Iperidrosi: quando la sudorazione diventa un problema sociale
Ci piace tornare a parlare - in questo periodo estivo - di iperidrosi, ovvero l'eccesso di sudorazione in particolari zone del corpo.
Sebbene d'estate normalmente la traspirazione del corpo umano aumenta per motivi termoregolatori (perspiratio insensibilis o TEWL: trans epidermal water loss), esistono alcune situazioni in cui tale fenomeno - presente per tutto l'anno, si accentua in maniera notevole.
In questi casi si può configurare il fenomeno dell'iperdirosi settoriale primitiva, ovvero, l'aumento smodato di sudorazione in particolari zone del corpo (soprattutto cavi ascellari, mani e piedi).
La causa sta nell'acetilcolina, un neuromediatore ormonale secreto dal cervello, la quale è in grado - in caso di stress - di stimolare i recettori delle ghiandole sudoripare eccrine ad iperprodurre sudore.
Il paziente affetto da questa condizione, aumenta la sudorazione soprattutto durante le attività quotidiane e relazionali, configurando un vero e proprio disagio sociale.
Solitamente, il paziente, cerca anzitutto di reperire l'anti-traspirante più indicato (purtroppo spesso non riuscendoci); in seguito, tamponando in ogni modo questa sudorazione, fino a cambiarsi più volte al giorno.
Tale disagio una volta inquadrato, può essere trattato con successo, mediante l'utilizzo di una mesoterapia con tossina botulinica (microinfiltrazioni localizzate), in grado di ridurre drasticamente e in molti casi arrestare completamente (come nel caso delle ascelle) la sudorazione, per diversi mesi. L'utilizzo di una crema anestetica, rende molto più agevole il trattamento.
Come si effettua il trattamento: dopo l'applicazione di crema anestetica si individua la zona maggiormente interessata con un colorante che reagisce col sudore (test di minor) e si effettuano delle microinfiltrazioni sottocutanee con una diluizione del farmaco botulinico
Per nostra esperienza, aggiungiamo che la ripresa della sudorazione dopo la fine dell'azione di questo farmaco (che possiamo definire ad alto profilo di tollerabilità e sicurezza nelle mani dell'esperto dermatologo) si può ridurre autonomamente, sia per la riduzione delle dimensioni delle ghiandole sebacee le quali non sono chiamate all'iperproduzione di sudore, ma soprattutto poichè il paziente è conscio di avere a disposizione una terapia realmente efficace.
Per completezza citiamo le alterantive alle microinfiltrazioni con tossina botulica, che risiedono nella ionoforesi (limitata al periodo di terapie e spesso non sufficiente a trattare il problema) e la terapia chirurgica che causa il taglio (exeresi deifinitiva) delle terminazioni nervose che conducono i neuromediatori (simpaticectomia)
Fonti:
1: El Kahky HM, Diab HM, Aly DG, Farag NM. Efficacy of Onabotulinum Toxin A
(Botox) versus Abobotulinum Toxin A (Dysport) Using a Conversion Factor (1 : 2.5)
in Treatment of Primary Palmar Hyperhidrosis. Dermatol Res Pract.
2013;2013:686329. doi: 10.1155/2013/686329. Epub 2013 Oct 22. PubMed PMID:
24250334; PubMed Central PMCID: PMC3819791.
2: Campanati A, Giuliodori K, Martina E, Giuliano A, Ganzetti G, Offidani A.
Onabotulinumtoxin type A (Botox(®)) versus Incobotulinumtoxin type A (Xeomin(®))
in the treatment of focal idiopathic palmar hyperhidrosis: results of a
comparative double-blind clinical trial. J Neural Transm. 2014 Jan;121(1):21-6.
doi: 10.1007/s00702-013-1074-1. Epub 2013 Sep 20. PubMed PMID: 24052109.
3: Adefusika JA, Brewer JD. OnabotulinumtoxinA therapy for compensatory
hyperhidrosis. J Cosmet Dermatol. 2013 Sep;12(3):232-4. doi: 10.1111/jocd.12049.
PubMed PMID: 23992165.
4: Dressler D, Adib Saberi F. Towards a dose optimisation of botulinum toxin
therapy for axillary hyperhidrosis: comparison of different Botox(®) doses. J
Neural Transm. 2013 Nov;120(11):1565-7. doi: 10.1007/s00702-013-1021-1. Epub 2013
Jun 14. PubMed PMID: 23764912.