Parere per terapia cancro prostata

Salve,
ripeto qui una mia richiesta inviata probabilmente in maniera erronea nella sezione di Urologia. Riepilogo brevemente la situazione (il paziente è mio padre).

1. Diagnosi carcinoma prostata gleason 4+3 (2 campioni su 12), PSA alla diagnosi 6.5, DRE ed ecografia positive per nodulo.
2 Scintigrafia negativa, TAC total body negativa
3 Iniziata immediatamente cura ormonale con antagonista del GnRH (2 iniezioni iniziali + una al mese) - al momento siamo a 1.5 mesi di terapia (3 iniezioni).
4. Età anni 75, buona salute.

Ci sono state proposte due alternative di proseguimento della cura, da intraprendere nel mese di Marzo prossimo:

1. Continuare l’ormonoterapia previa verifica della sua efficacia a 3 mesi dall’inizio (Marzo)
2. Radioterapia

La radioterapia (che personalmente pensavo fosse la terapia logica per il nostro caso), ci è stata presentata con una accezione abbastanza negativa, marcando molto gli effetti collaterali permanenti (in primis cistite cronica) lasciando comunque a noi la scelta.
Volevo farvi alcune domande:

1. Ci è stato detto che la radioterapia può essere eventualmente effettuata nel caso nel tempo la cura ormonale dovesse perdere la sua efficacia. E’ corretto ? quali sono gli svantaggi rispetto ad intraprenderla immediatamente ?
2. Dalle informazioni che ho reperito, gli effetti collaterali permanenti sono davvero improbabili. Potreste fornirci in % l’incidenza di tali problematiche ?

Vi ringrazio in anticipo per il vostro supporto,
Fabrizio
[#1]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Caro Fabrizio,
a 75 anni, la scelta principe è la radioterapia(RT). E questo non è il mio parere ma quanto affermano le linee guida internazionali per il tumore della prostata clinicamente localizzato.

Nel suo caso la RT può essere anticipata dalla terapia ormonale che ha la sola finalità di "preparare" la ghiandola prostatica prima dell'inizio del trattamento radiante. La terapia ormonale, quando invece intesa come terapia esclusiva, cioè da sola, NON rappresenta una cura ma solo un modo per "temporeggiare", una soluzione palliativa che si riserva ai pazienti più anziani o con ridotta aspettativa di vita.

L'RT associata o meno al trattamento ormonale, così come la chirurgia, è invece una terapia in grado di eradicare la malattia tumorale, spesso in modo definitivo. Gli effetti collaterali della RT con le tecniche moderne, quali IGRT/IMRT, sono sempre meno presenti e sempre meglio tollerati.
Nel mio centro il tasso di effetti collaterali acuti di tipo vescico-uretrale è tra il 25 e il 35%(in linea con i dati di tutti i centri che usano tecniche moderne), ma quasi sempre di grado lieve o moderato (cioè sintomi infiammatori/ irritativi e/o ostruttivi, che si risolvono da soli o con un blando intervento farmacologico di supporto durante il trattamento radiante). Gli effetti tardivi invece sono solitamente ancora meno frequenti(meno del 10%).

Risenta quindi i colleghi oncologi radioterapisti che l'hanno visitata o si affidi ad altro centro, se non ha avuto un buon "feeling" iniziale con chi le ha esposto la radioterapia.

Le anticipo comunque che in Italia ci sono ottimi centri e la dotazione tecnologica è, soprattutto per la sua regione, ben presente.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve dott. Alongi,
la ringrazio per la pronta ed esauriente risposta.

Approfitto ancora della sua disponibilità per chiederle se la radioterapia può essere eventualmente effettuata nel caso nel tempo la cura ormonale dovesse perdere la sua efficacia ed il tumore sia ancora organo-confinato.

Grazie,
Fabrizio
[#3]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
La RT dopo una lunga Ormonoterapia ad oltranza(per anni) può essere meno efficace perche' è diretta su cloni cellulari selezionati come resistenti. Se invece utilizzata per breve tempo(3-6 mesi) per preparare l'azione delle radiazioni può avere un effetto potenziante, in classi specifiche di pazienti.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Salve,
torno a scriverle per aggiornarla sulla situazione post radioterapia e per porle alcuni ulteriori quesiti.

Abbiamo concluso il ciclo di Radio a Luglio e contestualmente si è interrotta anche l'ormonoterapia neoadiuvante.

Al primo controllo del PSA effettuato a Settembre il valore è risultato essere pari a 0, ma ci hanno spiegato che questo deriva ancora dalla privazione del testosterone e quindi non è un valore veritiero per capire quale sarà il NADIR. Il prossimo controllo del PSA è fissato a Gennaio.

Se ho ben capito, assisteremo ad una brusca risalita del PSA mentre il corpo ricomincerà a produrre testosterone, per poi assistere ad un altro calo progressivo che porterà a stabilire il NADIR. E' corretto ? e se si in quanto tempo possiamo aspettarci il raggiungimento del NADIR ?

Per quel che concerne gli effetti collaterali sono stati nulli durante la radio, a distanza di 3-4 mesi mio padre ha cominciato a soffrire di leggera proctite (muco+ diarrea) che sta curando con mesalazina.

Possiamo aspettarci una remissione di questo effetto collaterale o secondo lei sarà permanente ?

Grazie,
Fabrizio
[#5]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Il suo ragionamento su ripresa del PSA e stabilizzazione è' corretto dopo interruzione della terapia ormonale. Il nadir può variare ma avere valori sotto 1 ng/ml dopo un anno depongono per una situazione assolutamente in remissione di malattia.
Sulla proctite, per come riferita, ci aspettiamo nei mesi una normalizzazione.

Buone feste
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