Cancro colorettale: cosa possiamo fare per ridurre il rischio?

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

 

 

E' la domanda posta quotidianamente da parenti o amici di un paziente al quale è stato diagnosticato un cancro colorettale: cosa possiamo fare per evitarlo?

 

1) Fumo

 

Il fumo è un potente fattore di rischio per lo sviluppo di cancro colorettale ed in particolare il fumo di sigaretta aumenta l' incidenza di adenomi sessili serrati che hanno un rischio elevato di degenerazione maligna.

Nel 2009 l' American College of Gastroenterology ha suggerito di iniziare lo screening nei fumatori a 45 anni considerato l' aumento del rischio che tra l' altro persiste anche dopo la sospensione seppur in maniera minore rispetto ai fumatori attivi.

 

2) Antinfiammatori (inibitori COX-2) ed aspirina

 

Gli antinfiammatori celecoxib e rofecoxib avevano dimostrato efficacia nel ridurre il rischio di sviluppo di nuovi polipi in pazienti sottoposti a polipectomie, tuttavia l' aumentato rischio di eventi cardiovascolari avversi ha determinato il ritiro dal mercato del rofecoxib e ridotto l' interesse nei confronti del celecoxib.

 

L'aspirina invece ha dimostrato essere efficace in termini di prevenzione primaria dopo un'assunzione ininterrotta per almeno 5-10 anni, è ritenuta quindi utile e raccomandata tra 50 e 59 anni in presenza di un rischio cardiovascolare aumentato di almeno il 10% considerato il basso rischio di eventi emorragici e la raccomandazione resta valida anche se meno forte tra 60 e 69 anni.

Oltre il 70 le evidenze sono insufficienti così come prima dei 50 anni.

La dose raccomandata è 81 mg al giorno.

 

3) Dieta

 

a) fibre

Sicuramente l' assunzione di fibre è indicata per favorire il transito intestinale in pazienti con stipsi,tuttavia non si è osservata una riduzione del rischio di polipi o cancri.

 

b) carne rossa

Qui i dato sono controversi, diversi lavori hanno raggiunto conclusioni differenti.Il rischio pare essere aumentato in particolare in caso di cottura ad alte temperature o di lunga durata ma con evidenze modeste.

 

c) calcio e vitamina D

I vantaggi legati all'assunzione di calcio sembrano essere limitati alla riduzione del rischio di cancro nel colon ditale ma le evidenze non sono sufficienti a consigliarne l' assunzione in pazienti che non hanno altre patologie associate che lo giustifichino.

La vitamina D ha fornito risultati differenti in funzione del dosaggio utilizzato e delle eventuali carenze presenti nei pazienti, rendendo poco fondato il consiglio di assumerla, soprattutto in assenza di livelli inferiori alla norma.

 

 

d) Vitamine

Gli studi hanno riguardato soprattutto le vitamine del gruppo B ed in particolare i folati la cui assunzione tuttavia non è raccomandata per questa indicazione per evidenze insufficienti cosi come la vitamina A C ed E.

 

4) Alcool ed obesità

L' assunzione abituale di alcool in quantita' elevata è associata ad un aumento del rischio di polipi e cancri seppur in modo poco significativo mentre l' associazione con l' obesita' è piu' forte in particolare per le obesita' cosiddette addominali in particolare con un indice di massa corporea superiore a 30.

 

 

 

CONCLUSIONI:

 

Alla domanda posta da amici e parenti appare quindi corretto rispondere dicendo di smettere di fumare se fumatori, considerare l' assunzione di aspirina se in eta' a rischio e tenendo conto del rischio cardiovascolare, considerare l' assunzione di vitamina D, un calo ponderale se sovrappeso o obesi ed infine moderare il consumo di alcool e carni rosse.

 

 

https://www.medscape.com/viewarticle/895886

 

 

Data pubblicazione: 14 maggio 2018

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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2 commenti

#1
Utente 441XXX
Utente 441XXX

Gentile dottore non ho compreso una cosa del suo articolo: Alla fine (però anche più sopra) quando dice tenendo conto del rischio cardiovascolare intende dire che vitamina d e aspirina fanno bene o male da questo punto di vista?

#2
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

I dati indicano una riduzione del rischio, tuttavia la somministrazione di vitamina D pare utile in particolare in caso di carenza mentre l' aspirina è utile nei gruppi indicati considerato anche il basso rischio di eventi indesiderati emorragici al dosaggio indicato. Prego.

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