Fibrillazione Atriale e rischio tromboembolico

m.rillo
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista

Recentemente sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Thrombosis and Haemostasis dell'aprile 2012 i risultati di uno studio nazionale danese sull’uso dello score CHA2DS2-VASc per la classificazione del rischio in pazienti con fibrillazione atriale (FA).

Ricordo che questa aritmia si associa a un rischio di ictus cerebrale di circa 5 volte in più rispetto a chi non la presenta e per questo si adottano dei criteri di valutazione per stabilire l'entità del rischio relativo. Ci si affida per questo agli "score" di rischio che in base al punteggio lo codificano in questa particolare popolazione di pazienti.

Due sono gli score utilizzati: il cosiddetto CHADS2 e il più recente CHA2DS2-VASc.

I due score differiscondono fondamentalmente per la fascia di età compresa tra i 65 e i 74 anni e per il Sesso Femminile non valutati nel CHADS2 e per l'eventuale presenza di Malattia Vascolare valutata con il solo CHA2DS2-Vasc.

Le linee guida americane ed europee sono discordanti rispetto alla classificazione dei pazienti con rischio di ictus basso/intermedio secondario alla FA.

Questo studio aveva l’obiettivo di valutare se il CHA2DS2-VASc potesse migliorare la stratificazione del rischio nei pazienti con FA e con un punteggio CHADS2 di 0-1.

Dai registri danesi del periodo 1997-2008 sono stati identificati i pazienti dimessi con FA che avevano un punteggio CHADS2 di 0-1 e non erano in trattamento con antagonisti della vitamina K o eparina.

In questi pazienti è stato determinato il rischio di ictus/tromboembolismo in base al punteggio CHA2DS2-VASc e il rischio associato all’aumento del CHA2DS2-VASc è stato stimato in base al modello di regressione di Cox aggiustato per l’anno di inclusione e la terapia antipiastrinica.

Sono stati inclusi 47.576 pazienti con CHADS2 0-1, dei quali 7.536 (15,8%) avevano un CHA2DS2-VASc uguale a 0, 10.062 (21,2%) uguale a 1, 14.310 (30,1%) uguale a 2, 14.188 (29,8%) uguale a 3 e 1.480 (3,1%) uguale a 4. Nell’ambito della coorte dei CHADS2 0-1, il tasso di ictus/tromboembolismo per 100 anni-persona aumentava progressivamente con l’aumento del CHA2DS2-VASc da 0 a 4. I pazienti con CHADS2 = 0 non erano tutti a basso rischio, con tassi di eventi a un anno che andavano da 0,84 (CHA2DS2-VASc = 0) a 3,2 (CHA2DS2-VASc = 3). I risultati dell’analisi statistica hanno confermato la migliore capacità predittiva del punteggio CHA2DS2-VASc nei pazienti con CHADS2 0-1, che si è mostrato in grado di fornire informazioni critiche sul rischio di ictus che possono essere di aiuto nella decisione sulla terapia anticoagulante.

Gli autori, infatti concludono, che sebbene i pazienti con punteggio 0 valutato con CHADS2 score siano considerati 'low risk', il valore predittivo del CHA2DS2-VASc score è decisamente superiore e un punteggio di 0 ottenuto con quest'ultimo score permette di identificare con chiarezza i soggetti 'truly low risk' ossia realmente a basso rischio.

 

Fonte: www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22473219

 

Altre informazioni:

www.pantareionline.it / NEWSLETTER N. 21 – di mercoledì 02/05/12

 

Data pubblicazione: 04 maggio 2012

Autore

m.rillo
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1988 presso Università degli Studi di Napoli.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Benevento tesserino n° 1943.

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