Le iniezioni intraoculari per le maculopatie. Cosa dobbiamo sapere.
Le iniezioni intraoculari per le maculopatie. Cosa dobbiamo sapere.
Oggi la maggior parte delle malattie degenerative e vascolari della retina e in particolare del centro della retina cioe’ la macula, vengono curate mediante un numero indeterminato di iniezioni intraoculari. Si inizia programmandone una al mese per i primi tre mesi ma poi spesso è necessario eseguirne altre. Non esiste un limite al numero di iniezioni intraoculari che si possono fare, se è il caso se ne possono fare una al mese anche per un anno.
Le patologie che piu’ spesso sono curate con le iniezioni intraoculari sono:
• degenerazione maculare legata all’età
• retinopatia diabetica con edema maculare
• trombosi venosa retinica con edema maculare
• edema maculare infiammatorio
Ma in cosa consiste l’iniezione e cosa è bene sapere prima di sottoporsi a tale procedura?
Prima cosa, non si tratta di una procedura dolorosa. Sicuramente fa impressione farsi fare una puntura nell’occhio…ma è molto meno invasiva di un intervento di cataratta!.
Ovviamente l’occhio viene anestetizzato mediante l’utilizzo di colliri anestetici, esattamente come per l’intervento di cataratta. In rari casi può essere necessaria una anestesia più profonda.
In Italia l’intervento viene fatto in un ambiente chirurgico sterile (sala operatoria).
La cute delle palpebre e la congiuntiva (parte bianca dell’occhio) viene disinfettata in modo accurato con un prodotto specifico (betadine)
Si posiziona uno strumento chiamato “blefarostato”, necessario per tenere aperte le palpebre.
Si identifica con esattezza il punto dove eseguire l’iniezione e tramite un ago sottilissimo si punge l’occhio nella parte bianca fino a penetrarlo completamente e si iniettano 50 microlitri di farmaco.
L’iniezione dura veramente pochi istanti, la maggior parte del tempo è impiegata per la preparazione e disinfezione dell’occhio.
A questo punto l’occhio viene medicato con una collirio antibiotico e a discrezione dell’oculista può essere chiuso con un tampone oculare o lasciato aperto.
Il paziente esce dalla sala operatoria con una terapia a base di colliri antibiotici da istillare nei giorni successivi. Il giorno dopo solitamente viene eseguita una visita di controllo.
Nei giorni seguenti all’operazione l’occhio puo’ apparire più o meno “rosso”; a volte la parte bianca dell’occhio (congiuntiva) è molto rossa per la rottura di un capillare che si puo’ verificare durante l’iniezione. Si tratta di un effetto indesiderato non grave e di scarsa rilevanza clinica che nel giro di qualche giorno regredisce completamente in modo spontaneo. In altri casi si possono vedere dei puntini neri muoversi dentro l’occhio, ma anche questi sono disturbi non gravi, di scarsa rilevanza clinica e che regrediscono completamente e spontaneamente nel giro id un paio di giorni.
Le complicanze delle iniezioni intraoculari
Oltre alle complicanze specifiche dei vari farmaci è importante conoscere le complicanze strettamente legate alla procedura dell’iniezione. Anche questo intervento non sfugge alla regola generale secondo la quale non esiste chirurgia senza rischi. Non è possibile garantire in modo formale il successo dell’intervento o l’assenza di complicanze. Ogni volta che l’occhio viene penetrato, esiste la possibilità che l’ago trascini con se batteri all’interno dell’occhio determinando la complicanza piu’ grave spesso causa di grave perdita visiva, la endoftalmite. Si tratta ovviamente di una complicanza estremamente rara ma che ovviamente non puo’ essere azzerata.