UNIVERSO INTESTINO: Il Microbiota-Microbioma , dalla pratica clinica alla prospettiva terapeutica

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30.09.17 30.09.17

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UNIVERSO INTESTINO: Il Microbiota-Microbioma , dalla pratica clinica alla prospettiva terapeutica - prepariamo la coppia al concepimento - MILANO 30 SETTEMBRE 2017

Organizzato da DyD Medicina Integrativa,&IMB Istituto di Medicina Biologica

“Tutte le malattie hanno inizio nell’intestino” Ippocrate (460-370 a.C.)


E’ noto da tempo come i microrganismi dell’intestino umano giochino un ruolo importante per una digestione sana. Tuttavia, una ricerca più recente indica che i batteri possono correlarsi ad aspetti più ampi della salute, compresi l’obesità e la salute metabolica, non ultima l'infertilità sia femminile che maschile.

• Quanti Medici ti chiedono cosa mangi?
• Quanti chiedono le condizioni del tuo INTESTINO.

La letteratura scientifica oramai evidenzia l'importanza dell'ECO-SISTEMA INTESTINALE il FAMOSO "MICROBIOTA" e le sue condizioni come CAUSA o CON-CAUSA di Molte patologie.

Cosa influenza il microbiota intestinale? Il microbiota umano si stabilisce precocemente nella vita – il feto nel grembo è sterile e l’esposizione ai microrganismi inizia con la nascita, ad esempio durante il passaggio attraverso il canale del parto e/o l’esposizione ai microbi presenti nell’ambiente. I bambini nati attraverso il parto cesareo hanno un microbiota intestinale differente, che sembra essere associato ad un aumentato rischio di malattie, di sovrappeso e obesità nella vita futura, paragonati a quelli che vengono alla luce attraverso la vagina.

Sebbene il microbiota si stabilisca precocemente, può modificarsi durante la vita, cambiando con l’età, la dieta, la localizzazione geografica, l’apporto di integratori alimentari e farmaci e altre influenze ambientali. L’eccesso di peso corporeo e le malattie vengono anch’essi associati ad un microbiota intestinale alterato.

Un elevato numero di pazienti che vengono sottoposti a fertilizzazione in vitro, inseminazione artificiale potrebbero risolvere in realtà il loro problema senza riproduzione assistita ma semplicemente ripristinando le loro capacità riproduttive. Quella che viene definita infertilità "sine causa"
Attualmente le cause sono attribuibili per il 26% a fattore maschile, il 44% a fattore femminile,il 30% entrambe.

I fattori che intervengono nel deterrminismo della sterilità sono molteplici e non sempre facilmente identificabili. L’etiopatogenesi della infertilità è legata prevalentemente a fattori morfologici, genetici, endocrini ma non vanno trascurati i fattori ambientali.

Sicuramente si può riportare la riduzione della fertilità alle abitudini di vita, ai fattori nutrizionali ed ambientali compreso l’inquinamento.

Negli ultimi 20 anni il diverso ruolo assunto nella società dalla donna ha favorito in qualche modo lo sviluppo di patologie ginecologiche, così com’ è noto che il procrastinare l’età del 1° figlio dopo i 30 anni determina una ridotta performance riproduttiva.Il fumo, anche se il suo reale meccanismo non è ancora completamente chiaro, contribuisce a ridurre la fertilità.
Esiste,infatti, una relazione negativa tra la concentrazione della cotinina (catabolita della nicotina) nel liquido follicolare e la produzione di E2.

Nelle fumatrici che si sottopongono a cicli di fecondazione assistita si ritrova una ridotta riserva ovarica ed un più alto numero di follicoli atresici.

I farmaci antinfiammatori di largo impiego sono ritenuti tra i responsabili della Luteinized Unruptured Follicle Syndrome.
Le abitudini alimentari volontarie (diete) e non (animali e vegetali allevati e coltivati in modo non corretto), contribuiscono a modificare le risposte in campo riproduttivo.

E’ noto fin dal 1972 che mangiare carne contaminata di DES (diethylstilbestrolo) può causare pubertà precoce sia nei ragazzi che nelle ragazze.

Il possibile ruolo dell’esposizione ai metalli sul meccanismo riproduttivo è stato studiato tra i lavoratori esposti a varie sostanze, quali, per esempio, il piombo ed il mercurio. E’ importante determinare il periodo di esposizione in relazione agli effetti che essi possono produrre.
Fortemente controverso è ancora il pericolo sulla riproduzione determinato dall’esposizione ai campi elettromagnetici.

Concludendo si può affermare che ,nonostante sia ancora difficile riuscire ad identificare tutti i fattori che incidono sulla funzione riproduttiva, è tuttavia chiaro che un approccio multidisciplinare sia quello più appropriato nello studio e nella soluzione dell’infertilità

L’obiettivo del Congresso, in base alle considerazioni su esposte, è quello di valutare diagnosticamente e quindi intervenire terapeuticamente con un approccio integrato che vede coinvolto non solo il Ginecologo e l’Andrologo ma anche altre figure professionali come il Gastroenterologo, il Biologo etc. etc. che, con le proprie specifiche competenze, tratteranno a vasto raggio la problematica introducendo linee comuni ed aggiornate di approccio alla sterilità di coppia nell’umano.


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