Paura che il compagno si faccia male

Buongiorno, vi scrivo in quanto ho paura che, come dal titolo, il mio compagno, domani si faccia male. Ovviamente voi so che non potrete dirmi con certezza, perché non Io conoscete, ma vorrei solo capire come abbattere questa paura, vorrei dei consigli da esperti.
Vi spiego... lui, fin da bambino ha la passione per lo snowboard. Una volta però, cadendo, si è rotto il polso.
L'ultima volta che siamo andati io e lui, lui, io seduta al bar per vati motivi e il mio compagno in pista, era gennaio 2016, poi per problemi lavorativi, non abbiamo più avuto il tempo di andare nè insieme, nè lui, con altre persone.
Premetto che il mio compagno, da quando ci siamo messi insieme, non è mai andato a fare snowboard senza di me, mai...
Lunedì scorso, lui ha dormito dalla madre, in quanto la mattina seguente sarebbero partiti all'alba per andare in montagna. Visto che è da parecchio tempo che non vanno insieme. La loro idea era quella di passare la giornata sulla neve, ma causa piste chiuse, sono dovuti tornare indietro.
La sciata è rimandata a domani mattina, quindi stanotte, come lunedì scorso, il mio compagno dormirà dalla madre.
Volevo andare anche io come le altre volte, ma il mio compagno ha detto che per i miei problemi di salute, scoperti in seguito, non si fida più a lasciarmi otto ore al bar da sola e poi, gli dispiacerebbe che io me ne stessi a braccia incrociate tutto il tempo senza fare niente e ad annoiarmi. A nulla sono valsi i tentativi di farmi andare, nonostante gli abbia detto che mi piace anche solo vedere il paesaggio e nonostante gli abbia ricordato che mi aveva promesso che mi avrebbe fatta andare in snowboard. Mi ha risposto "per lo snowboard, ci andremo un'altra volta noi, così ti dedico la giornata ed evitiamo di correre magari al PS."
La scorsa settimana, quel lunedì notte che il mio compagno ha dormito dalla madre,io ho dormito malissimo, con la paura di quello che potesse accadergli in pista (dove poi nemmeno è andato per le piste chiuse). Stanotte, data la paura che ho fin da adesso, so che dormirò malissimo. Come potrei combattere la paura che al mio compagno possa capitare qualcosa in pista? Vi ringrazio in anticipo per la risposta
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Dr. Filippo Ferretto Psicologo, Psicoterapeuta 14 1
Gentile, la vicenda che descrive fa supporre che lei possa anche essere arrabbiata col suo compagno, pare esserci stata una sorta di esclusione da parte di lui che potrebbe fare insorgere qualche comprensibile gelosia, come se lui volesse tenerla fuori dal rapporto che ha con la madre. In questo caso il suo timore che gli possa accadere qualcosa sarebbe esacerbato da sentimenti di rabbia e conseguente possibile senso di colpa.
Va da sé che questa è solo un'ipotesi e si può capire meglio solo con un'indagine più accurata.
Spero possa ottenere qualche spunto di riflessione ed eventualmente pensare a un colloquio con uno specialista per comprendere meglio le sue emozioni qualora risultassero disturbanti.
La saluto cordialmente e le faccio i migliori auguri.
www.filippoferretto-psicologo.it

Dr. Filippo Ferretto
3409921030 filippo.ferretto@gmail.com
www.filippoferretto-psicologo.it
Ricevo a Padova e Piove di Sacco, online su Skype

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Utente
Utente
Gentile Dottore, la ringrazio innanzitutto per la Sua risposta.
Si in effetti all'inizio, appena saputo che il mio compagno e la mamma sarebbero andati in montagna senza di me (la prima volta, che poi sono dovuti tornare indietro causa piste chiuse), mi sono arrabbiata, perché non capivo il motivo della mia esclusione. Una volta spiegatomi il motivo però, mi sono messa via l'arrabbiatura. Poi il mio compagno, mi disse che la mamma aveva invitato me e lui, a cena da lei (con gli altri parenti), quindi la seconda volta che sono andati, li ho fatti andare senza arrabbiarmi con lui. Nonostante tutto però, avevo paura che gli capitasse qualcosa e, di fatti, me lo sono vista tornare a casa con uno stiramento muscolare alla gamba destra. Onestamente però, la mia paura, mentre lui era in montagna, era orientata su qualcosa di più grave.
Colgo l'occasione , per porle un altro problema inerente alla questione sopra citata. Questa settimana, lui doveva lavorare solo i pomeriggi, di solito fa anche due notti, ma per questa settimana era esonerato dal turno notturno, quindi avrebbe dovuto dormire a casa, invece, causa collega assente, lunedi e mercoledì ha dovuto fare anche la notte oltre al pomeriggio , doveva tornare ieri sera, invece all'ultimo minuto mi ha chiamata dicendomi che avrebbe avuto altre due notti (oltre ai pomeriggi), motivo per cui sarebbe stato ospite della mamma, (dato che lavora lontano da casa e lei abita vicina al luogo di lavoro del mio compagno) e sarebbe tornato sabato mattina. In poche parole io non vedo il mio compagno da mercoledì pomeriggio e non lo vedrò fino a domani mattina. All' inizio ci sono rimasta malissimo, non era mai successo che gli cambiassero i turni così all'ultimo minuto,ma lavorando in un alloggio turistico, dove vanno anche persone in giro per lavoro o in attesa di un evento, ed essendo vicini alle vacanze natalizie, è comprensibile che adesso il locale sia affollato e quindi quel collega ammalato debba assolutamente essere sostituito. Fatto sta però, che mi sono sentita cadere il mondo addosso e lui l'ha capito, nonostante gli abbia detto che non c'erano problemi e ci saremmo visti sabato. Non si è arrabbiato, anzi, mi ha ricordato che mi ama. Le dico, sinceramente non ero preparata a passare più di due notti da sola, avvisata all'ultimo, non è colpa del mio compagno, perché anche lui si è trovato impreparato davanti a questo cambio di programma, però, come potrei affrontare in modo non drastico, questi cambi di programma detti all'ultimo, che sicuramente capiteranno altre volte? Lavora soltanto da un mese e mezzo in questo alloggio, dove per altro, lavora anche la sorella. La ringrazio infinitamente se vorrà rispondere anche a quest'altro problema
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Dr. Filippo Ferretto Psicologo, Psicoterapeuta 14 1
La questioni delle notti fuori casa e della difficoltà a stare da sola e non solo comprensibile ma anche normale. Ci si abitua ad avere una persona vicina, ci si sente protetti e tranquilli nel sonno per cui poi diventa difficile rinunciarvi. Di solito quando queste situazioni si ripetono, come nel suo caso, un po' alla volta c'è un po' di adattamento: se si hanno timori di intrusioni può essere rassicurante chiudere a chiave la porta della stanza, se si teme di più il buio si può tenere una piccola luce accesa e comunque cercare di addormentarsi pensando a qualcosa di bello e positivo. Paure di questo tipo rimandano in fondo a timori infantili che permangono dentro di noi, si può gestirli meglio accettando innanzitutto la normalità della paura stessa.
I bambini utilizzano oggetti transizionali (bamboli, orsacchiotti, giocattoli) per vincere l'assenza del genitore, un adulto può far lo stesso utilizzando a sua volta un pensiero di vicinanza con la persona amata che lo faccia sentire meno solo.

Cordialità.
www.filippoferretto-psicologo.it
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Utente
Utente
La ringrazio infinitamente dei consigli e del tempo dedicato