Sensibilità al glutine (gluten sensitivity)

favaracarmelo
Dr. Carmelo Favara Gastroenterologo

COME SI FA DIAGNOSI?

L’approccio anamnestico, nella diagnosi di Sensibilità al Glutine, è di notevole importanza.
In primo luogo è necessario stabilire se il soggetto dimostra sintomi che siano associabili alla Sensibilità al Glutine. Considerando che tali sintomi sono facilmente sovrapponibili a quelli della celiachia, il primo passaggio consiste nel sottoporre il soggetto ai test utili ad escludere la celiachia.

Esclusa la celiachia ed eliminate anche le altre condizioni tipiche associate a tali sintomi, es. l’allergia al grano, è quindi necessario procedere con la biopsia intestinale e la ricerca di anticorpi antiglutine nel sangue.

Gli anticorpi antiglutine non sono specifici per la Sensibilità al Glutine ma possono essere presenti sia nel soggetto celiaco che in una ridotta percentuale di soggetti normali. Tuttavia, qualora la biopsia non mostri la presenza di alcuna patologia, inclusa la celiachia, il riscontro di anticorpi antigliadina aggiunge peso alla diagnosi di Sensibilità al Glutine ed è opportuno iniziare un trial con una dieta priva di glutine.

Attualmente quindi la diagnosi è di esclusione in quanto non sono stati individuati dei biomarcatori sierologici specifici. I criteri diagnostici si avvalgono pertanto di:

  • Accurata anamnesi: questi soggetti sanno indicare sempre il glutine come causa dei loro disturbi, che compaiono entro pochi minuti/poche ore dall’assunzione di cibi contenenti glutine, in particolare quelli lievitati.
  • Negatività per markers della celiachia (EMA e anti tTG)
  • Negatività a Prik test e Rast per l’allergia al grano e al glutine
  • IgA normali
  • Assenza o lieve danno intestinale
  • Scomparsa dei sintomi con dieta priva di glutine
  • Challenge con glutine in cieco per verificare la insorgenza dei sintomi in corrispondenza della ingestione di glutine.
  • Possibile assenza di HLA DQ2-DQ8

La diagnosi di certezza della Gluten Sensitivity si fonda sul Test di provocazione orale che consiste nella somministrazione di dosi stabilite e crescenti di glutine. A seguito della positività di tale test, il paziente viene invitato a seguire una dieta a basso regime di glutine per almeno 2 mesi, al termine dei quali viene rivalutato per stabilire la sua condizione clinica e il suo nuovo livello di tolleranza eventualmente maturato.

 

Data pubblicazione: 30 luglio 2015 Ultimo aggiornamento: 03 settembre 2015

1 commenti

#1
Utente 397XXX
Utente 397XXX

io non posso glutine.....sono arrivata a stare malissimo....e come me alcune persone che conosco....io vi chiedo,voi cercate il modo per fermare queste reazioni a vokte estreme del nostro corpo,io invece mi chiedo se le reazioni sono cosi estreme e cosi in aumento stratosferico sopratutto nelle aree geografiche con piu' alto consumo di glutine,io mi domando forse non e' la reazione sempre piu' dilagante e violenta in sempre piu' persone forse e' il glutine che ci fa veramente male in queste dosi cosi alte,allora invece di bloccare le reazioni non sarebbe meglio se qualcuno iniziasse a studiare che reazione o che male puo' farci il glutine in queste dosi cosi alte,io vi confesso che anche se uscisse una cura poer bloccare la reazione io sceglierei di continuare a non mangiare glutine ascoltando il grido di aiutoi del mio corpo che pur di non assimilare piu' glutine decide di non metabolizzare piu',una azione estrema anche se mangiare senza glutine non e' semplice ma non e' difficile e se uno si organizza si mangia benissimo grazie per la possibilita a me data in questo luogo di esprimere da profana il mio pensiero monica fattorusso

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