L'endoftalmite post chirurgica, una pericolosa infezione ospedaliera

luigimarino
Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale

L'endoftalmite è una grave infezione dell'occhio causata da vari agenti patogeni.
E' una infezione ospedaliera molto grave  : si può arrivare a perdere la vista.
L'Endoftalmite si classifica in Esogena (90% dei casi) legata a traumi perforanti o interventi chirurgici ed Endogena (10%) quando l'infezione nasce in altri distretti dello stesso organismo (denti? sinusite? gravi infezioni polmonari?).

Gli agenti patogeni coinvolti nell'endoftamite esogena e post chirurgica sono quelli tipici delle Infezioni Ospedaliere o nosocomiali: batteri, e molto raramente virus, parassiti o protozoi.

I batteri maggiormente responsabili sono GRAM+, gli stafilococchi (80%) nelle varianti aureus e coagulasi negativi, streptococchi ed ENTEROCOCCHI (2%); in misura molto minore possono essere germi GRAM- tipo Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli e Proteus mirabilis.

Le forme di origine fungine hanno esordio lento (2 - 4 settimane) e sono legate prevalentemente a candida albicans.

L'evenienza di una endoftalmite post chirurgica dopo un intervento di cataratta è un evento per fortuna molto raro: statistiche recenti danno una incidenza inferiore al 0,080% e la sintomatologia è caratterizzata dalla comparsa di sintomi generali:

  • cefalea
  • febbre
  • vomito

e di sintomi locali:

  • dolore oculare e perioculare
  • fotofobia
  • edema palpebrale
  • diminuzione acuità visiva

Le forme acute di endoftalmite post chirurgica compaiono dopo circa 4 giorni, se causate da batteri Gram-, dopo circa una settimana se legate a batteri Gram+ e dopo 2 - 3 settimane se di origine fungina.

Le endoftalmiti di tipo cronico si presentano invece dopo 2 settimane o anche dopo mesi dopo intervento.

La terapia di una Endoftalmite post chirurgica (come per tutte le Infezioni Ospedaliere) prevede l'uso di antibiotici ad elevato dosaggio per via sistemica si aggiungerà anche terapia locale con antibiotico in collirio ed anche iniezione intravitreale di antibiotico , a volte e' necessario eseguire intervento di vitrectomia che ha fimnalita' diagnostiche (esami colturali) e terapeutiche.

Data pubblicazione: 03 luglio 2013

Autore

luigimarino
Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso Università degli Studi di FIRENZE.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 35175.

Esperto internazionale in chirurgia refrattiva e del segmento anteriore, con oltre 275 pubblicazioni scientifiche e numerosi premi nazionali e internazionali. Fondatore di centri e riviste specializzate, ha sviluppato protocolli innovativi di cross linking corneale con riboflavina e laser a femtosecondi. Docente universitario e consulente ONU, è leader riconosciuto nella cura dell’occhio secco, glaucoma e patologie della macula.

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