Violenza, ira ed impulsività

Salve,
ho 24 anni e fin da piccolo ho un brutto carattere ma la cosa che più non mi piace è l'essere violento sopratutto con le persone più deboli di me. Fin da piccolo vedevo mio padre picchiare mia madre, io ricordo che andavo in un altra stanza e sbattevo le sedie a terra per la rabbia di non poter far niente, a volte anche qualche anno fa sono stato io invece la vittima di mio padre anche per cose stupide. Adesso invece il problema sono io, perchè pur non volendo diventare come lui mi accorgo che sono molto simile e per questo sto perdendo la mia ragazza che amo tanto. Mi comporto così anche con mia madre poverina ed oltretutto è anche invalida come mi dice qualcosa che mi fa innervosire esplodo e divento come una bestia mi assale la mania di stringere le persone sulle braccia, in viso sul collo poi sfurio e mi calmo. Subito dopo mi rendo conto di aver sbagliato e chiedo scusa, spesso anche piangendo e giurando di non farlo più. Questa storia va avanti fin da quand'ero piccolo aggredivo i compagni più piccoli e anche alle superiori dove le insegnanti mi avevano consigliato di andare da uno specialista ed io all'epoca rifiutai immediatamente ma ora che sono più maturo mi rendo conto che forse è il caso di ripensarci, cosa mi consigliate? Confido in voi ed un vostro aiuto.
Grazie mille
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Gentile ragazzo, come lei stesso riconosce ora che è più adulto e più consapevole di se stesso, è davvero il caso di ripensarci!

Probabilmente, pur detestando l'atteggiamento di suo padre, ciò a cui assisteva da piccolo l'ha turbata profondamente. E, similmente a suo padre, non ha potuto acquisire la capacità di elaborare i sentimenti di rabbia e frustrazione in modo appropriato, e quindi tende a sfogarli in modo impulsivo e violento, anche se non vorrebbe.

Nel suo caso, sarebbe particolarmente indicato un training alla gestione delle emozioni.

Provi a contattare uno psicologo nella sua zona!

Cordiali saluti e auguri per la sua vita,

Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile utente,

la violenza familiare provoca molto spesso delle conseguenze a lungo termine, dal momento che i membri più giovani della famiglia, che crescono in un clima dominato dall'aggressività, pur non volendolo in genere finiscono con il ripetere quanto hanno visto fare per anni in casa. Questo accade in particolare ai figli maschi che hanno assistito (e subito) ai comportamenti violenti del proprio padre: molti tentano di fronteggiare la situazione scaricando l'aggressività sui compagni più deboli fin da bambini, non perchè siano cattivi ma perchè è il modo in cui la loro mente cerca di ristabilire un equilibrio soprattutto quando nessuno prende le loro difese nè si cura della loro serenità.

E' davvero molto positivo che stia prendendo le distanze dal modello paterno, che si renda conto da dove viene la spinta aggressiva che prova e che non voglia fare del male alle persone che le sono vicine, e che le vogliono bene.
Non è affatto da tutti, direi che l'esito più comune è un'identificazione con il padre che porta a giustificare i suoi comportamenti e a riproporli come giusti e adeguati.

Per riuscire a cambiare dovrà iniziare un percorso psicoterapeutico, l'unica strada è rielaborare l'accaduto e costruire una nuova identità non più legata al modello maschile rappresentato da suo padre.

Le faccio davvero tanti auguri perchè possa lavorare proficuamente su se stesso e perchè riesca a raggiungere la serenità che le è stata fin qui negata.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
la consapevolezza di avere un problema è già un primo passo verso la sua soluzione.
Probabilmente è davvero arrivato il momento di rivolgersi di persona ad uno specialista per cercare di capire come fare a regolare l'impulsività e l'irascibilità che la porta ad essere così irrispettoso e pure violento, proprio con le persone che più ama.
Non attenda oltre e, in primo luogo per stesso, ma anche per chi le sta accanto, affronti il problema in modo costruttivo.
Auguri.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Utente
Utente
Siete stati davvero gentili,
provvederò verso questa strada ma ho un'altra domanda da farvi: Dato che non possiedo risparmi e non guadagno molto, praticamente arrivo sempre a zero a fine mese da quello che prendo sapreste dirmi se c'è qualche soluzione più accessibile? per esempio so che c'è il c.i.m. o i consultori ma non ho sentito parlarne bene voi cosa mi consigliate?
Grazie infinite, davvero tante grazie.
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
A volte non sempre quel che si sente dire in giro corrisponde a verità!
Potrebbe comunque fare un tentativo al consultorio o ad altri servizi pubblici della zona, e valutare come si trova con gli psicologi che lavorano lì. Se qualcosa non la convince, è sempre libero di non proseguire.

