (in parole povere). Da qui la mia conclusione, considerato che Lei è anche Medico Competente: in un reparto dove vengono movimentati carrelli del peso lordo di 6-7 q. una persona con le mie limitazioni non dovrebbe starci o per lo meno non dovrebbe essergli richiesto di movimentarli. Ringrazio ancora e rimango in attesa.
[#3]
Medico del lavoro, Medico di medicina generale, Medico di base, Medico osteopata attivo dal 2008 al 2009
Medico del lavoro, Medico di medicina generale, Medico di base, Medico osteopata
Caro Signore

Per quanto riguarda i calcoli in esame si possono estrapolare dal documento della valutazione dei rischi.
Per quanto riguarda la sua mansione, se la stessa, procura nocumento alla sua salute, deve richiedere una visita al medico del lavoro della sua ditta.
Se dalla visita e dagli esami strumentali emerge un aggravamento della sua patologia deve essere allontanato dal rischio e il datore di lavoro deve fare una rivalutazione del documento della valutazione dei rischi.
Se non viene contattato, si può benissimo rivolgere alla Asl territorialmente competente, che svolge anche attività di polizia giudiziaria, per spiegare tale situazione.

Cordialmente
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio ancora una volta, Dr. Costa.
Un'ultima cosa: ha scritto più volte del "documento della valutazione dei rischi". Che cos'è e come si fa a visionare? Rimango in attesa.
[#5]
Medico del lavoro, Medico di medicina generale, Medico di base, Medico osteopata attivo dal 2008 al 2009
Medico del lavoro, Medico di medicina generale, Medico di base, Medico osteopata
Caro Signore.

In tutti gli ambieti di lavoro, si deve redigere (a cura del datore di lavoro o chi per lui ) un documento, "valutazione dei rischi" dove vengono valutati i rischi in base al ciclo o ai cicli lavorativi nell'ambiente lavorativo.

Una volta stabiliti, quali sono i rischi che incidono negativamente sulla salute del lavoratore, bisogna eliminarli o ridurli al minimo.

Ne consegue che, in questo documento ,vi sono tutti i parametri e i calcoli di valutazione e le metodiche ( Con tutti i calcoli) per individuare, eliminare o ridurre al minimo ,tutti i rischi del ciclo lavorativo.

Nel contempo, per completezza, i lavoratori vengono Informati e poi Formati, sui rischi di esposizione che incombono sulla loro salute .

Affinchè, abbiano la preparazione adatta a conoscere il rischio e come comportarsi con esso, diminuendo così, gli indici di esposizione e conseguentemente i danni alla salute e gli incidenti sul lavoro.

Cordialmente
[#6]
dopo
Utente
Utente
Egr. Dott. Costa,
La ringrazio ancora una volta per tutte le informazioni che gentilmente mi ha fornito e anch'io la saluto cordialmente.
[#7]
Medico del lavoro, Medico di medicina generale, Medico di base, Medico osteopata attivo dal 2008 al 2009
Medico del lavoro, Medico di medicina generale, Medico di base, Medico osteopata
Caro signore

Veda,che molte informazioni, sulla sicurezza dell'ambiente lavorativo, sono contenute nel Documento della Valutazione dei Rischi.

Saluti