Incapacità di andare dallo psicologo

Buongiorno. Premetto che questa è la prima volta che vi scrivo e mi dispiace moltissimo per "l'oggetto" del consulto ma non sapevo davvero cosa scrivere. Dunque cercherò di essere il più chiara possibile: da circa 4 mesi conosco e ho una relazione con un ragazzo. Ultimamente però ha manifestato dei problemi ( di carattere psicologico) derivanti, a suo dire, da problemi famigliari: suo padre se n'è andato di casa pochi mesi fa e sua madre ha una grave malattia, oltre ad altri che però non sono stata in grado di farmi dire in quando lui tenta di "proteggermi" e di tenermi lontana da questa parte "tenebrosa" della sua vita. Questa situazione lo ha portato a doversi sobbarcare di mille responsabilità di cui vuole occuparsi sempre da solo, non accetta aiuto da nessuno e non parla a nessuno dei suoi problemi. Questa condizione però lo porta alle volte ad avere crisi "di identità" ( io le chiamo così forse erroneamente)in cui dice di non sapere quello che vuole, cosa fare o chi è. Io gli ho suggerito che se non vuole parlarne con me o con altri vicino a lui potrebbe andare da uno psicologo, e lui ammette di averci già pensato più volte ma che alla fine non vuole andare perchè non è pronto ad ammettere che ha un problema. Cosa posso fare io per convincerlo che potrebbe essere l'unica soluzione? Grazie mille per la cortese attezione.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, decidere rivolgersi ad uno psicologo è una scelta molto personale, a volte più tortuosa, raramente semplice e lineare.

Chi soffre per un disagio psicologico ha bisogno dei suoi tempi, anche per decidere di rivolgersi ad un professionista. Poichè quest'opzione implica costi (in termini economici, di impegno, di tempo, emotivi...), è possibile che, attualmente, il suo ragazzo "non soffra abbastanza" da decidere di imbarcarsi in questa avventura.

Insistere non le servirà a nient'altro che a mettere sotto pressione il vostro rapporto. Gli lasci il suo tempo, riconoscendogli la libertà di operare le sue scelte quando si sentirà di farlo.

Cordialmente
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51
Gentile Utente,

Riferisca al suo ragazzo che andare da uno psicologo è come andare da un medico per accertare una malattia. Se poi il malanno non c'è, tutto di guadagnato.
Di solito gli psicologi, almeno quelli che conosco io di persona e per averli "trattati" anche qui in Medicitalia, non sono soliti aggredire le persone che si rivolgono a loro.
Quindi andare da uno psicologo è la cosa più semplice di questo mondo.
Molti politici ci vanno, molte volte con scarsi risultati, colpa non degli psicologi ma dei casini in cui sono messi i politici, sia sul piano privato che su quello pubblico. Ci vanno anche, traendone giovamento, molti studenti, operai, truffatori, bugiardi, scansafatiche, industriali ed attori.
Vanno coloro che hanno bisogno di capire delle dissonanze psichiche e dei disagi che avvertono e che mettono a dura prova la loro vita, la felicità, l'amore e i sentimenti, i pensieri.
Non ci vanno i matti. Questo è sicuro, perché i folli devono essere curati dagli psichiatri.

Ma giustamente, come dice il mio collega, non può decidere un'altra persona, deve decidere il soggetto che non riesce a mettere ordine dentro se stesso e nei rapporti interpersonali.

Auguri.