Tumore vie biliari in pz con insufficienza renale cronica

Mia nonna (74 anni), affetta da insufficienza renale cronica per malattia del rene policistico e in dialisi, è stata ricoverata per via di un calcolo che ostruiva le vie biliari. Il calcolo è stato rimosso con intervento in endoscopia ed ora ha un sondino per drenare la bile. Prima dell'intervento era stata effettuata una colangioRM che però non aveva dato esiti "rilevanti" al di fuori del calcolo. Le sue condizioni prima dell'intervento, seppur non buone, erano però stabili, era una persona anziana e debole che camminava poco e a fatica. Il giorno successivo all'intervento (ieri), la situazione è precipitata: ha avuto una difficile crisi respiratoria per cui ora è intubata. Sempre nella giornata di ieri sono stati quindi fatti alcuni esami e le è stato quindi diagnosticato un tumore delle vie biliari, sulla base di valori di marker tumorali saliti rapidamente: mi è stato detto che il più significativo è CA 19.9 salito in breve tempo a 4000 e dicendomi che comunque quel tumore non lo si poteva assolutamente escludere dal precedente esito della colangioRM. Oggi continua a ricevere ossigeno e prende un antibiotico, Augmentin, e alterna momenti in cui ha la febbre e momenti in cui le passa, ha da giorni l'addome molto gonfio e faticava ad andare di corpo (mangiava anche pochissimo e spesso le mettevano del nutrimento nella dialisi), anche se ieri sera è andata di corpo. Mi viene detto che questo tipo di tumore è molto aggressivo e sta "scoppiando", complicato dalla sua insufficienza renale, portando tutto il suo organismo in cachessia e che, ormai, non c'è più niente da fare. In sostanza nel giro di 2 giorni è passata da stare relativamente bene ad essere alla fine.
Volevo chiedere se non ci può essere altra diagnosi, poiché ho visto che un tumore delle vie biliari è relativamente raro e quei marker potrebbero aumentare anche il altre situazioni, e se non c'è nessun tipo di terapia, anche poiché sono portati ad escludere che ci siano metastasi in giro.
Aggiungo infine che, un mese fa, era stata ricoverata per un'ulcera gastrica che era stata risolta ed ha svolto RX torace, RX addome, TAC cranio, il tutto senza esiti rilevanti. La settimana scorsa, oltre alla colangioRM è stato fatto un esame al pancreas che risultava "pulito".
Ringrazio anticipatamente per le risposte.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

purtroppo i tumori delle vie biliari non sono così rari e difficilmente la diagnosi istologica può essere errata. Occorre verificare quanto sia estesa la neoplasia del fegato per tentare una terapia. La prima che mi viene in mente ed a mio avviso la più efficace è la combinazione sorafenib + ipertermia locoregionale. In primis però occorre superare la situazione di acuzie in essere.

un grande in bocca al lupo

Cari saluti

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, innanzitutto grazie per la risposta.
In questi giorni la febbre è passata e non si è più ripresentata. Alla dialisi (ieri) l'avevano trovata disidratata e le hanno dato liquidi e nutrimento in soluzione. Dopo dialisi sembrava rigenerata, lucida e decisamente con più energia, non aveva dolori. Purtroppo però sia nella notte precedente, sia questa notte si sono ripresentate crisi respiratorie che i medici dicono di non sapere a cosa siano dovute e l'unica ipotesi che fanno è quella di embolie neoplastiche. "superata" la crsi di questa notte, al momento respira autonomamente (mentre fino a ieri aveva l'ossigeno), è sotto morfina e con tranquillanti e dorme da poche ore.
Lei ha altre idee riguardo la causa di queste crisi respiratorie? E, nel caso si superassero queste crisi acute, avrebbe senso impostare la terapia che lei consiglia (a questo proposito in quale centro nel Nord Italia?) o, ormai, sarebbe inutile? Non voglio lasciar scappare qualsiasi minima possibilità, ma non voglio neanche accanirmi inutilmente prolungando inutilmente un'agonia...
La rigrazio ancora.