Il bonding in sala parto: l'importanza dell'attaccamento madre-neonato

lorenzogiacchetti
Dr. Lorenzo Giacchetti Pediatra, Neonatologo

 

INTRODUZIONE

Con il termine bonding si indica il processo che porta alla formazione del legame fisico e psicologico fra il bambino e i suoi genitori, la mamma in particolare, legame in virtù del quale i genitori sviluppano una particolare sensibilità verso le esigenze del piccolo e si prendono cura di lui, lo proteggono, lo coccolano.Il bonding è un’esperienza fisica, emozionale, ormonale e relazionale tra madre, bambino e padre, un percorso articolato e complesso che inizia nel periodo pre-natale, si consolida alla nascita e continua per il primo anno di vita.
Molteplici variabili influiscono sul suo divenire: ambiente, caratteristiche genitoriali, il tipo di parto, lo stato di salute della mamma o del bambino.
Numerose ricerche hanno messo in evidenza come sia possibile favorire il bonding e come invece questo possa essere ostacolato o reso più difficile. Il mezzo più semplice ed efficace per creare un legame stabile e positivo tra i genitori e il bambino è quello di lasciare, nelle due ore successive al parto, il neonato ancora nudo fra le braccia della mamma.Questo perché le primissime ore dopo il parto sono il periodo più sensibile per lo stabilirsi di un rapporto intimo e profondo in cui la madre e il bambino si sintonizzino in un dialogo che inizia dal corporeo e si sviluppa in un linguaggio unico, specifico per quella coppia.E’ stato, infatti, dimostrato che se nelle prime ore dopo il parto il neonato viene tenuto a contatto pelle-pelle con la mamma la conoscenza di entrambi sarà facilitata, innescando una relazione potente e intima, che permette alla diade di ri-conoscersi e ri-trovarsi al di fuori dell’utero e costruire un senso di appartenenza reciproca.
Al momento della nascita madre e neonato si trovano infatti in uno stato emozionale ed ormonale completamente aperto, definito da Kennel e Klaus come “periodo sensitivo” e il processo di conoscenza passa attraverso tutti i canali sensoriali.

Se si considera il bonding dal punto di vista del neonato, è intuitivo comprendere che esso rappresenti un ritorno allo stato rassicurante che ha preceduto la nascita, il contatto pelle-pelle è il mezzo privilegiato per ritrovare la sensazione di abbraccio, vissuta nei nove mesi e persa improvvisamente.

Da un punto di vista materno il parto rappresenta un evento critico che comporta necessariamente la rottura con uno stato precedente, la gravidanza, e la necessità di una riorganizzazione fisica e mentale da parte della donna: la sensazione di aver perso qualcosa di sé (Breen, 1992) anche se c’era la consapevolezza di un feto differenziato da lei, il passaggio dal “bambino immaginato” al “bambino reale” toccato e veduto (che a volte non corrisponde al primo), la sensazione di uno “spazio vuoto” (Ferraro,Nunziante Cesaro, 1992) da dover di nuovo colmare con la ricerca di nuove soddisfazioni.

La separazione diviene quindi dolorosa non soltanto da un punto di vista fisico ma anche psicologico e il contatto fisico precoce con il proprio bambino può aiutare a ricostruire quei fili relazionali interrotti dall’esperienza del parto favorendo un senso di continuità rispetto alla vita intrauterina e l’emergere delle proprie competenze materne.

Numerosi studi in letteratura hanno dimostrato come questo precoce contatto pelle-pelle influenzi positivamente l’adattamento del neonato all’ambiente extra-uterino e l’avvio e il mantenimento dell’allattamento al seno. Ancora pochi dati esistono rispetto alle possibili correlazioni tra contatto pelle-pelle e stato emotivo materno dopo il parto e relazione madre-bambino nei mesi successivi.

Per quanto concerne i vissuti materni la letteratura ha rilevato come sintomi ansiosi/depressivi nella donna possano avere un impatto negativo sulla relazione della madre con il proprio feto, neonato e poi successivamente con il proprio bambino. E’ stato descritto come alcune donne con sintomi depressivi possano manifestare problematiche e criticità nello sviluppo di una relazione affettiva con il neonato evidenziando un atteggiamento anaffettivo, sentimenti di rigetto e di negligenza nei confronti del loro bambino. Brockington nel 2001 ha osservato che circa il 30% delle donne con sintomi di depressione post-partum presentava delle difficoltà nello stabilire un solido bonding con il proprio bambino.

Questa mancanza di sensibilità nell’interazione mamma-neonato nell’immmediato periodo post-partum,  potrebbe aumentare il rischio per il bambino di sviluppare un attaccamento insicuro nei confronti della mamma. Meno studiati sembrano essere invece gli effetti dell’ansietà materna; Feldman nel 1997  ha osservato per esempio che livelli elevati di ansia nella donna prima e dopo il parto possono interferire negativamente con l’attaccamento post-natale madre-bambino, ma i dati non sembrano essere univoci.

 

Data pubblicazione: 04 maggio 2012

3 commenti

#1
Dr.ssa Vincenza De Falco
Dr.ssa Vincenza De Falco

Bravo Lorenzo!
Segnalare l'importanza del bonding in sala parto è veramente importante.
Bisogna promuovere di più e organizzare in modo efficace in tutte le sale parto questo importante momento di unione fra madre e bimbo appena nato.

#3
Dr. Fernando Bellizzi
Dr. Fernando Bellizzi

Nel corso con tecniche ipnotiche di preparazione al parto prestiamo molta importanza alla relazione della madre con il proprio feto. Già il lavoro del Prof. Giampiero Mosconi aveva evidenziato come uno dei vantaggi dell'impiego delle tecniche ipntoiche nei corsi di preparazione al parto fosse riscontrabile anche una qualità migliore di relazione con il bambino appena nato.

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