Osteorarefazione al peduncolo sinistro di L1
Gentilissimi Medici,
scrivo per mia madre (62 anni, lapparentemente in buona salute, benché in sovrappeso).
Per circa un mese ha avvertito forti dolori nella zona lombare che non regredivano con i classici farmaci antinfiammatori per via parenterale. Ora il dolore si è fatto lieve; a tratti inesistente.
Il nostro curante le ha prescritto una RMN dalla quale è risultata una colonna piuttosto malconcia: "Scoliosi del rachide lombare con evidenti alterazioni degenerative ed interapofisarie in particolare nel tratto L3-S1. Tutti i dischi lombari sono marcatamente disidratati. Salienza centrale dei dischi L1-L2 ed L2-L3 con impronta sulla parete ventrale del sacco durale. Ampia protusione circonferenziale dei dischi L3-L4 (il sn) ed L4-L5 (il dx). In L5-S1 il disco è disidratato con ampia salienza intraforaminale dx che associata a fenomeni osteofitosici riduce in ampiezza il corrispondente forame di coniugazione. Le alterazioni descritte sono sostanzialmente invariate rispetto all'esame del 2010 eseguito in altra sede e portato in visione. All'odierno esame si segnala in fine comparsa di edema osseo intraspongioso a livello della limitante somatica inferiore di L3 in rapporto ad alterazioni pseudoinfiammatorie su base degenerativa. Area di alterato segnale di circa 1 cm a livello del peduncolo sn L1 (angioma? altro?) meritevole di studio TC mirato e successiva valutazione clinica. Non alterazioni del segnale del cono midollare il cui apice è apprezzabile in D12-L1":
Abbiamo dunque eseguito la TC, peraltro refertata dallo stesso medico radiologo che si è occupato della RMN, dal seguente esito: "Esame mirato allo studio di L1. All'esame TC a livello del peduncolo sn di L1, nella sede del reperto descritto nell'esame RM del 10.7.2017, si apprezza area di tenue osteorarefazione sub-centimetrica che non mostra i segni TC 'tipici' per angioma. Integra la corticale ossea a tale livello. Si consiglia pertanto sorveglianza clinica e follow-up con esame RM (controllo a 2 - 3 mesi o anche prima, se indicato)".
Qualora lo voleste, vi chiederei di spiegarmi se quest'osteorarefazione, per com'è descritta nel referto e pur coi limiti dell'impossibilità di osservare i radiogrammi, ci debba allarmare e quanto. Naturalmente faremo il follow-up. L'idea che potesse essere un angioma mi tranquillizzava abbastanza. Ora l'angioma sembrerebbe quasi escluso, per via delle caratteristiche morfologiche dell'immagine. Ho letto che i tumori primitivi della colonna sono non così frequenti e questo, se possibile, mi allarma ulteriormente. Al contempo, l'integrità della corticale ossea spero significhi qualcosa di buono.
Una piccola nota "di colore": ho parlato con il medico refertante, il quale mi ha detto (ma potrei aver capito male, poiché ero piuttosto in ansia) mutatis mutandis qualcosa del genere: "cerchi di stare tranquillo, il bianco in RM di solito non è indice di qualcosa di brutto":
Grazie molte sin d'ora per qualsiasi risposta vorrete offrirmi.
scrivo per mia madre (62 anni, lapparentemente in buona salute, benché in sovrappeso).
Per circa un mese ha avvertito forti dolori nella zona lombare che non regredivano con i classici farmaci antinfiammatori per via parenterale. Ora il dolore si è fatto lieve; a tratti inesistente.
Il nostro curante le ha prescritto una RMN dalla quale è risultata una colonna piuttosto malconcia: "Scoliosi del rachide lombare con evidenti alterazioni degenerative ed interapofisarie in particolare nel tratto L3-S1. Tutti i dischi lombari sono marcatamente disidratati. Salienza centrale dei dischi L1-L2 ed L2-L3 con impronta sulla parete ventrale del sacco durale. Ampia protusione circonferenziale dei dischi L3-L4 (il sn) ed L4-L5 (il dx). In L5-S1 il disco è disidratato con ampia salienza intraforaminale dx che associata a fenomeni osteofitosici riduce in ampiezza il corrispondente forame di coniugazione. Le alterazioni descritte sono sostanzialmente invariate rispetto all'esame del 2010 eseguito in altra sede e portato in visione. All'odierno esame si segnala in fine comparsa di edema osseo intraspongioso a livello della limitante somatica inferiore di L3 in rapporto ad alterazioni pseudoinfiammatorie su base degenerativa. Area di alterato segnale di circa 1 cm a livello del peduncolo sn L1 (angioma? altro?) meritevole di studio TC mirato e successiva valutazione clinica. Non alterazioni del segnale del cono midollare il cui apice è apprezzabile in D12-L1":
Abbiamo dunque eseguito la TC, peraltro refertata dallo stesso medico radiologo che si è occupato della RMN, dal seguente esito: "Esame mirato allo studio di L1. All'esame TC a livello del peduncolo sn di L1, nella sede del reperto descritto nell'esame RM del 10.7.2017, si apprezza area di tenue osteorarefazione sub-centimetrica che non mostra i segni TC 'tipici' per angioma. Integra la corticale ossea a tale livello. Si consiglia pertanto sorveglianza clinica e follow-up con esame RM (controllo a 2 - 3 mesi o anche prima, se indicato)".
Qualora lo voleste, vi chiederei di spiegarmi se quest'osteorarefazione, per com'è descritta nel referto e pur coi limiti dell'impossibilità di osservare i radiogrammi, ci debba allarmare e quanto. Naturalmente faremo il follow-up. L'idea che potesse essere un angioma mi tranquillizzava abbastanza. Ora l'angioma sembrerebbe quasi escluso, per via delle caratteristiche morfologiche dell'immagine. Ho letto che i tumori primitivi della colonna sono non così frequenti e questo, se possibile, mi allarma ulteriormente. Al contempo, l'integrità della corticale ossea spero significhi qualcosa di buono.
Una piccola nota "di colore": ho parlato con il medico refertante, il quale mi ha detto (ma potrei aver capito male, poiché ero piuttosto in ansia) mutatis mutandis qualcosa del genere: "cerchi di stare tranquillo, il bianco in RM di solito non è indice di qualcosa di brutto":
Grazie molte sin d'ora per qualsiasi risposta vorrete offrirmi.
[#1]
Buongiorno,
veramente molto complicato poter dare un'opinione senza poter vedere le lastre e senza poter visitare la mamma.
In linea di massima, con i limiti imposti dal consulto telematico (più che mai evidenti in questo caso), concordo con quanto affermato dal collega radiologo.
In ogni caso, per una sua maggior tranquillità, potrebbe rivolgersi per un consulto specialistico ad un neurochirurgo od un chirurgo vertebrale.
Infine, esegua come indicato dal collega radiologo il follow-up con RM tra 2-3 mesi o anticipato in caso di ricomparsa del dolore.
Spero di esserle stato utile.
Cordiali saluti.
veramente molto complicato poter dare un'opinione senza poter vedere le lastre e senza poter visitare la mamma.
In linea di massima, con i limiti imposti dal consulto telematico (più che mai evidenti in questo caso), concordo con quanto affermato dal collega radiologo.
In ogni caso, per una sua maggior tranquillità, potrebbe rivolgersi per un consulto specialistico ad un neurochirurgo od un chirurgo vertebrale.
Infine, esegua come indicato dal collega radiologo il follow-up con RM tra 2-3 mesi o anticipato in caso di ricomparsa del dolore.
Spero di esserle stato utile.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.2k visite dal 27/07/2017.
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