In alternativa, può consultare un professionista privato esponendo le sue difficoltà economiche. Ci sono privati disponibili a venire incontro alle persone in caso di reale necessità, ed a concordare un onorario "agevolato" e più sostenibile.

Non so se ha anche considerato la possibilità di parlarne con sua madre, che penso accoglierebbe con piacere la sua scelta di venire a capo di queste difficoltà, e che magari potrebbe aiutarla nelle spese. Che ne dice?
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dopo
Utente
Utente
Gentilssima dr. Elisa Flavia di Muro,
proprio ieri sera ho fatto esattamente ciò che ha detto lei e gli ne ho parlato a mia madre che da subito dato tutta la sua disponibilità morale ed economica. E di questo ne sono davvero felice, ora il punto è dove andare? Nel mio paesino c'è una psicologa che svolge tranquillamente il suo lavoro e tra l'altro è la sorella di una delle più care amiche di mia madre, potrei provare da lei ma come faccio a sapere se è davvero brava? Considerato che lei sa in linea di massima i miei disagi familiari o forse no, forse mi può capire meglio non so. Tra l'altro anche un mio zio l'aveva consigliata a mia madre per me dopo che abbiamo avuto un grosso lutto a casa, ma io rifiutai, e poi mia madre mi ha ricordato che già all'età di 13 anni mi aveva preso un appuntamento al consultorio ma io rifiutai urlando che non ero matto (ero ancora immaturo) ed anche alle superiori quando un insegnante mi consigliò di fare degli incontri con una psicologa che veniva gratuitamente a scuola ma io anche in quel caso rifiutai dando della pazza all'insegnate. Tornando a me cosa fare con la scelta? c'è un modo per sapere se mi posso fidare? ho sentito che a volte professionisti non bravi invece di aiutare hanno fatto peggio portando grosse conseguenze negative. In attesa di un vostro indirizzamento Ringrazio tutti ed auguro buon lavoro a tutti.
Saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
gli psicologi-psicoterapeuti non sono macchine quindi possono essere efficaci con alcuni clienti e inefficaci con altri, l'importante è che lei fin dal primo colloquio si senta accolto, compreso, non giudicato e avverta la possibilità di instaurare un rapporto di fiducia.
In definitiva si tratta di una scelta reciproca nella quale il suo punto di vista conta tanto quello della psicologa.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>el mio paesino c'è una psicologa che svolge tranquillamente il suo lavoro e tra l'altro è la sorella di una delle più care amiche di mia madre, potrei provare da lei ma come faccio a sapere se è davvero brava? Considerato che lei sa in linea di massima i miei disagi familiari o forse no, forse mi può capire meglio non so

Gentile ragazzo, due indicazioni:

- la prima è il fatto che "psicologo" e "psicoterapeuta" non sono la stessa cosa. Nel suo caso, mi sembra più indicata l'indicazione di una psicoterapia, per cui può essere utile per lei sapere se si rivolgerà ad una psicologa o ad una psicoterapeuta

- la seconda è relativa al fatto di rivolgersi o meno a conoscenti, amici, amici di parenti etc. In genere questo non facilita il lavoro psicologico, per cui non mi sento di consigliarle questo come criterio per la scelta.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentili dottori,
proprio oggi ho avuto il primo colloquio con una psicologa e lei mi ha detto che in una decina di sedute la cosa pùo migliorare e poi vediamo come andrà. Intanto non capisco la differenza tra psicoterapeuta e psicologo, da quello che so il primo dovrebbe "curare" tramite farmaci il secondo no, o sbaglio? E perchè non tutti mi hanno detto che avrei bisogno dio uno psicoterapeuta? Ma in ogni caso devo proprio abbandonare le vie "familiari"? anche se la conosco solo di nome e di vista perchè abita nel mio stesso paese e la incontrerò 1 volta su 10?Vi chiedo qual'è la cosa giusta da fare sopratutto su l'individuare la figura professionale più adatta? Chi lo stabilisce?

