Il colloquio in psicoterapia della Gestalt
Il colloquio clinico è lo strumento d’elezione in psicoterapia. E’ un processo esperienziale e dinamico che si svolge articolato in fasi, in uno spazio-tempo definito e in un setting prestabilito.
Il terapeuta è il principale veicolo di comunicazione e di relazione. Focalizza la sua comunicazione all’interno del campo relazionale dei soggetti coinvolti. Il dialogo, come suggerisce Platone, mette momentaneamente fra parentesi gli assolutismi del mondo oggettivo delle idee a favore dell’incontro trasformativo e maieutico della persona.
Il terapeuta, leader creativo, è regista e attore del processo relazionale, con le sue capacità personali, quali: l’empatia, la sensibilità, il saper stare in silenzio, il saper osservare, una buona consapevolezza e la capacità di costruire una buona qualità di contatto.
La tecnica della Gestalt Psicosociale non è interpretativa, valorizza l’esperienza, comprende l’osservazione fenomenologica, si focalizza sul “come” piuttosto che sulla ricerca del “perché”, sospende il giudizio, è maieutica, esplora ciò che avviene nel qui e ora.
La competenza al colloquio clinico in psicoterapia è data da alcune capacità innate, usualmente presenti in chi sceglie di fare questo tipo di lavoro, e competenze da apprendere attraverso la formazione personale e la pratica.
Le capacità personali sono:
• Empatia
• Attenzione
• Sensibilità
• Saper stare in silenzio
• Saper osservare
• Buona consapevolezza
• Buona modalità di contatto
Le competenze da apprendere sono:
• Comunicazione dei sentimenti e delle emozioni
• Osservare e rimandare la congruenza/incongruenza tra il linguaggio verbale il linguaggio non verbale
• Saper cogliere il momento idoneo alla comunicazione ai fini del raggiungimento dell’obiettivo
• Saper ascoltare (ascolto relazionale)
La Gestalt Psicosociale considera il potere come la capacità di essere presenti a se stessi nella totalità della propria persona e nel contatto con l’ambiente. E’ la capacità di fronteggiare le situazioni critiche e problematiche. Il potere è mettere se stessi in ciò che si fa, appassionarsi, coinvolgersi.
La persona realizza il proprio potere individuale nei 5 livelli possibili dell’esperienza: il corpo, le emozioni, l’immaginazione, i sensi, il cognitivo-verbale.
- Il livello cognitivo-verbale
Comprende il linguaggio, il pensiero, le idee, la cultura e la storia personale, tutto ciò che riguarda l’individuo e la sua identità, come interagisce con l’ambiente. - Il livello immaginativo
Comprende l’uso dei simboli, la fantasia, l’immaginazione, il sogno. - Il livello emotivo
Comprende tutte quelle emozioni che ci mettono immediatamente in rapporto agli altri e a noi stessi. La consapevolezza delle emozioni personali è legata al nostro modo di entrare in contatto con l’ambiente. Se siamo in grado di riconoscere e sperimentare le emozioni possiamo anche modularle e gestirle con modalità relative agli altri livelli dell’esperienza. Al contrario, negandole, compromettiamo il nostro reale rapporto con l’ambiente. - Il livello sensorio
Comprende le nostre capacità di entrare in contatto con l’ambiente attraverso i cinque sensi. Attraverso di esse possiamo leggere fenomenologicamente l’altro anziché interpretarlo, rinviando ad un momento successivo una nostra valutazione. - Il livello corporeo
Comprende le sensazioni interne del nostro corpo, la postura, i gesti, l’occupare uno spazio e il muoversi in esso. Il corpo è il nostro veicolo di contatto con l’ambiente, ci sostiene, ci procura piacere, ma spesso lo sottovalutiamo non ascoltando i messaggi che ci invia.