Nonostante la giovane età vanta un'eccellente formazione in Psicologia e Neuropsicologia Clinica, competenze non solo teoriche che vengono integrate nel colloquio psicologico clinico per una migliore diagnosi differenziale. L'approccio scelto è di discutere i problemi in modo completo, ovvero...

inquadrando la situazione della persona quantomeno da tre punti di vista:

Clinico Dinamico: È il punto di vista semantico in cui si sviluppano le associazioni ed i significati. È la fase in cui non si pretende di sapere come la persona si senta ed anzi si dà spazio perché si possa esprimere liberamente sulle questioni che lo interessano;
Neuropsicologico: È il punto di vista delle performance; la mente umana è una rete neurale strutturata gerarchicamente il cui funzionamento può fare la differenza. È la fase in cui ci si orienta su quali difficoltà si incontrano indipendentemente dai significati attribuibili alle cose, se presenti;
Neuro-Gastroentero-Endocrino-Immunologico: È il punto di vista dell'interfaccia, dell'interferenza/influenza che mente e corpo hanno l'uno per l'altra e viceversa. È la fase in cui ci si pone il problema di comprendere se i problemi indicati non derivino da altre condizioni mediche, abitudini alimentari non corrette, disturbi autoimmuni, patologie a carico del sistema immunologico ed altre condizioni che si sono dimostrate in grado di incidere sulla qualità della vita mentale indipendentemente da problemi psicologici propriamente detti e/o problemi legati alle performance.

Questo approccio permette di agire con autonomia migliorando diagnosi differenziale e, conseguentemente, la qualità della scelta della terapia migliore, un punto di vista spesso sottovalutato

Dr. Alessio Fogliamanzillo

Psicologo

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