Vergini per sempre

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Il numero di “ matrimoni bianchi” è elevatissimo e la causa di questa dolorosa e disfunzionale condizione è il “vaginismo”.

Le donne vergini adulte, sono donne per le quali il concetto di verginità, non è associato ad una scelta libera e volontaria, ma ad un’obbligatorietà corporea , emozionale ed ovviamente coniugale.

Cos'è quello spasmo” involontario” dei muscoli che circondano l’accesso vaginale e che impedisce la penetrazione? Si chiama vaginismo, ed è un insieme di dolore, ansia, paura, paura del dolore e della paura, paura del coito e dell’intimità.

Al suo esordio,spesso non viene riconosciuto né dalla donna,né dal suo partner,viene spesso confuso con un evitamento dell’intimità su base ansiosa e/o morale o religiosa e, viene letto come un comportamento tendente alla capricciosità ed all’infantilismo.

La donna che ne soffre, mette in scena, con modalità inconsapevoli, strategie difensive per tutelare la propria integrità: integrità fisica e mentale (si difende da intrusioni esterne).

La donna vaginismica ha spesso un pessimo rapporto con la propri corporeità e sensorialità, la percezione che la donna ha dei propri genitali, è alterata, così come la rappresentazione dello schema corporeo. Sono donne che non si conoscono a fondo, che evitano di toccare i loro genitali, che hanno sviluppato una sorta di rituale difensivo della zona pelvica, che nell’immaginario, diviene fortemente investita di altro, rispetto alla dimensione di piacere e familiarità.

L’ostinazione della difesa della propria verginità, oltre ogni utilità, può avere connotazioni simili alla personalità di tipo narcisistico, elementi che vanno analizzati e decodificati all’interno di un setting terapeutico. Verginità, anzi obbligatorietà alla verginità e vaginismo, sono le due colonne portanti attorno a cui la coppia si sceglie ed organizza.

I mariti delle vergini-vaginismiche infatti,con i loro comportamenti, proteggono e colludono con la sintomatologia delle loro compagne. Il loro “ rispettoso evitamento dell’intimità” diviene una strategia collusiva con il sintomo femminile.

Nella mia esperienza clinica, l’anamnesi psico-sessuologica di queste donne,evidenzia storie di vita emotive e familiari, molto particolari. Spesso convivono con figure materne ingombranti sul piano psichico e spesso sostitutive dei reali bisogni fisici e psichici delle figlie. Sin da piccole, nel tentativo di assecondare le richieste materne, hanno tolto il panno troppo precocemente,imparando così in maniera disfunzionale a contrarre l’elevatore dell’ano,un grosso muscolo che viene poi ad essere coinvolto nel vaginismo.

Durante la raccolta anamnestica, emerge spesso che i partners delle pazienti vaginismiche , hanno un non chiaro rapporto con la loro sessualità, sono uomini con poche esperienza pregresse di tipo sentimentale e sessuale o, con disfunzioni sessuali, mai affrontate in precedenza( per es.deficit erettile o calo del desiderio sessuale), qiundi il vaginismo funge da copertura alla difficoltà di vivere a pieno un rapporto d’amore.

La diagnosi precoce del vaginismo, ed una successiva "terapia adeguata alla risoluzione della disfunzione" , diviene la strada maestra per l’accesso meritato alla sfera del piacere,ed il percorso verso una buona qualità di vita della donna e della coppia.

Data pubblicazione: 18 dicembre 2010 Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2013

6 commenti

#1
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Dr.ssa Valentina Pontello

Cara Valeria,

cosa ne pensi dello stesso problema al maschile? Mi è capitato più volte di vedere pazienti desiderose di avere rapporti, ma con un partner che non ce la faceva a penetrarle, pur senza deficit erettile nè vaginismo (per lo meno dichiarato) di lei.

#2
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Dr.ssa Valeria Randone

Cara Valentina,
solitamente, per comprendere bene le difficoltà, sarebbe il caso di effettuare una diagnosi differenziale, le difficoltà sessuologiche al maschile hanno svariate cause, spesso ad etiologia mista.
Approfondire è sempre indispensabile,magari con un primo colloquio non dicono proprio tutto....
Saluti
Valeria

#3
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Ex utente

Buongiorno,
ritengo che il suo articolo sia abbastanza superficiale
e applicabile esclusivamente ad un numero molto
limitato di donne. Io e la mia ragazza non abbiamo
mai avuto un rapporto sessuale; e, contrariamente
a quanto scritto nel suo saggio, viviamo serenamente
questa condizione di asessualità - un orientamento
riconosciuto nel DSM IV. Augurandomi che ponga in
essere che non tutti abbiamo una pulsione sessuale
che deve essere connotata come consumata per essere
definita 'sana',
Le auguro ogni bene.
Stefano.

#4
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Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Stefano,
L'articolo che lei definisce superficiale, parla di una disfunzione sessuale molto complessa e molto dolorosa: il vaginismo
Il vaginismo non è una "scelta", ma una non scelta sessuale, subita ed assolutamente non voluta.
Se desidera approfondire può consultare questo canale salute e questa video intervista
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/110-vaginismo.html

La sua/vostra situazione non è di mia conoscenza e questa non è la sede adatta per approfondirla, ma se lei e la sua ragazza state bene così, non vedo dove sta il problema.
La pulsione sessuale, in natura, è a servizio della prosecuzione della specie, altrimenti ci estingueremmo.....quindi "consumarla", diventa sano e funzionale al l'armonia e longevità della coppia.

Un cordiale saluto

#5
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Ex utente

Buongiorno Dr.ssa V. Randone,

probabilmente non ho il usato il termine più appropriato
per definire l'articolo, mi scuso e chiedo che mi capisca
a causa dell'ora alla quale ho scritto. Lei attribuisce utilità
alla sessualità in funzione della specie e implica che quindi
sia sana per la coppia, attribuendo in questo modo alla seconda
le necessità della prima per la sua salute. Io le volevo parlare di casi specifici;
in mancanza di argomentazioni adatte, fa un discorso vago e generale.
Questo si chiama generalizzare rimando al saggio di Arthur Shopenhauer
in cui questa fallacia logica è stata ampiamente sfusa.

Cordialmente.

#6
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Dr.ssa Valeria Randone

L'argomento se si vuole approfondire è ovviamente molto complesso ed articolato, ma già aver suscitato interesse è un risultato.
Offrire all'utenza strumenti critici per una "scelta consapevole" del proprio benessere psico/sessuale è per noi clinici già un risultato.

Consulti, se desidera, queste letture.
Nel mio blog e sito personale www.valeriarandone.it troverà tanto materiale su coppia, psiche e sessualità.


https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4538-vegetariani-dell-amore-amore-senza-corpo-funziona-davvero.html

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