Grazie a tutti
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
lo psicologo non può prescrivere farmaci in quanto non è laureato in medicina, ma in psicologia.
Psicoterapeuta invece è chi dopo la laurea in psicologia o medicina si è specializzato (con ulteriori 4 anni di studio) in psicoterapia. Perciò può prescrivere farmaci solo se è medico-psicoterapeuta e non se è psicologo-psicoterapeuta.
Nel suo caso sarebbe preferibile rivolgersi ad uno psicoterapeuta (psicologo o medico) e non ad un semplice psicologo, perchè il lavoro che potreste fare insieme sarebbe molto più completo: Lei ha proprio necessità di sviscerare approfonditamente il problema per cercare di porvi rimedio.
Sono d'accordo sul fatto di rivolgersi ad una persona estranea sia a Lei sia alla sua famiglia, perchè si evitano in questo modo possibili fastidiose complicazioni.
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Gentile ragazzo, il fatto che alcuni di noi si siano riferiti più genericamente ad uno psicologo, ed altri ad uno psicoterapeuta dipende in primis dal fatto che da qui non possiamo approfondire nei dettagli la sua situazione, e quindi averne un quadro completo.
In ogni caso, se va dallo psicologo non sbaglia, perché lo psicologo per prima cosa valuterà approfonditamente la sua situazione, e sarà lui stesso ad indirizzarlo ad altro professionista (ad es., lo psicoterapeuta) qualora sia necessario.
Lo psicoterapeuta è abilitato alla cura dei disturbi psicopatologici, oltre che ad intervenire, come fa lo psicologo, sulle problematiche psicologiche in generale.
Come già le diceva la collega, non lavora con i farmaci (nel caso sia anche medico, può prescrivere farmaci come medico, e lavorare al contempo con gli strumenti di uno psicoterapeuta).

Se conosce la psicologa solo di nome e di vista, perché la incrocia qualche volta abitando nello stesso paesino, ma non ha alcun rapporto personale con lei, il problema non dovrebbe porsi; tuttavia mi pare di capire, che si tratti di una cara amica di sua madre, e questo potrebbe creare complicazioni. La cosa migliore è un professionista che non abbia coinvolgimento affettivo con nessun membro della famiglia.

Cordialmente,
[#12]
dopo
Utente
Utente
Cara dr. Elisa Flavia Di Muro,
Quindi secondo Lei, posso tranquillamente iniziare da uno psicologo e se necessario dovrebbe essere lo stesso ad indirizzarmi da uno psicoterapeuta, se è bravo, cosciente onesto leale e trasparente!!Dico io! Ad esempio ieri ho già avuto un colloquio da una psicologa e lei mi ha detto tranquillamente che la cosa era risolvibile attraverso lei non mi ha minimamente accennato che si poteva valutare la possiilità di farmi seguire da uno psicoterapeuta! Quindi o non ne ho bisogno, oppure devo stare attento a qualche truffaldino!! Quanto alla mia "paesana" non è lei amica diretta di mia madre ma la sorella, che io se non per il suo nome e per la sua famiglia non la conosco affatto, ciao ciao perchè sappiamo entrambi chi siamo ma nessun legame, mai condiviso un attività o un legame insieme!! E penso che proprio perchè c'è un rapporto indiretto tramite la sorella potrebbe agevolarmi sotto qualche aspetto, ma anche se non fosse fa lo stesso l'importante che sia brava lei! Dunque se non le dispiace ho due domande da porle:

-Secondo Lei, la psicologa con la quale ho avuto un primo colloquio perchè mai non mi ha fatto presente la possibilità di far intervenire uno psicoterapeuta? Perchè non serve o perchè gli interessa di agganciarmi?

-Come si valuta o come si sceglie la figura professionale più adatta? appunto tra psicologo e psicoterapeuta?In base a quali elementi o fattori?

Ringraziandola anticipatamente le auguro una buona giornata.

Utente 161101
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
la psicoterapia può essere esercitata solo da chi ha la specializzazione in psicoterapia, lo psicologo che ne è sprovvisto può limitarsi alla consulenza psicologica che non mi sembra indicato perché si tratta di attivare un processo di cambiamento che riguarda diversi aspetti della sua personalità e non può essere circoscritto ad un tipo di intervento come il counseling che è strutturato per occuparsi di una problematica circoscritta e non contestualizzata all'interno di specifiche dinamiche familiari, come nel suo caso.
La scelta dello psicoterapeuta deve essere fatta tenendo presente le proprie aspettative e il suo vissuto durante il primo colloquio, durante il quale dovrebbe sentirsi ascoltato, compreso e non giudicato. Per approfondire questi aspetti la invito a leggere il seguente articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
[#14]
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Caro Utente 161101,

quando si ricorre ad uno specialista, soprattutto nel campo della salute, la fiducia è un prerequisito necessario. Se si tende, di base, ad essere diffidenti, si sarà portati ad avere mille dubbi sul loro comportamento, scegliendo, fra le possibili interpretazioni, sempre l'ipotesi negativa.

