Famiglie di Sofferenti Psichici Gravi
L'ambito della Salute Mentale è sempre molto vago, politicizzato, complesso, a causa della profonda difficoltà a distinguere un litigio familiare, nel quale normalmente non entra lo stato, da una condizione di "disagio" psichiatrico o di "emergenza".
Sappiamo che la maggioranza delle tragedie in Italia avvengono in ambito familiare, laddove nessuno dei componenti aveva generalmente fino a quel momento avuto alcun sintomo nè patologia psichiatrica, e generalmente i periti dimostrano che sono persone sane di mente anche successivamente all'agito violento, anche se tutti cercano di sfruttare la legge asimmetrica esistente per evitare conseguenze penali.
Sappiamo che questa "familiarità" delle tragedie è legata al nostro contesto socio-culturale, mentre negli USA o in Norvegia, sono le stragi pubbliche a rappresentare la valvola di sfogo principale, di persone che solo raramente sono sofferenti psichici. Nella maggior parte dei Paesi il "maschilismo.eterosessista" causa tragedie familiari specifiche, legate al "femminicidio" e all'"omofobia", ma anche questi comportamenti sono legati ai contesti socio-culturali e non alle patologie psichiatriche. Esiste anche un effetto "Giovane Werther" amplificato dalla globalizzazione della comunicazione: ad es. le rarissime morti di minori in auto si moltiplicarono durante la scorsa estate proprio perché se ne parlava troppo in televisione e terminarono, fortunatamente, appena arrivò l'autunno.
L'ambito socio-culturale e l'amplificazione globalizzante dei mezzi di comunicazione hanno sicuramente anche molti effetti positivi, motivo per cui il codice hollywoodiano dei telefilm prevede che abbiano sempre una motivazioine "etica" anche quando sono fiction fantascientifiche. D'altra parte non è un caso che in Italia si propongano telefilm con carabinieri, suore e frati, oppure si introduca con il contagocce un ruolo per un personaggio omosessuale: la politica ha imparato ad usare i mass-media, e a manipolarla a suo uso e consumo.
Nessuno però osa toccare l'ambito della Salute Mentale in modo significativo, se non rari film d'essai o invenzioni fantascientifiche come i deliranti best-seller di Chuk Palahniuk. La costruzione sociale e familiare è, quindi, ancora legata agli stereotipi dei secoli passati oppure alla buona volontà degli operatori della Salute Mentale.
Di fatto le famiglie sono abbandonate dal punto di vista culturale e mediatico e devono affrontare da sole il grave peso dello "stigma" sociale, che è ancora lo stesso di due secoli fa, giacché nessuno si è occupato correttamente di elaborarlo in un altro modo.
Con grande fatica e cercando i dati comuni alla maggioranza dei Centri di Salute Mentale, si può dire che la maggioranza delle famiglie dei sofferenti psichici sono famiglie normali e gestiscono benissimo la patologia del parente, sia perché in un terzo dei casi la sofferenza psichica si può trattare adeguatamente, sia perché nel terzo che mantiene un discreto handicap, ma continua a vivere in modo completo, nasce nei familiari un "orgoglio" specifico che rinforza il sostegno reciproco.
Lo stesso "orgoglio" esiste anche per la maggioranza dei familiari di quel terzo di sofferenti psichici che sono gravi, che rendono evidente alla società lo "stigma" della patologia psichiatrica, ma restano "per" loro il sostegno materiale e psicologico fondamentale per la gestione migliore possibile dei loro cari, anche se devono affrontare le difficoltà sociali conseguenti al loro dramma familiare.
- Esistono però famiglie che hanno problematiche psichiatriche, personali, sociali, culturali, lavorative o tossicomaniche, ma anche famiglie complesse che hanno più di uno di questi problemi allargati a più di uno dei suoi componenti.
- Ci sono infine coppie Paziente-Parente singolo o Paziente Isolato senza famiglia che esulano da questa discussione, ma che rientrano nella logica suddetta, anche se non ci sono studi nel merito, ma solo molte opinioni o pregiudizi.
- Tra le famiglie complesse mettiamo anche quelle "espulsive", quelle nelle quali il paziente, per motivazioni psicologiche o psichiatriche, o i parenti, per motivi sempre psicologici o psichiatrici, rendono impossibile la convivenza civile sotto lo stesso tetto e sono causa di conflitti gravi continui.
- Ci sono infine le condizioni complesse note come coppie "simbiotiche" o interi sistemi familiari "simbiotici" laddove il sofferente psichico ed i suoi sintomi rientrano con le varie fasi di recrudescenza e tranquillità dentro complicatissimi e perversi giochi di relazione che sono veramente impossibili da districare.
- dalla gravità della patologia e dalla nostra capacità di curarla effettivamente con gli psicofarmaci (nelle psicosi la psicoterapia non è generalmente indicata),
- dalla capacità di accoglienza della famiglia (che può non dipendere dalla buona volontà, ma anche da tutte le altre condizioni su citate),
- dalla capacità dello stato di organizzare il sistema pubblico e privato sanitario, ma anche quello dell'assistenza sociale dei Comuni oggi negata,
- dalla capacità dei mass-media di mandare messaggi corretti contro lo "stigma", oggi del tutto inesistenti, quando non addirittura fomentatori di pregiudizio e odio "irragionevole".