Disturbo da Attacchi di Panico

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Dr.ssa Cristina Selvi Psicoterapeuta, Psichiatra

Il Disturbo da Attacchi di Panico (DAP) è purtroppo oggi molto frequente. Le cause che determinano l’insorgenza del DAP sono diverse, non sono ancora del tutto chiarite. Il medico psichiatra deve avere la competenza per valutare le motivazioni che sono alla base dell’insorgenza del disturbo, in ogni singolo paziente, siano esse di tipo biologico o psicologico, allo scopo di impostare un trattamento adeguato con le strategie oggi disponibili.

A volte questa patologia insorge in periodi della vita in cui non è riconoscibile alcuna causa scatenante, altre volte invece è possibile riconoscere nel contesto della vita del paziente un evento specifico o una condizione ambientale che facilitano la comparsa di stati d’ansia ingravescenti che possono sfociare in un vero e proprio DAP.

Queste condizioni attivano una serie di reazioni di tipo neuro-ormonale che coinvolgono l’organismo intero e si concretizzano nella Sindrome Generale di Adattamento di Selye, più comunemente conosciuta come STRESS.

Vorrei segnalare, in questa sede, un dato interessante che spesso si osserva nella pratica clinica e cioè la comparsa di questo disturbo in concomitanza con situazioni in cui il paziente è esposto a eventi interpersonali in cui vi è un pericolo, reale o presunto, di abbandono.

In questi casi la comparsa di ansia e panico riguarda prevalentemente soggetti predisposti i quali, il più delle volte, hanno mostrato da bambini ansia da separazione dalle figure di riferimento e in generale sintomi di ansia durante l’infanzia.

Sebbene l’origine sia legata ad un evento che viene elaborato a livello psicologico come pericoloso per la sopravvivenza, a livello fisico vengono attivate una serie di reazioni ormonali, neurochimiche, immunitarie e metaboliche che inducono la comparsa di alterazioni della omeostasi, cioè dell’equilibrio fisiologico, causando la comparsa di sintomi e di segni tra cui anche uno stato di ansia più o meno intenso, fino al panico.

E’ frequente in queste situazioni osservare anche il riacutizzarsi di condizioni patologiche dovute ad una disregolazione dell’equilibrio immunitario; è esperienza nota, ad esempio, che nei periodi di maggiore stress vi sia un aumento della frequenza della comparsa di Herpes a livello labiale, il virus non adeguatamente contrastato dal sistema immunitario, si slatentizza e da luogo alle note manifestazioni cliniche.

Da un punto di vista metabolico è possibile individuare nei soggetti esposti e stress, che abbiano o no sviluppato sintomi d’ansia, una serie di alterazioni come ad esempio, l’aumento della produzione di Cortisolo che a sua volta può indurre un aumento della Glicemia, può avere influenza negativa sui meccanismi di neurogenesi causando una maggiore perdita di cellule in alcune aree specifiche dell’encefalo, può influenzare negativamente i processi di rimodellamento osseo.

L’evento psicologico induce anche un’alterazione dei sistemi neuronali che utilizzano come neurotrasmettitori la Serotonina, la Dopamina, la Noradrenalina, questo è il motivo per cui agendo su questi sistemi si può ottenere una notevole riduzione dell’ansia e la scomparsa del panico.

Per riequilibrare questi sistemi si può innanzitutto agire con l’utilizzo di farmaci, in particolare quelli attivi sul Disturbo da Attacchi di Panico sono i Serotoninergici (SSRI), molecole che agiscono in particolare potenziando le vie che utilizzano Serotonina, neurotrasmettitore principalmente implicato nella comparsa di ansia, panico e depressione.

Questi farmaci sono molto efficaci nella cura del Disturbo da Attacchi di Panico, hanno poche controindicazioni e causano un numero ridotto di effetti collaterali che scompaiono completamente quando sospende l’assunzione del farmaco.

Accano alla terapia farmacologica Altre strategie per riequilibrare l’assetto dei neurotrasmettitori sono le Tecniche di Rilassamento e tutte le altre pratiche fisiche e mentali che agiscono riducendo lo stato di attivazione psichica e fisica. Per citarne alcune le pratiche di Meditazione, le diverse forme di Yoga, il Ci Gong, il Tai Chi le Tecniche di Respirazione e i massaggi. I massaggi, ad esempio, agiscono attraverso le incredibili connessioni che esistono tra la cute e il sistema nervoso (Network cute-cervello) dovute al fatto che nell’embrione umano le stesse cellule daranno vita sia al sistema nervoso che alla pelle e agli organi di senso.

In ultimo si possono ottenere ottimi benefici anche attraverso la Psicoterapia, nelle sue differenti declinazioni, la quale, come oramai è confermato dagli studi di neuro-imaging, determina modificazioni non solo del pensiero e del comportamento ma anche dei neurotrasmettitori, delle connessioni tra le cellule nervose e quindi della struttura e del funzionamento del cervello.

 

Data pubblicazione: 10 luglio 2012

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