Il fatto che la psicologa cui si è rivolta non le ha accennato la possibilità di inviarla ad uno psicoterapeuta non è di per sé indice di disonestà. Se gli psicologi ravvedono la necessità, inviano non solo agli psicoterapeuti (disturbi psicopatologici), ma anche agli psichiatri (disturbi gravi, opportunità di supporto farmacologico) e al medico di base (accertamenti sulle condizioni fisiche, nei casi in cui vi è il sospetto che i sintomi psicologici dipendano in realtà da cause organiche).
Non è che ogni volta fanno l'elenco di tutte le possibilità e dei possibili specialisti cui potrebbero inviare in caso di necessità!
Premesso questo, non possiamo dir nulla della sua onestà e professionalità, non conoscendo la psicologa in questione. Dovremmo avere la sfera di cristallo...

Come si sceglie la figura professionale più adatta? Sarebbe necessario farsi autodiagnosi da soli, ma non è possibile. Se non si fida dello psicologo, vada direttamente da uno psicologo psicoterapeuta: così in un colpo solo ha a disposizione un professionista che ha entrambe le competenze.
Se invece va da un medico psicoterapeuta, non ha a disposizione le competenze psicologiche, ma ha una figura che all'occorrenza farà gli accertamenti medici e potrà fornire supporto farmacologico.

Insomma, vada dalla figura di cui si fida di più. Sarà il professionista che sceglierà a valutare se deve inviarla o no da qualcun altro, ma il beneficio della fiducia, almeno inizialmente, deve darglielo!

Per quanto riguarda infine la psicologa "amica di famiglia", probabilmente il desiderio di andare da lei si lega proprio a questo problema di base della fiducia.
Non ne faccia una questione di "agevolazioni", perché lo psicologo lavora nel modo migliore proprio con le persone che non conosce affatto, in quanto non ha preconcetti o interessi personali di alcun tipo con loro (e viceversa).

Se è la sorella di questa psicologa ad essere cara amica di sua madre, e non la psicologa stessa, le cose sono già meno problematiche. In linea di massima gli psicologi rifiutano richieste provenienti da persone che in qualche modo (diretto o indiretto) sono legate a loro, ma anche qui è questione di professionalità e di rigore deontologico. La psicologa in questione potrà valutare se accogliere o meno la sua richiesta, conoscendo quali sono i legami in ballo.

Spero di averle chiarito un po' il quadro.
Buona giornata anche a lei!
[#15]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille dr.Elisa Flavia di Muro,
ora è molto più chiaro sia il concetto che il da farsi, per adesso ho deciso di fare un secondo colloquio con la dott.ssa del mio stesso paese, e le chiederò esplicitamente se secondo lei ho bisogno di un psicoterapeuta dopo che gli avrò illustrato il mio quadro poi se necessario mi metterò alla ricerca di uno psicoterapeuta.
Ma per scrupolo personale e se ho ben capito, lo psicologo agisce attraverso colloqui e facendo da supporto morale all'individuo mantre lo psicoterapeuta e peggio ancora lo psichiatra si occupano di risolvere problemi di natura organica dell'individuo, quindi di agire attraverso strumenti come i farmaci. Ma è per questo allora che nel mio caso tutti mi consigliano lo psicoterapeuta, perchè il mio modo di fare e di agire è livello fisico oltre che in modo verbale, quindi con le mani e per questo è un problema di tipo organico?
Grazie mille dr. Di Muro lei mi è davvero di grande aiuto per comprendere tutto ciò
Distinti Saluti
[#16]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo, credo ci sia un equivoco di fondo.

Lo psicoterapeuta non si occupa di "risolvere problemi di natura organica dell'individuo, quindi di agire attraverso strumenti come i farmaci".

Gli psicoterapeuti si occupano di aiutare le persone a risolvere dei problemi che creano disagio per le persone stesse e per chi sta loro intorno.

Se lo psicoterapeuta è anche medico, può prescrivere dei farmaci, anche se, in genere, gli psicoterapeuti che pensano che c'è bisogno di farmaci chiedono aiuto ad altri colleghi.

