Chirurgia oncoplastica della mammella: la N.A.C. sparing mastectomy

renatodimarco
Dr. Renato Di Marco Chirurgo generale, Senologo

La chirurgia oncoplastica della mammella: focus sulla nipple-areola complex mastectomy

Il termine inglese NAC sparing mastectomy indica una mastectomia con risparmio del complesso areolo capezzolo, evitando la mutilazione della mastectomia radicale, riducendo notevolmente l'impatto psicologico negativo, senza inficiare la radicalità oncologica.

 

Indicazioni

Questa tecnica è indicata in pazienti con mammelle di dimensioni medio-piccole con neoplasie di diametro fino a 2 cm per le quali non vi è indicazione ad un trattamento chirurgico conservativo per la sproporzione del rapporto dimensione mammella/ dimensione neoplasia. Sono inoltre cadidate a questo tipo di intervento pazienti che, pur essendo suscettibili di terapia chirurgica conservativa non posso essere sottoposte a radioterapia (pz. con collagenopatie, o pz. sottoposte a pregresse radioterapie sulla parete toracica), pazienti che richiedano espressamente questo tipo di intervento per evitare il rischio di recidiva locale, pz. ad alto rischio di sviluppare un tumore mammario(mutazione geni BRAC 1 e 2, lesioni precancerose come iperplasia atipica) e pz con carcinoma lobulare in situ.

 

Controindicazioni

Interessamento della cute sovrastante il tumore; infiltrazione neoplastica del complesso areola-capezzolo; carcinoma multifocale; distanza del tumore dall'areola inferiore al centimetro; recidive di tumori gia trattati chirurgicamente.

 

Tecnica chirurgica

Preferibilmente si opta per una incisione a partenza dal margine areolare verso il quadrante centrale esterno, ad "S" italica", per una buona esposizione della ghiandola mammaria al fine di una mastectomia oncologicamente corretta. In corso di mastectomia vengono prelevati campioni di tessuto retro-sotto-areolare ed inviati all'esame istologico estemporaneo, per escludere la presenza di tessuto neoplastico in tale sede; in caso di positività dovrà essere sacrificato il complesso areola-capezzolo.

Una minima incisione ascellare permetterà l'esecuzione della biopsia del linfonodo sentinella; in caso di positività per interessamento neoplastico dello stesso si procederà alla dissezione ascellare linfonodale con un allargamento dell'incisione cutanea. Si prepara infine la tasca muscolare al di sotto del muscolo gran pettorale per l'impianto della protesi opportunamente scelta nel "progetto" preoperatorio.

Data pubblicazione: 20 agosto 2012

Autore

renatodimarco
Dr. Renato Di Marco Chirurgo generale, Senologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1988 presso università degli studi L'Aquila.
Iscritto all'Ordine dei Medici di L-Aquila tesserino n° 2227.

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