Meno cancri colorettali bevendo caffè

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

 

Un lavoro appena pubblicato su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention da Stephanie Schmit e collaboratori ha identificato un rapporto inverso tra consumo di caffè e rischio di sviluppare un cancro del colon retto.

Il caffè è da tempo considerato avere un effetto protettivo rispetto alla comparsa del cancro colorettale per l' influenza esercitata dalle sostanze che contiene sul colon, in particolare caffeina, melanoidini, diterpeni e polifenoli.

L' effetto potrebbe anche dipendere dalle modifiche indotte nel microbiota, antiossidante, antimutagenico, dalla riduzione della secrezione di bile e da un' azione sulla motilità intestinale.

Gli Autori statunitensi hanno esaminato i risultati di uno studio condotto in Israele, 5145 pazienti con cancro del colon retto e 4097 controlli, somministrando loro un questionario validato considerando il tipo di caffè assunto, la sede del tumore e il gruppo etnico.

Complessivamente il consumo regolare di caffè è risultato associato ad una riduzione del 26% del rischio di sviluppare un cancro colorettale.

Il dato è stato confermato per i diversi tipi di caffè assunti (normale, decaffeinato,espresso,solubile e filtrato) ed è stato anche identificato un rapporto quantitativo nel senso che ad una maggiore assunzione di caffè (fino a pù di tre tazze al giorno) si è osservata una ulteriore riduzione del rischio.

I pazienti, sono risultati essere un poco più giovani, meno frequentemente in terapia con statine per ipercolesterolemia o aspirina, meno fumatori, piu' sedentari e meno consumatori di verdura.

Era inoltre più comune la familiarità per cancro colorettale.

Questi dati confermano quindi precedenti studi anche se l' incertezza nel ricordare l' esatto consumo di caffè ad un anno di distanza, la mancanza di standardizzazione delle dosi assunte e il possibile effetto determinato dalla mancata assunzione di caffè da parte di pazienti con patologie digestive note sono sicuramente limiti del lavoro da tenere in considerazione.

 

Cancer Epidemiol Biomarkers Prev April 2016 25,634

Data pubblicazione: 17 aprile 2016

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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6 commenti

#1
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Metabolismo e Meccanismo di azione del caffè (Wikipedia)

Metabolismo
La caffeina viene eliminata con una cinetica del prim'ordine: è metabolizzata nel fegato dal sistema enzimatico citocromo P450 ossidasi, dove viene convertita in tre dimetilxantine, che contribuiscono a potenziare l'effetto della caffeina:

Paraxantina (84%): stimola la lipolisi e porta a una maggiore concentrazione di glicerolo e acidi grassi nel sangue disponibili ai muscoli. L'attività lipolitica è ridotta dal fatto che la caffeina è un forte stimolante del cortisolo, principale ormone lipogenetico; di contro, lo zucchero e l'insulina stimolano il testosterone, antagonista del cortisolo, ma favoriscono al contempo l'accumulo di adipe.
Teobromina (12%): è un vasodilatatore che aumenta il flusso di ossigeno e di nutrienti al cervello e ai muscoli tra cui i bronchi. La teobromina è anche il principale alcaloide presente nel cacao. Avendo inoltre effetti cronotropi positivi porta a un abbassamento della pressione sanguigna. Significativo è il potere antitussivo della teobromina (vedi BC1036) dovuto all'efficacia di miorilassante sulla muscolatura liscia di bronchi e bronchioli. Infine stimola la diuresi inducendo vasodilatazione nelle arteriole renali, fenomeno che comporta un'aumentata filtrazione glomerulare.
Teofillina (4%): Insieme all'adrenalina contribuisce all'azione cronotropa positiva (aumento della frequenza cardiaca) e inotropa positiva sul cuore. Altri effetti della teofillina sono aumento della pressione sanguigna, aumento del flusso sanguigno filtrato dai reni e stimolazione sul centro respiratorio del sistema nervoso centrale (a livello del midollo allungato). Insieme con la teobromina rilassa la muscolatura liscia nei bronchi (è usata in dosi molto più massicce nel trattamento dell'asma), e stimola la diuresi inducendo vasodilatazione nelle arteriole renali.
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Buongiorno Dr. Andrea Favara, mi è stato giustamente suggerito di formare un mio Blog per discutere queste che io penso siano realtà facilmente verificabili, le quali ho capito svolgendo una ricerca sulle cause e cure delle malattie degenerative.
Però, se consentito, vorrei aggiungere ancora un commento che riguarda lo studio da Lei pubblicato, nel quale si descrive la protettività del caffè per la prevenzione del cancro colorettale.
Se avrà un pò di pazienza Dr. Andrea Favara, noterà anche Lei che nello studio non si indica quella che io penso sia la funzionalità principale del caffè la quale è descritta nell'articolo che invio in copia-incolla.
La caffeina contiene una Sostanza chiamata TEOBROMINA, la quale agisce nella Vasodilatazione, aumentando in questo modo la Circolazione del Sangue e soprattutto dell'Ossigeno Disciolto la cui pressione parziale e quantità è indicata dalla pO2 arteriosa.
Le chiedo il consenso per questa osservazione già indicata precedentemente Dr. Favara, l'Ossigeno Disciolto è PARAMAGNETICO nel Sangue, e questa è una caratteristica NON ancora studiata in Medicina, non per colpa dei Medici, ma perché i Ricercatori di competenza, cioè i Fisici e i Chimici, non hanno ancora capito che, per far generare l'Energia è indispensabile la Ionizzazione dell'Idrogeno (strappo dell'elettrone per effetto del calore, circa 55°C ) consentendo così la Reazione Elettrochimica con il Paramagnetismo dell'Ossigeno, ed è proprio a seguito di queste reazioni elettrochimiche Idrogeno Ionizzato-Ossigeno Paramagnetico che può generarsi l'Energia.
Quindi, i Potenziali d'Azione, altrimenti detti Potenziali Elettrici di Membrana, i quali determinano tutte le attività del Cervello, del Cuore, e dei Muscoli, compresi i Muscoli Lisci dei Vasi sanguigni, possono generarsi solo in seguito alle reazioni elettrochimiche che si verificano nel sangue fra l'Idrogeno e l'Ossigeno Paramagnetico.
Possiamo capire in questo modo che, l'Ossigeno Disciolto Paramagnetico (pO2) essendo presente nel Sistema Cardiocircolatorio in minima quantità, solo circa il 2% del totale della ossigenazione sanguigna, la restante ossigenazione è ossiemoglobina, l'eventuale e abbastanza frequente carenza di Ossigeno Disciolto (diminuzione della pO2 arteriosa) riduce l'energia elettrochimica irradiata nel sangue causando la mancata attivazione delle membrane cellulari, provocando la disattivazione delle stesse e il conseguente deterioramento delle cellule che si riscontra nelle malattie Tumorali o altre malattie degenerative.
Al contrario, quando aumenta l'Ossigeno Disciolto Paramagnetico, sia per effetto della Quotidiana Vasodilatazione e anche e soprattutto in seguito della costante Attività Fisica Aerobica, otteniamo quell'aumento di energia elettrochimica irradiata nel Sistema Cardiocircolatorio dal paramagnetismo dell'Ossigeno per merito della quale è stimolata la RIGENERAZIONE CELLULARE consentendo in questo modo la prevenzione dai Tumori.
Per questo motivo, il caffè essendo un vasodilatatore, insieme ad altri alimenti vegetali, contenenti TUTTI delle Sostanze che agiscono nella vasodilatazione principalmente arteriosa, favoriscono la prevenzione dei Tumori o altre malattie degenerative.
Chiedo scusa ai Medici, ma queste sono realtà le quali credo siano da controllare.
Cordiali Saluti
Pino Fronzi

