La depressione è una malattia di origine infiammatoria?
Introduzione
Depressione, compromissione delle difese immunitarie, infiammazione ed altre reazioni dell'organismo sono da sempre oggetto di studio. Inoltre la ricerca sulle possibili cause della depressione ha da tempo individuato fattori di prima importanza (genetica, fattori ambientali tra cui traumi e stress protratti, malattie endocrine, etc.) così come concause, fattori che agiscono solo in concomitanza di condizioni favorenti, in soggetti fortemente predisposti.
Fra queste concause era appunto stata inclusa l’infiammazione (da sempre consigliamo la vaccinazione anti-influenzale ai nostri pazienti per ridurre il rischio di ricadute) ma, pare, sarebbe proprio l’infiammazione a far sì che lo stress possa causare depressione, sarebbe cioè la via attraverso la quale lo stress provoca depressione. Questo nuovo ruolo dell’infiammazione sistemica nello sviluppo della Depressione comporterebbe nuove implicazioni nella cura e nella prevenzione dei disturbi dell’umore.
I meccanismi depressogeni dell’infiammazione
L’infiammazione è una reazione difensiva ad agenti esterni ed interni che “aggrediscono” l’organismo, questa attiva le nostre difese ma sembra anche rappresentare un importante fattore depressogeno. Ricerche recenti hanno mostrato come lo stress psicofisico aumenti proprio la risposta infiammatoria, da molti ritenuta il meccanismo preferenziale attraverso cui lo stress stesso conduce alla depressione.
Questi studi misurano solitamente l’entità dell’infiammazione mediante i livelli sierici delle citochine, sostanze fondamentali nella risposta infiammatoria, che contribuiscono a far diminuire la serotonina (ma anche altre monoamine, come la noradrenalina) abbassando il livello del suo precursore, il triptofano. Serotonina e noradrenalina sono trasmettitori importanti nel mantenere un adeguato tono dell’umore. Oltre a questo le infiammazioni aumentano il livello di cortisolo, un ormone dello stress solitamente elevato proprio nelle persone depresse.
Questi ed altri risultati suggeriscono che diminuire lo stress e le infiammazioni può ridurre il rischio di depressione ed effettivamente, fra le terapie per la depressione di comprovata efficacia, ve ne sono molte che hanno anche effetti anti-infiammatori.
Un esempio sono gli antidepressivi come gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), ma anche l’erba di San Giovanni e gli acidi grassi “Omega 3”, questi ultimi, in particolare, bloccano l’azione delle citochine e sono stati proposti per curare la depressione e il disturbo bipolare.
In sintesi possiamo quindi supporre che l’infiammazione sia un fattore chiave nella depressione e che lo stress psicofisico – noto fattore depressogeno - provochi appunto una risposta infiammatoria dell’organismo, a sua volta importante nell'eziologia della depressione.
Possibili applicazioni pratiche
Infiammazione e depressione sembrano quindi strettamente collegate, si potrebbe quindi ipotizzare che almeno una parte di pazienti depressi possa giovare anche di un trattamento anti-infiammatorio, questo almeno quando il quadro dei rapporti depressione-infiammazione sarà ulteriormente chiarito in tutti i suoi aspetti.
Bibliografia
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