I calcoli della colecisti e la colecistectomia laparoscopica

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Panoramica sulla calcolosi della colecisti ed il suo trattamento

La colelitiasi o calcolosi della colecisti è una malattia caratterizzata dalla formazione di neoformazioni solide (calcoli) all’interno della colecisti o cistifellea.

Si tratta di una condizione frequente che interessa circa il 15% della popolazione italiana con una maggiore incidenza nel sesso femminile, diagnosticata prevalentemente tra i 40 ed i 50 anni.

La maggior parte dei calcoli sono costituiti prevalentemente da colesterolo e si formano perché i componenti della bile (che viene prodotta dal fegato e raccolta nella colecisti) alterano il loro equilibrio portando alla formazione di cristalli che progressivamente diventano calcoli.

Circa il 70 % dei paziente portatori di calcoli sono asintomatici, ovvero non hanno alcun disturbo conseguente e pertanto non richiedono in genere alcun trattamento; nel restante 30% invece il sintomo classico e’ costituito dalla colica biliare, ovvero episodi di dolore intenso addominale che insorge dopo aver mangiato e dura qualche ora, associato a nausea e vomito. La colica si risolve spontaneamente o mediante assunzione di farmaci.

In un numero minore di casi si possono verificare complicanze della colelitiasi ovvero l’ infezione della bile,l’ infiammazione della colecisti, la migrazione dei calcoli nelle vie biliari, l’ infiammazione del pancreas e raramente lo sviluppo di un cancro della colecisti.

L’ insorgenza di queste temibili complicanze richiede sempre una terapia medica o chirurgica impegnativa e in condizioni di urgenza con decorso sfavorevole in n numero non trascurabile dei casi e possibile decesso del paziente.

In presenza di colica biliare, l’ esame strumentale di scelta per confermare la diagnosi e’ l’ ecografia addominale che permette di visualizzare i calcoli e la colecisti .

La terapia della colelitiasi sintomatica, ovvero del paziente che ha presentato almeno una colica biliare è la colecistectomia, ovvero l’ asportazione della colecisti e dei calcoli contenuti: non e’ sufficiente asportare solo i calcoli lasciando in sede la colecisti poiché in questo casi i calcoli si riformerebbero nella totalità dei casi, essendo la conseguenza della malattia.

La colecistectomia classica è un intervento noto e praticato dal 1881 ed è sempre stato uno degli interventi più frequentemente eseguiti nelle sale operatorie di tutto il mondo.

Nel 1987 l’ introduzione della chirurgia laparoscopica ha trasformato la via di accesso permettendo di evitare nella maggior parte dei casi l’ incisione addominale classica sostituita da tre o quattro incisioni di alcuni millimetri attraverso le quali vengono introdotti gli strumenti per eseguire l’ intervento.

L’ intervento richiede sempre un’ anestesia generale, dura circa un’ ora, comporta in genere una degenza postoperatoria di uno o due giorni se il decorso postoperatorio è regolare e, superato l’ immediato periodo postoperatorio, non richiede limitazioni dietetiche particolari.

In casi particolari l’ intervento non può venire eseguito con accesso laparoscopico, in altri dopo aver iniziato l’ intervento per via laparoscopica può essere necessario convertire, ovvero praticare l’ incisione addominale ed eseguire l’ intervento per via ‘aperta’. In questo caso in genere la degenza postoperatoria si prolunga di qualche giorno.

Come per ogni intervento chirurgico, anche durante la colecistectomia possono verificarsi complicanze che devono essere conosciute dal paziente prima di sottoporsi ad intervento e che devono essere spiegate durante il colloquio preoperatorio tra chirurgo e paziente. L’ incidenza di queste complicanze tuttavia è fortunatamente molto bassa.

L’ indicazione alla colecistectomia in pazienti asintomatici nei quali il riscontro di calcoli è occasionale, in genere conseguente all’ esecuzione di una ecografia addominale eseguita per altri motivi, e’ tuttora controverso e discusso.

In linea di massima la colelitiasi asintomatica non deve essere operata, tuttavia esistono situazioni particolari (ad esempio pazienti diabetici, pazienti che vengono sottoposti ad altro intervento chirurgico per altre patologie..) nei quali l’ indicazione può essere corretta, sempre dopo adeguata informazione del paziente.

Sono comparse recenti notizie sulla stampa relative all’ esecuzione della colecistectomia per vie ‘anomale’. Ed in particolare per via transvaginale o attraverso la bocca perforando lo stomaco.

L’ utilizzo di queste tecniche e’ ancora sperimentale, i presunti vantaggi tutti da dimostrare e non esiste ancora una applicazione clinica validata di tali metodiche.

In conclusione la calcolosi della colecisti e’ una patologia frequente che richiede una terapia quando è responsabile di coliche.

La terapia migliore e’ costituita dalla colecistectomia laparoscopica che è un intervento risolutore, efficace, relativamente sicuro e consigliabile prima che compaiano complicanze della malattia, in alcuni casi gravi e di difficile gestione, soprattutto in pazienti anziani e portatori di patologie associate.

Data pubblicazione: 24 marzo 2010

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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