#5
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http://www.humanitasalute.it/prima-pagina-ed-eventi/39943-alzheimer-dal-caffe-un-aiuto-contro-demenza-e-declino-cognitivo/

Se posso aggiungere Dr. Andrea Favara, invio uno studio nel quale si legge che in seguito a delle ricerche è stata riscontrata la prevenzione dal declino cognitivo bevendo regolarmente caffè.
Possiamo capire che il caffè, bevuto quotidianamente, oltre a proteggere dal cancro del colon retto è protettivo anche verso l'insorgenza della malattia di Alzheimer.

Evidentemente questa protettività verso le due differenti malattie degenerative è dovuta allo stesso meccanismo di azione delle sostanze presenti nel caffè.'.

Infatti, leggendo lo studio possiamo renderci conto che, si ipotizza sia la caffeina la sostanza protettiva, ma stranamente non si indica che la caffeina, fra le altre sostanze, contiene la TEOBROMINA la quale agisce nella Vasodilatazione, come possiamo leggere dall'articolo inviato nel post precedente.
Allora possiamo essere certi che è proprio la Vasodilatazione quotidiana, ottenuta bevendo giuste dosi di caffè e alimentandoci abbondantemente con Alimenti Vegetali altrettanto Vasoattivi, stimolando in questo modo la Rigenerazione delle Cellule, determinando così la Prevenzione verso le malattie.
Sarebbe molto importante una Riflessione e un Controllo dei Medici su questa realtà la quale riguarda la Vasodilatazione delle Arterie e delle Vene ottenuta quotidianamente con gli Alimenti Vegetali.
Cordiali Saluti
Pino Fronzi


#6
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http://www.articolotre.com/2016/04/aspirina-anticancro-mortalita-in-calo-del-20/

Anche in questo Studio si indica la Prevenzione verso alcuni tipi di tumore assumendo basse dosi di Aspirina.
Sappiamo bene che l'Aspirina contiene l'Acido Acetilsalicilico il quale è un Vasodilatatore, ma anche in questo studio però non si fa cenno alla Vasodilatazione.
Appare verosimile che, non considerando l'importanza delle regolari e quotidiane Vasodilatazioni non si possono capire le cause che provocano l'insorgenza dei tumori o altre malattie degenerative, che, sono più che certo, sono causate dalle Vasocostrizioni (restrizione totale delle piccole arterie) le quali si verificano a causa dei vari danni che possono subire gli Organi del Corpo.
Credo sia davvero necessario suggerire alle Autorità Mediche queste che io penso siano realtà facilmente verificabili dai Ricercatori di Medicina.
Un Cordiale Saluto ai Medici
Pino Fronzi


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