Gli stati dell’Io funzionali in Analisi Transazionale

veronica.iorio
Dr.ssa Veronica Iorio Psicologo, Psicoterapeuta

Ogni volta che agiamo, pensiamo e proviamo emozioni esattamente allo stesso modo di come avveniva quando eravamo bambini, in Analisi Transazionale si dice che siamo nello stato dell’Io Bambino.

Se, invece, ci comportiamo, pensiamo e ci emozioniamo nel modo in cui lo facevano i nostri genitori, o altre persone significative della nostra infanzia, siamo nello stato dell’Io Genitore.

Quando infine ci comportiamo, pensiamo e sentiamo in modi che sono la risposta diretta al qui ed ora funzioniamo con lo stato dell’Io Adulto.

Eric Berne ha definito uno stato dell’Io come uno schema uniforme di sensazione e di esperienza direttamente collegato a un corrispondente schema uniforme di comportamento.

Mettendo insieme i tre stati dell’Io otteniamo il modello tripartito della personalità alla base dell’Analisi Transazionale:

G: Stato dell’Io Genitore

A: Stato dell’Io Adulto

B: Stato dell’Io Bambino

Questa tripartizione ci riporta alle entità psichiche individuate da Freud: Es, Io e Super-Io. I due modelli sono simili. Il Bambino assomiglia all’Es, depositario degli istinti e delle pulsioni, il Genitore è simile al Super-Io che giudica, ordina, corregge e minaccia, l’Adulto, invece, si avvicina all’Io che esegue l’esame di realtà. Al di là delle apparenze, tra i due modelli vi sono, tuttavia, differenze sostanziali.

In primo luogo, gli stati dell’Io sono direttamente osservabili. Possiamo dedurre in quale stato dell’Io si trova una persona osservandola, ma non possiamo fare altrettanto per le istanze freudiane che sono puramente teoriche.

In secondo luogo, gli stati dell’Io fanno riferimento a identità specifiche, mentre l’Es, l’Io e il Super-Io sono entità generalizzate. Così, quando una persona è nello stato Bambino si comporta proprio come faceva in passato e quando è nel Genitore ripropone precisamente le modalità tipiche delle sue figure genitoriali.

L’analisi funzionale degli stati dell’Io ci consente di vedere in che modo li utilizziamo.

Bambino Adattato

Quando ci comportiamo in risposta alle aspettative dei nostri genitori.

Sin dalle prime esperienze di vita, abbiamo imparato che alcuni nostri modi di essere erano proibiti o rifiutati dai nostri genitori. Di conseguenza, abbiamo iniziato a reprimere tali espressioni per poter vivere tranquilli. Oppure, al contrario, ci siamo ribellati ai divieti genitoriali facendo tutto il possibile per fare il contrario delle regole imposteci.

Tutte le volte che rispondiamo alle pressioni esterne in maniera analoga a come da bambini reagivamo alle regole siamo nel Bambino Adattato. In particolare, se riproduciamo un comportamento di ribellione siamo nel Bambino Ribelle.

Il Bambino Adattato/Ribelle è positivo quando, riproponendo gli schemi di adeguamento acquisiti, risparmiamo energia mentale e otteniamo quello che vogliamo senza disagio per noi stessi o per gli altri (Es.: guardiamo a destra e a sinistra prima di attraversare). E’ negativo, invece, se ci comportiamo in un modo che non è adeguato alla nostra situazione da adulti (Es.: arrossiamo quando parliamo in pubblico, mettiamo il broncio per richiedere attenzioni).

Bambino Libero

Quando ci comportiamo in maniera autonoma rispetto all’esterno, esattamente come da piccoli facevamo una cosa semplicemente per il nostro volere.

Il Bambino Libero è positivo se ci esprimiamo spontaneamente, indipendentemente dalle imposizioni che abbiamo ricevuto. Diventa negativo, però, quando il nostro comportamento danneggia o mette in pericolo noi stessi o gli altri.

Genitore Normativo

Ogni qualvolta riproponiamo l’atteggiamento direttivo e controllante dei nostri genitori.

Siamo nel Genitore Normativo positivo quando le indicazioni che impartiamo agli altri hanno come finalità la protezione dell’altro (Es.: "Smettila di fumare!"). Utilizziamo la funzione negativa del Genitore Normativo quando, invece, il nostro modo di essere direttivi implica una svalutazione dell’altro (Es.: un giudizio, una critica, un’accusa).

Genitore Affettivo

Quando riproduciamo i comportamenti che i nostri genitori assumevano nel prendersi cura di noi.

Il Genitore Affettivo positivo comporta un prendersi cura da una posizione di autentico rispetto per l’altro (Es.: "Vuoi aiuto?"). Se offriamo aiuto da una posizione di superiorità che svaluta l’altro, invece, tale funzione diventa negativa (Es. : "Spostati, lo faccio io al posto tuo").

Adulto

Nel modello funzionale l’Adulto non è suddiviso. Questo stato dell’Io corrisponde all’insieme dei pensieri, delle emozioni e dei comportamenti che mettiamo in atto in risposta al qui ed ora in quanto persone adulte. Quando siamo nell’Adulto, oltre a provvedere all’esame di realtà e al problem-solving, valutiamo il contenuto del Genitore e del Bambino in base alla situazione attuale per decidere se accettarlo o rifiutarlo.

Dott.ssa Veronica Iorio
Psicologa - Psicoterapia della Gestalt e Analisi Transazionale

 

 

 

 

Data pubblicazione: 05 ottobre 2012 Ultimo aggiornamento: 14 ottobre 2012

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