Gli orchi e l'anima

a.vita
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta

L’anima per Jung è intesa in due modi: come interiorità dell’uomo, e come ciò che rappresenta la “sua femminilità inconscia”. In altre opere Jung chiarisce il concetto e ci fa comprendere che l’uomo porta con sé gli elementi psicologici che egli attribuisce alla donna, quella che lui ricercherà per tutta la vita. Il suo ideale di donna.

La donna comunque appare all’uomo in diversi aspetti e connotati: come madre, compagna, moglie, amante, figlia… varie forme della figura femminile su cui nella sua vita la sua anima si proietta. Sono forme archetipiche che lo accompagnano nella sua vita e che gli permettono di esprimere i suoi aspetti inconsci e realizzarli, togliendoli dalla pura sfera dei bisogni, dei desideri, delle aspirazioni, delle attese, delle necessità….

Le figure più importanti della donna sono così riassumibili:

- EVA, la donna primordiale, che genera e che nelle diverse mitologie è sempre presente perché portatrice di prole e di vita;

- ELENA, la donna che rappresenta l’amore profano, in tutte le sue manifestazioni e in tutte le sue forme, sino agli aspetti sessuali e alle tensioni erotiche e carnali;

- MARIA, la donna che rappresenta la maternità, l’amore protettivo e premuroso, la donna mediatrice tra i valori maschili del pensiero e della potenza a quelli della tenerezza e della sensibilità;

- infine SOPHIA, la donna che rappresenta la scienza e gli aspetti più evoluti ed emancipati del sapere e della conoscenza.

 

Gli orchi sono espressione di anime deviate, i cui archetipi alterati esasperano le forze della psiche. Sono generati dal deterioramento delle espressioni più significative dell’anima, quelle che dovrebbero guidare verso una vita regolata ed equilibrata che sortisce il far bene e che stabilisce l’ordine, secondo regole cariche di elementi positivi.

È quell’ordine che non permette la ferocia dei comportamenti umani e la violenza che si perpetuano spesso e che prorompono in deviate forme di violenza, come se fossero generate da una consunta e raggrinzita strega nel cuore inaridito degli uomini. Gli orchi albergano in noi e noi ne siamo portatori. Uomini e donne.

Quando sono gli uomini ad esprimere questa furia omicida, è segno che essi hanno smarrito tutti gli elementi dell’anima e che le quattro figure archetipiche si confondono e portano ad una crudeltà e ad una malvagità delittuosa e criminale. Gli orchi sono nascosti nel cuore degli uomini, vi albergano contrastati dalla ragione e dai sentimenti, cioè dagli aspetti femminili che sono barriere e steccati che non permettono che la ferocia, l’insensatezza e l’imbecillità si affaccino nella vita e producano nefandezze.

Esse si alimentano con i condizionamenti esterni, con la commedia sguaiata che l’industria della superficiale e perversa scelleratezza trasmette anche con accattivanti spettacoli che le ingigantiscono, favorendone la crescita e l' esaltazione. Quando l’uomo si riapproprierà dei valori del sentimento, della sensibilità e dell’amore, allora nascerà un nuovo umanesimo che libererà l’uomo verso orizzonti più ampi e più umani, più grandi e meno repressi.

La libertà d’agire e di pensare sarà ancora una prerogativa degli uomini non condannati ai condizionamenti inferti da parole e da immagini prive di senso e da comportamenti vacui e fatui, superficiali e sciocchi. L’uomo, riprendendo consapevolezza della capacità di pensare e di costruire un mondo fatto da queste qualità femminili, oltre alle proprie, si libererà dagli orchi che premono indisturbati nelle profondità dell’anima.

