La Mano e le sue patologie nell'Arte.

Data

06.11.15 06.11.15

Sede

San Michele di Ganzaria, Hotel Pomara SAN MICHELE DI GANZARIA (CT) 0 0

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Presentazione

Sebbene la Reumatologia e la Chirurgia della Mano siano discipline che hanno assunto una fisionomia autonoma solo nella metà del secolo scorso, riferimenti ai loro contenuti dottrinari ricorrono già nel tempo passato. Già nella Scuola di Cos compaiono termini come “Arthron” e “Artritikos”, riferiti ai dolori articolari in genere. Il ruolo pittorico delle mani, oltre a consentire di percepire il messaggio dell’autore, come specialista della Chirurgia della Mano mi stimola a ricercare spunti di patologia articolare nei quadri dei vari musei che ho girato o sui libri di storia dell'arte. Alcuni dipinti dei Vecchi Maestri sono una interessante fonte di notizie sulle malattie reumatiche. E’ possibile riscontrare in molte opere d’arte prima del 1800 immagini con artropatia cronica. Mani con “deformità” e tumefazioni articolari sono segnalate in un dipinto di J. Rombants del 1500, e nel quadro di Erasmo da Rotterdam, affetto da artrite cronica. Anche in un “Ritratto di Giovane” del Botticelli (1483) è riscontrabile una patologia reumatica alle mani. Dequeker nel 1984 ha segnalato in un quadro di Botticelli, “La nascita di Venere”, la tumefazione delle articolazioni interfalangee prossimali e la deformazione a “salsiciotto “ del II dito della mano sinistra. Si possono notare e segnalare deformità della mano nell’autoritratto di Michelangelo, riferibili ad una evidente rizoartrosi e artrosi metacarpofalangea di verosimile origine “professionale”. Riferimenti pittorici alla rizoartrosi, ai noduli di Heberden e di Bouchard sono riscontrabili, secondo A. Castillo, nella pittura madrilena del 1600. Bisogna tenere presente, però, che le mani, espressione pittorica del sentimento, secondo la Scuola Manieristica, non sempre assolvono questa funzione ma riproducono realtà oggettive, come ad esempio, la sindattilia riscontrabile nel ritratto di Erasmo. Il “Reumatismo” ha radici storico-conoscitive nel passato letterario e artistico in genere, per cui il loro richiamo letterario è in genere appropriato e, talvolta dettagliato da parte di scrittori sin dal Medio Evo. ( Moliere, La Fontaine, Balzac, De Sévignè).