La distinzione non è tra "aiuto morale" e "aiuto fisico", bensì tra un problema piccolo, limitato e temporaneo (per cui le consulenze di uno psicologo sono spesso sufficienti) e difficoltà di comportamento più complesse (per cui può essere importante il ricorso ad uno psicoterapeuta).

Nella sua richiesta lei formulava un problema di difficoltà a controllare il suo comportamento, che fa soffrire lei ed i suoi cari, che dura da molti anni e per cui le era stato già consigliato uno specialista. Per questi motivi avevo suggerito l'indicazione di uno psicoterapeuta.

Nulla le vieta di chiedere alla psicologa cui si è rivolto maggiori spiegazioni, ma tenga a mente che la differenza non è tra "farmaci" e "supporto morale", bensì tra "supporto" e "psicoterapia".

Cordiali saluti
[#17]
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Gentile ragazzo, mi rendo conto che la sovrapposizione di titoli e di aree di competenza possa facilmente creare confusione... come ha già notato il collega, ci sono degli equivoci da chiarire!

Lei scrive:

(..) se ho ben capito, lo psicologo agisce attraverso colloqui e facendo da supporto morale all'individuo mantre lo psicoterapeuta e peggio ancora lo psichiatra si occupano di risolvere problemi di natura organica dell'individuo, quindi di agire attraverso strumenti come i farmaci. (..)

La specializzazione in psicoterapia (e quindi il titolo di psicoterapeuta) può essere conseguito sia da psicologi che da medici.
Il medico psicoterapeuta userà le tecniche psicoterapeutiche(che variano in base al tipo di psicoterapia, ma non sono mai farmacologiche), ed eventualmente anche i farmaci, essendo per formazione primaria un medico; lo psicologo psicoterapeuta userà le tecniche psicoterapeutiche, e gli strumenti psicologici che gli derivano dalla sua formazione primaria di psicologo (analisi della domanda, raccolta dell'anamnesi, test psicometrici, tecniche di gestione del colloquio e del setting, ecc...)

Quando parlavo di problemi di natura organica, mi riferivo al fatto che alcuni sintomi psicopatologici (ad es., di tipo depressivo) possono essere, in certi casi, secondari a cause organiche (ad es., squilibri metabolici). Quindi, lo psicologo (o lo psicologo psicoterapeuta), se raccogliendo l'anamnesi trova elementi che gli fanno sospettare cause organiche, invia la persona dal medico per accertamenti.
Lo psichiatra è esclusivamente un medico con specializzazione in psichiatria. Analogamente allo psicoterapeuta si occupa dei disturbi psicopatologici, ma la sua formazione riguarda prevalentemente le basi biochimiche dei disturbi (neurotrasmettitori), e il suo approccio terapeutico è fondamentalmente farmacologico.

Lei quindi chiede:

(..) Ma è per questo allora che nel mio caso tutti mi consigliano lo psicoterapeuta, perchè il mio modo di fare e di agire è livello fisico oltre che in modo verbale, quindi con le mani e per questo è un problema di tipo organico? (..)

No, il fatto che lei agisca con le mani non è di per sé indice di un problema organico! La spinta ad "agire con le mani" nella maggior parte dei casi ha motivazioni psicologiche, relative all'ambiente nel quale si è cresciuti.
Il collega le ha spiegato come mai ravvede l'opportunità di un approccio psicoterapeutico.
Io, leggendo la sua richiesta, avevo pensato in primis all'opportunità di un training sulla gestione delle emozioni, che rientra nel lavoro dello psicologo. Ovviamente da qui non saprei dirle, però, quanto profondo è il suo problema; se ravvedessi gli estremi di un disturbo psicopatologico, la indirizzerei anch'io dallo psicoterapeuta!
[#18]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio moltissimo i Dr. Di Muro e Cali',
sono estremamente grato delle vostre precise e chiare delucidazioni che mi avete fornito ora è tutto molto più chiaro. Ho fissato la visita con la psicologa domani sera, spero vada bene e di poter iniziare il prima possibile avviarmi verso la risoluzione di questo brutto mio atteggiamento, un immenso ringraziamento augurandovi buon lavoro.
Distinti Saluti
Utente 161101
[#19]
dopo
Utente
Utente
Scusate ancora ma volevo precisare una cosa che mi da più tranquillità:
Ho appena visto il sito della psicologa sorella dell'amica di mia madre e ho notato che lei non lavora da sola ma bensì con altri professionisti ed una in particolare è Psicologa – Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, quindi forse male che vada ho comunque ciò che mi serve!!
Spero bene a presto e buon lavoro a tutti voi.
[#20]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Buon lavoro!
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