Data pubblicazione: 11 dicembre 2010 Ultimo aggiornamento: 01 dicembre 2011

6 commenti

#1
Utente 961XXX
Utente 961XXX

Quando Jung parla dell'anima intesa come interiorità dell'uomo, uomo lo intende come uomo di sesso maschile o nella sua generalità( essere umano)?
Ma da come prosegue l'analisi mi sembra di capire che riguarda la prima ipotesi. A questo punto azzardo che l'uomo sia invidioso della donna nella sua molteplicità di madre-Maria, donna amante-Elena, prima donna-Eva, donna impegnata, emancipata, ecc.-Sophia.( perchè Sophia? Mi sfugge o non lo so proprio)
Ed allora diventano ORCHI nel senso che tradiscono, imbrogliano, delegano,diventano violenti, aggressivi verbalmente e non...alzano la voce per imporsi, perchè soffrono forse di qualche complesso quando incontrano una donna che tiene loro testa, che ragionano che confutano ogni affermazione che non ritengono giusta, e loro non sempre sono all'altezza della situazione per reggere il ragionamento e continuare nella confutazione, si arrendono, non dicono nulla, si girano e pur di non discutere, abdigano, lasciando la donna, che invece vuole avere chiarimenti e rassicurazioni, con i suoi.... ORCHI di ansia insicurezza ecc...e di conseguenza dubbi sul rapporto stesso che deve andare avanti... non si sa perchè.... ma va avanti.
Nella seconda parte si parla di ferocia omicida,, di crudeltà che sembra debba albergare solo nell'anima degli uomini ( o non ho capito io?) perchè le donne sanno equilibrare ragione e sentimento, le donne sono più razionali,e più coraggiose nel prendere decisioni importanti nella vita, anche quella di stare da sole, ma non è detto che in loro non alberghi la ferocia e la crudeltà.
Un equilibrio di sentimenti, ragione, sensibilità, il saper filtrare i condizionamenti esterni, riappropriarsi di valori di un certo senso porteranno sicuramente ad un essere umano ( donna o uomo) sicuramente più libero... ma con una etica e filosofia di vita che si può riassumere in una massima evangelica che ho sempre condiviso: NON FARE AGLI ALTRI QUELLO CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE.

#2
Specialista deceduto
Dr. Antonio Vita

Sì, l'anima è quella dell'uomo.
Nella donna c'è l'ANIMUS, che come controparte sessuale e sentimentale è maschile e quindi rimossa nell'inconscio. Con altre caratteristiche.
La donna può essere violenta e temibile.
Ma questo è un altro capitolo che spero di poter presto affrontare.

Grazie comunque del commento, che tu sia UOMO o che tu sia DONNA.
Penso di essermi spiegato sufficientemente se un lettore o una lettrice esprime commenti così profondi e così complessi. Ma è anche e soprattutto merito TUO, gentile lettore o lettrice.
A presto per la parte che riguarda l'ANIMUS.
Gli orchi, per adesso sono quelli maschili, poi passeremo alle STREGHE !.

#3
Utente 961XXX
Utente 961XXX

Sono una donna e sono in attesa per la seconda parte. Scusi se prima non mi sono firmata, ma qui in mediciitalia sono un numero;a presto prof
Marisa

#4
Utente 884XXX
Utente 884XXX

Leggendo il suo articolo ho pensato che Dante non ha mai letto le tesi di Jung ma forse ne sarebbe stato entusiasta; in fin dei conti non è Beatrice la fusione di Eva, Elena, Maria, Sophia…? E il percorso che affronta nei gironi dell’inferno potrebbe essere interpretato come un percorso nei sobborghi più malfamati dell’animo umano, nelle zone in cui non vige più la figura femminile ma tutto è disordine. Ogni girone analizza un aspetto malvagio dell’animo umano, una tipologia diversa di “orco”, analizzando via via elementi sempre più malvagi e violenti.
Poi si passa al purgatorio e l’uomo, proprio come lei dice, si riappropria lentamente dei valori del sentimento, della sensibilità e dell’amore, fino a raggiungere il paradiso, attraversato da Dante proprio in compagnia di Beatrice….
Forse è una tesi un po’ fantasiosa, lei cosa ne pensa?

#5
Specialista deceduto
Dr. Antonio Vita

Il percorso sì, può essere quello di una terapia analitica che passa attraverso inconsci e turpi peccati, abiett e vergognose colpe, infami delitti, una nerezza assoluta. La nigredo, come la definisce Jung... poi passa all'albedo, un biuancora ancora in parte nebbioso e non ancora decoroso e dignitoso, per poi approdare alla rubredo, alla parte più colorata del proprio animo.
In quanto a Beatrice non credo però che possa rappresentare tutte le forme che Jung ci suggerisce, almeno per quelloche ci viene descritto dal "Dolce stl nuovo". la teria e ilcommento della donna di quell'epoca era un ritratto angelicato "venuto su la terra a miracol mostrare", mi pare. Beatrice era la donna pura e perfetta, forse rappresentava più una parte degli archetipi attribuiti da Jung. Ma una rivisitazione dei commenti che ci sono giunti della donna gentile del '300 potrebbe anche portare ad un "ritratto" più carnale e più vero, più umano.

#6
Specialista deceduto
Dr. Antonio Vita

Scusi le inesattezze ortografiche, non trovoun modo per correggerle.
A.Vita