Dubbio valutazione danno biologico medico legale di parte

A causa di un sinistro stradale in scooter dove mi viene data ragione al 100% ebbi un trauma cranio-facciale con ferita interna labbro superiore sinistro non meritevole di punti di sutura, escoriazioni multiple sugli arti superiori lieve algia rachide cervicale e una frattura scomposta ingranata plurifframmentaria del collo chirurgico dell omero con distacco di frammenti ossei e una sottile rima di frattura che si estende sulla testa dell omero.
In prima battuta da ps mi vennero dati 60 giorni di prognosi s.
c. Venni operato in anestesia generale dove mi venne messo un fissatore esterno galaxy tenuto su 50 giorni circa.
La frattura si consolida dopo circa 6 mesi.
Dopo mesi di fkt e magnetoterapia mi vengono confermati i seguenti postumi permanenti.
Perdita di 30-40 gradi in elevazione e abduzione ai massimi gradi.
Discinesia scapolo omerale con compenso scapolo toracico.
Modesta ipotrofia del deltoide.
La parte più critica è la retroposizione in quanto non riesco proprio più a toccarmi la scapola con questo braccio e se provo a portare la mano dietro la schiena oltre al dolore, in automatico compenso col torace per riuscire nel movimento.
Di professione ho sempre fatto il cuoco e il braccio lesionato è il sinistro mentre io sono destro.
Chiedo a voi professionisti se è congrua una valutazione del danno biologico del 10% circa data dal mio medico legale cioè quello di parte che collabora con il mio avvocato.
Grazie in anticipo a chi mi risponderà.
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 4.1k 239
Spett.le Utente,

avere un dubbio sulla valutazione del proprio medico di parte non è una buona partenza, perché significa che il rapporto fiduciario col professionista medico non è solido, ed anche quello col legale che La rappresenta appare incerto.
Per stabilire la congruità di una valutazione medico-legale sono necessarie ben più di venti righe di descrizione sommaria, e la decisione in ogni caso sarebbe priva dei presupposti "pro veritate" dai quali ogni perito prende lo spunto per la propria attività.
Nessun professionista, in tali condizioni, potrebbe validamente criticare un collega, nè tanto meno dargli piena ragione.
Tenga comunque presenta che nelle recenti Linee Guida della Società Italiana di Medicina Legale, la tabella delle menomazioni riporta la voce "Esiti di frattura diafisaria dell’omero evoluta in pseudoartrosi (lato non dominante): 8-10%".
Va osservato però che nel caso che descrive non risulterebbe pseudoartrosi (cioè frattura non ben consolidata), ma guarigione con frattura consolidata e limitazioni articolari.
Se poi i dubbi persistono e vuole avere maggiori certezze, può sempre rivolgersi ad uno specialista in Medicina Legale esperto in valutazioni di menomazioni ortopediche, effettuare una visita diretta esibendo contestualmente la documentazione sanitaria, ed ottenendo un parere scritto, del quale poi potrà fare l'uso che meglio crede.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]

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Egregio dott. Nicola, la ringrazio anticipatamente per la risposta. Cerco di spiegarmi il meglio possibile. Essendo ignorante in materia ed essendo il primo incidente, è la prima volta che usufruisco di un avvocato specializzato nel risarcimento danni e di un medico legale che collabora con con lui. Non dico che la sua perizia sia da buttare o sia sbagliata assolutamente, ma per la complessità della frattura, 2 interventi chirurgici di cui uno in anestesia generale e l altro per rimozione del fissatore esterno, considerando la mia giovane età che è di 25 anni e considerando che come professione ho sempre svolto la mansione di cuoco e quindi l uso principale di entrambi gli arti , mi chiedo se sia congruo questo 10% di danno biologico tenendo conto che se vivrò altri 50 anni significa convivere con un braccio che non è più funzionante al 100% con delle limitazioni funzionali permanenti in termini di movimento e di forza. Grazie e spero di essere stato più chiaro possibile nel spiegare cosa intendessi inizialmente.
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 4.1k 239
Spett.le Utente,

comprendo bene quello che chiede, ma la prospettiva del danneggiato va contemperata con quella della controparte che lo deve risarcire.
La monetizzazione del danno è solamente un tentativo di ristoro che mai e poi mai potrà restituirLe l'arto nelle medesime condizioni in cui si trovava prima della lesione.
Tuttavia esistono dei limiti precisi al risarcimento del danno alla persona, per cui il valore che viene assegnato a ciascuna fattispecie di danno dalle tabelle di dottrina in Medicina Legale, a cui gli specialisti fanno riferimento, non può essere superato da qualsiasi considerazione sul disagio futuro di previsione che ciò comporterà.
Spero anch'io di essere stato abbastanza chiaro nell'esporre il mio parere sul caso.

Ancora Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]

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La ringrazio ancora per la disponibilità ed il tempo dedicatomi. Si è stato molto chiaro. Buona serata.
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