Cosa causa gli attacchi di panico?

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Dr. Flavio Cannistrà Psicologo, Psicoterapeuta

Gli attacchi di panico sono tra i più diffusi disturbi psicologici. Rientrano nella categoria dei Disturbi D'Ansia, perché molti dei sintomi riguardano un'attivazione ansiosa: il cuore corre, lo stomaco stringe, mani e fronte cominciano a sudare...

Ecco perché ci si rivolge quasi subito al medico: tutto farebbe pensare a un infarto o a qualche tremenda malattia.

E invece no. Sebbene gli ansiolitici siano tra i farmaci più venduti, il problema è principalmente di ordine psicologico. Tanto che a tutti quei sintomi si associa quasi sempre la paura di morire o di perdere il controllo e impazzire. Quest'ultima attualmente sembra la più comune: dopotutto viviamo nella Era del controllo...

Il metodo più efficace per vincere gli attacchi di panico è affrontarli. Gli antichi Sumeri dicevano: “La paura guardata in faccio si trasforma in coraggio, la paura evitata si trasforma in timor panico”.
Lo psicologo è un supporto efficace, una guida preparata per sconfiggerli, e approcci terapeutici come quello strategico conducono al successo in poche sedute.

Ma cos'è che causa gli attacchi di panico?

Naturalmente ci sono diverse opinioni.
In particolare, secondo le ricerche del Mental Research Institute di Palo Alto (California), ciò che facciamo per risolvere dei problemi può alimentarli o crearne di nuovi. Tecnicamente si parla di “Tentate Soluzioni Disfunzionali”.

Facciamo un esempio.
Quali tentate soluzioni mette in atto, usualmente, chi soffre di attacchi di panico?

Si chiude in casa, sta alla larga da ascensore, automobile o metropolitana, evita specifici luoghi o situazioni... Evita, appunto. Eppure dovrebbe evitare di evitare. Infatti, ogni volta che eviti una situazione ti comunichi che non sei capace di affrontarla, che è spaventosa, terribile, troppo grande per te. Un evitamento reiterato intorpidisce tue capacità e smorza il tuo coraggio, divenendo un peso sempre più difficile da sollevare.

Un'altra tentata soluzione è quella di chiedere aiuto a chi si ha attorno. Di fronte a una paura pietrificante puoi volere il sostegno e l'aiuto di qualcuno. Il problema, però, è che tutte le volte che lo ricevi questo ti comunica, da un lato, che chi te lo porge ti ama e ti sostiene, ma dall'altro che da solo sei incapace. Chiedere aiuto è un atto di maturità, ma riceverlo regolarmente per il medesimo problema conferma la tua debolezza e la tua dipendenza. Ed è difficile spiccare il volo con attaccate alle ali catene sempre più pesanti.

Un'ultima tentata soluzione è spesso quella di controllare le proprie reazioni fisiche, come il respiro o il battito cardiaco. Ma come si può controllare qualcosa di spontaneo
Fai una prova: tieni il conto dei tuoi battiti cardiaci e poi prova a guidarne volontariamente il ritmo. Il cuore farà come preferisce; addirittura potrebbe sobbalzare e scalciare, come un cavallo selvaggio che non vuole essere domato.

Gli attacchi di panico sono un problema comune e fortemente limitante. La paura, se si trasforma in panico, rende difficile qualunque reazione. E' talmente annichilente che spesso chi ne soffre si chiede con angoscia quando sarà la prossima volta.
Fortunatamente nella maggior parte dei casi sono risolvibili con poche sedute grazie a strategie specifiche, che possono escludere l'utilizzo dei farmaci, per potersi liberare dalle catene una volta per tutte.

 

Dott. Flavio Cannistrà
psicologo a Monterotondo e a Roma
www.lostudiodellopsicologo.it

 

Letture consigliate:
Nardone, G. (2003). Non c'è notte che non veda il giorno. Milano: Ponte alle Grazie.

 

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Data pubblicazione: 11 aprile 2013

3 commenti

#1
Utente 347XXX
Utente 347XXX

io sono contraria a psicofarmaci proprio perche penso che se è un disagio psicologico si ci puo' guarire sbloccando il cervello con l'aiuto di psicologi.

#2
Dr. Flavio Cannistrà
Dr. Flavio Cannistrà

La mia impostazione, derivata dall'approccio di terapia breve strategica, è quella di "partire dall'azione più semplice".
E' innegabile che per alcune problematiche gli psicofarmaci siano d'aiuto, e per altre addirittura indispensabili: io stesso, quando necessario, collaboro con colleghi medici.
Ma per molte problematiche è possibile iniziare un approccio che non prevede affatto l'uso di farmaci e raggiungere risultati eccellenti, fino alla totale risoluzione del problema. Pur non dovendoli escludere a priori, come detto, si vedrà in corso d'opera se e quando sarà necessario l'ausilio.

#3
Utente 324XXX
Utente 324XXX

Io soffro di queste crisi di panico, mi batte forte il cuore qualsiasi cosa faccio, sento i battiti cardiaci al polso e non esco di casa. Spero di superare questa cosa!

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