I disturbi psichiatrici maggiori condividono caratteristiche genetiche comuni?

Le sindromi psichiatriche maggiori quali la schizofrenia, il disturbo bipolare e la depressione maggiore sono differenziate sulla base delle caratteristiche sintomatologiche e del decorso del disturbo. Tuttavia alcuni quadri clinici come la psicosi, le alterazione affettive e ed i deficit cognitivi sono presenti in ognuna di esse, trascendendo la diagnosi specifica.

In passato sono emerse sovrapposizioni più o meno significative tra le varie sindromi psichiatriche; la più studiata è senza dubbio quella tra schizofrenia e disturbo bipolare che ha introdotto il concetto di "psicosi unica". Altre analogie sono emerse tra autismo e schizofrenia, tra la sindrome da deficit di attenzione e iperattività e l'autismo...

I fattori di rischio genetici stanno acquisendo maggiore importanza in psichiatria. È sufficiente pensare all'impatto della genetica sull'eziologia del disturbo bipolare, emerso recentemente (genetic power di circa 80%, vale a dire che l'eziopatogenesi di tale disturbo pare sia da ascriversi per gran parte alla genetica).

L'Istituto Nazionale per la Salute Mentale (NIMH) negli USA ha fondato nel 2007 il Consorzio per la Genomica Psichiatrica (PGC) con l'intento di sintetizzare i dati che stanno emergendo dalle metanalisi di studi genetici sui singoli disturbi psichiatrici.
Il rapido evolversi delle tecniche di analisi dell'intero genoma hanno facilitato, negli ultimi anni, la ricerca della correlazioni tra singole mutazioni più o meno comuni (SNP ovvero polimorfismi di singoli nucleotidi) ed i vari disturbi.

Nell'ultima edizione dell'autorevolissima rivista medica "The Lancet" il PGC ha presentato i risultati di un ampio studio con l'intento di evidenziare le caratteristiche genetiche condivise dai disturbi psichiatrici maggiori dell'età adulta e dell'età evolutiva: schizofrenia, disturbo bipolare, depressione maggiore,  lo spettro dei disturbi autistici e la sindrome da deficit di attenzione e iperattività.

Globalmente sono stati analizzati 1.250.000 SNP in 33.000 pazienti dei vari disturbi e in 28.000 controlli con un approccio di tipo metanalitico e con diversi e complessi metodi statistici e scientifici, compreso lo studio dei tessuti cerebrali nel post-mortem.

Quattro regioni cromosomiche hanno superato la soglia di significatività dimostrando associazione con tutti i disturbi psichiatrici maggiori: due sono localizzate rispettivamente sul cromosoma 3 e sul 10 ed altre due sono relative a subunità dei canali del calcio di tipo L controllati dal voltaggio. Le regioni sui cromosomi 3 e 10 comprendono molti geni e non è stato possibile individuare specificamente quali tra questi siano implicati.

L'evidenza relativa ai canali del calcio potrebbe avere grande rilevanza scientifica. Essi sono implicati nella processazione delle emozioni, nelle funzioni esecutive, nell'attenzione e nella memoria. Per questo risulta facilmente comprensibile come loro alterazioni possano avere effetti pleiotropici e costituire una comune predisposizione ai disturbi psichiatrici.

Un dato da tenere presente è che la dimensione dell'effetto di ogni singolo gene, o di ogni regione cromosomica, sul manifestarsi dei vari disturbi rimane modesta e non consente di avere una utilità predittiva o diagnostica. Questo in accordo con la genesi multifattoriale dei disturbi psichiatrici.

Un evidente limite di questo studio riguarda inoltre le popolazioni oggetto delle metanalisi considerate: esclusivamente di discendenza europea. Per questo i risultati non possono essere generalizzati a tutte le etnie.

Con i limiti considerati, il lavoro dell'équipe del Massachusetts General Hospital di Boston ha il grande merito di indicare nei canali del calcio controllati dal voltaggio strutture cellulari con effetti pleiotropici sulla psicopatologia, su cui approfondire il lavoro di ricerca, che potrebbero influenzare la nosologia psichiatrica e permettere di identificare meccanismi biologici sottostanti ai maggiori disturbi psichiatrici. L'obiettivo finale è la messa a punto di nuove terapie ad "ampio spettro" per attenuare la sofferenza di molti pazienti.

 

Fonte:

Identification of risk loci with shared effects on five major psychiatric disorders: a genome-wide analysis
Cross-Disorder Group of the Psychiatric Genomics Consortium

The Lancet, volume 381, Issue 9875, Pages 1371 - 1379, 20 April 2013 http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(12)62129-1/abstract
 

 

Data pubblicazione: 26 aprile 2013

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