Quando si deve consultare il neuropsichiatra infantile?

r.bruni
Dr. Rosamaria Bruni Neuropsichiatra infantile, Neurologo, Psichiatra, Neurofisiopatologo

Gentili Mamme e Papà,
ho pensato di spiegare in maniera semplice quando e perchè consultare il neuro psichiatra infantile, visto che a volte si generano sovrapposizioni di consulta con gli psicologi.

Lo psichiatra infantile è un medico specializzato in Neuropsichiatra infantile.

Una specializzazione splendida e vasta che comprende la neurologia infantile e la psichiatria dell'età evolutiva.

Pertanto siamo medici specialisti che abbiamo una formazione molto estesa, ragion per cui molti di noi, ritagliano uno spazio d’azione a cui dedicarsi con maggior enfasi secondo il proprio interesse personale.

Ci sono neuropsichiatri ceh si dedicano alla psicoterapia e altri alla neurología e altri ancora che si dedicano solamente all’interpretazione dell EEg in questo caso approfondiscono la formazione in neurofisiologia. Pertanto abbiamo una competenza molto ampia.

Conosciamo il bambino dalla idea primogenia nella mente materna, e abbiamo come medici la competenza per prescrivere farmaci.

La maggioparte di noi passa per una psicoterapia personale, necessaria per creare quella intimità terapéutica con il paziente neutra e accogliente ma scevra da qualsiasi proiezione personale, molti di noi si dedicano alla psicoterapia analitica con eccellenti risultati.

 

Cosa sucede in Italia?

Nonostante siamo previsti nelle USL del sistema sanitario nazionale, a volte veniamo trattati come le “Mary Poppins”, SOS bambini difficili, nulla più.

 

Siamo medici o stregoni?

Ricordo personalmente che feci la richiesta di un analitica per aminoacidi in orina al pediatra di una paziente e il collega mi rispose “Sei un Neuropsichiatra Infantile... a cosa ti serve un'analítica?”.

In un altra occasione, prescrissi un Risperdal 1mg a un paziente di 11 anni con gravi crisi di aggressività, e la madre mi rispose Dottoressa ha detto il mio medico che è meglio consultare il pediatra, il farmaco è troppo forte”.

Risposte come questa, mettono in evidenza che non abbiamo un riconoscimento definito e pertanto la nostra patente di guida ci permette di guidare solamente in stade statali e non su autostrada.

Siamo medici di cui si mette in discussione qualsiasi prescrizione farmacologica, eppure abbiamo la stessa carriera, abbiamo religiosamente compiuto gli esami di base e superato l’ esame di farmacologia e l’ esame di stato abbiamo studiato il ciclo di krebs e sappiamo diagnosticare una toroidite di haschimoto, una bronchite o una porpora trombocitopenica idiopática, riconoscere una conversione isterica e sappiamo leggere un analítica e allora?

 

Perchè nella pratica la nostra dignità professionale non viene riconosciuta?

Perche’ dobbiamo sempre essere il secondo pilota dello psichiatra compiacente o di qualche pediatra benevolo che ha condiviso con noi l’esame di neurología dello sviluppo, e conosce una scala Brazelton?

Risposta. Probema di riconoscimento professionale e pertanto di identità professionale.

Purtroppo questa splendida specializzazione cosi “formattata” esiste solamente in Italia. All'estero esiste la psichiatria o la neurologia pediatrica. Pertanto quello che dovrebbe essere una bagaglio formativo 5 stelle, è soggetto a omologazioni e adattamenti secondo lo Stato Europeo dove si lavora.

Per esempio in Spagna e Francia Uk, per lavorare come psichiatra infantile, devi essere psichiatra o devi passare per una fellowship che ti permetta di “adattare clinicamente al sistema la tua formazione”.

La mancanza di una definizione chiara sia nazionale che oltrefrontiera, paradossalmente ci pregiudica invece di favorirci. E’ come dire nè carne nè pesce, o meglio tutti e due.

La buona notizia è che all'estero sono molto piu pragmatici di noi italiani, titolo a parte, avvalorano ciò che sei capace di fare sul campo.

Personalmente sono 7 anni che lavoro all'estero in grandi ospedali e con NgO, e pertanto ho esperienza farmacologica non solo con i piu piccini ma anche con gli adulti in particolare quando sono di guardia.

 

Quando consultare un neuropsichiatra infantile?

Quando come genitori ci rendiamo conto che nostro figlio non migliora con la sola terapia psicologica e che il pediatra non riesce “a dare nel segno” c’e qualcosa che non funziona.

Eccellente se si riece a coordinare il lavoro del Neuropsichiatra infantile con i colleghi, pediatra, psicologo, logopedista, fisio etc etc, cosa che io preferisco.

Un bambino è un soggetto unico, non è un sintomo; pertanto la presa in carico deve essere multidisciplinare.

Per cio che mi riguarda, io sono felicemente disponibile a chiarimenti personalizzati e consulta presso

www.mediciitalia.it www.dra.bruni.com www.sinapsicm.com

Spero che questo mio intervento possa essere stato utile a tutti i genitori. Un caro saluto a tutti i genitori e a tutti i colleghi Neuropsichiatri Infantili Italiani.

 

Data pubblicazione: 06 agosto 2015

Autore

r.bruni
Dr. Rosamaria Bruni Neuropsichiatra infantile, Neurologo, Psichiatra, Neurofisiopatologo

Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1995 presso UNIVERSIT'LA SAPIENZA-ROMA.
Iscritta all'Ordine dei Medici di Frosinone tesserino n° 2937.

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1 commenti

#1
Utente 405XXX
Utente 405XXX

Ciao sono una ragazza molto giovane, sono aempre stata una ragazza molto ansiosa, é da un po che ho dolore alla testa vicine le tempie e le orecchie e mi fa male a toccare la testa, puó essere qualcosa di grave?

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