Rottura tendine d'achille

Buongiorno,
sono stato operato al tendine di achille 6 settimane fa con tenoraffia termino-terminale.
Adesso ho una doccia gessata in posizione equina che mi verrà tolta settimana prossima. Mi è stato detto che dovrò mettere o un tutore walker o un gesso che arriva all’altezza del ginocchio e che dovrò tenerlo per altri 40 giorni. Secondo l’ortopedico che mi ha visitato non c’è una forte preferenza tra tutore e gesso. Secondo lui con il gesso, non caricando sul tendine, si evita che lo stesso ingrossi. Io preferirei il tutore, in quanto mi sembra più comodo, consente di iniziare a camminare e un po’ di esercizio controllato secondo me fa bene sia alla gamba che al tendine, che altrimenti starebbero fermi per troppo tempo.

Ora le due domande:

1) Mi consigliate il tutore o il gesso fino al ginocchio?

2) Come tutore mi consigliate di comprare un walker articolato o, visto che l’immobilizzazione in posizione equina l’ho già fatta, va bene ugualmente un più economico tutore non articolato con il piede a 90 gradi?

Grazie!
Cordiali saluti
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Personalmente sono più propenso per un gesso. Il trattamento delle rotture del tendine di Achille prevede una immobilizzazione a piede quino seguita da una immobilizzazione con piede a 90° (difficilmente raggiungibile). Questo consente la riparazione del tendine con la detensione necessaria, consentita dall'accorciamento, e poi il completamento della guarigione nella posizione più funzionale e con una certa tensione che orienta le nuove fibre tendinee. Con il gesso la guarigione è più tranquilla e sicura. Il tutore è più comodo, si può togliere, si fa la doccia, se deve uscire si toglie, se fa male si tira via, ecc, insomma tutte condizioni che invogliano a stare senza più spesso di quanto si creda e questo non va assolutamente bene.
Per quanto riguarda il carico questo è concesso anche dal gesso.
Tenga presente che subito la nuova posizione che tende a 90° sarà fastidiosa, e essere immobilizzato in gesso può facilitare a tollerarla.
Poi tutto dipende anche dal soggetto, dalla sua adattabilità e dalla sua osservanza delle regole
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dott. Donati,
grazie mille del consiglio!

Io sono una persona adattabile e molto osservante delle regole, soprattutto se è per la salute mia e di altre persone.

Non sapevo si potesse caricare e iniziare a camminare anche con il gesso. Inoltre avevo visto, che in molti protocolli riabilitativi, iniziano dopo 3-4 settimane a fare esercizi di riabilitazione, che immagino con il gesso sia difficile fare.

Il mio ultimo dubbio è se il gesso, rispetto al tutore, mi può impedire qualche attività lavorativa che vorrei fare, quale:
1) Iniziare a muovermi un pò più agevolemente di quanto riesca a fare oggi con doccia gessata e le 2 stampelle
2) Mettere "pantaloni" anzichè "tute" per andare da clienti

Ultima questione su tutore: se sceglio l'opzione tutore mi consiglia un modello "articolato" o , visto che ho già passato 6 settimane in posizione equina, uno rigido con posizione fissa a 90 gradi?

Scusi per i dubbi e le questioni un pò "banali", ma finora non ho mai avuto esperienze di gessi e tutori, a parte la doccia gessata che ho e che finora non mi ha dato particolari problemi.

Grazie ancora e cordiali saluti!
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Il modello articolato potrebbe avere il vantaggio di raggiungere gradualmente i 90°. Il gesso sotto al ginocchio è più comodo della doccia gessata con ginocchio incluso.
I tempi di carico vengono decisi dal chirurgo, e così pure quelli della riabilitazione.
Lei sarà anche "una persona adattabile e molto osservante delle regole", ma se pensa di lavorare e visitare clienti forse molto in riguardo non ci starà. E' ovvio che non si parla di guidare la macchina.
Cordiali saluti
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Personalmente sono più propenso per un gesso. Il trattamento delle rotture del tendine di Achille prevede una immobilizzazione a piede quino seguita da una immobilizzazione con piede a 90° (difficilmente raggiungibile). Questo consente la riparazione del tendine con la detensione necessaria, consentita dall'accorciamento, e poi il completamento della guarigione nella posizione più funzionale e con una certa tensione che orienta le nuove fibre tendinee. Con il gesso la guarigione è più tranquilla e sicura. Il tutore è più comodo, si può togliere, si fa la doccia, se deve uscire si toglie, se fa male si tira via, ecc, insomma tutte condizioni che invogliano a stare senza più spesso di quanto si creda e questo non va assolutamente bene.
Per quanto riguarda il carico questo è concesso anche dal gesso.
Tenga presente che subito la nuova posizione che tende a 90° sarà fastidiosa, e essere immobilizzato in gesso può facilitare a tollerarla.
Poi tutto dipende anche dal soggetto, dalla sua adattabilità e dalla sua osservanza delle regole
Cordiali saluti